Ustica sape

Ustica, priva di un indispensabile presidio di Vigili del Fuoco


Al signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Palermo, 01 Febbraio 2023

Caro Presidente,

torno a scriverLe di Ustica: l’Isola di cui mi sono innamorato e per la quale cerco di farmi parte attiva affinché si possa migliorare la vita di chi la abita e la frequenta.

L’Isola di Ustica si trova a circa 70 Km di distanza da Palermo. Presenta una zona di Area Marina Protetta, una Riserva Naturale Orientata, un Sito d’Importanza Comunitaria (S.I.C.) ed una Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.).

Nei mesi scorsi, a seguito di quanto tristemente accaduto ad Ischia, isola sulla quale è attivo un distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco, siamo tutti diventati più consapevoli dell’importanza della tempestività dei soccorsi. Lo stesso Ministro con delega alla Protezione Civile, Sen. Musumeci, come riportato da Adnkronos il 7 dicembre scorso, dichiarava “Quello che è accaduto a Ischia, è stato neutralizzato dal fatto che c’era un distaccamento permanente sul posto, ma ci sono posti dove non c’è nessuno. L’emergenza si misura in minuti”.

Ecco Signor Presidente della Repubblica, ad Ustica non vi è nessuno: è distante dal primo apparato adibito a soccorso, soltanto nel mese di agosto è presente un “distaccamento” di Vigili del Fuoco, che si recano sull’isola partendo da Palermo, che effettua turni da 24 ore e, molto spesso, le condizioni meteo e, in particolare, quelle marine, non permettono né la navigazione né l’atterraggio di elicotteri.

Nel giugno del 2021 e nel settembre del 2022 è già accaduto che alcuni cittadini dell’isola, in collaborazione con la locale Stazione dei Carabinieri, si sono trovati a dover estinguere il fuoco con mezzi di fortuna. In entrambe le occasioni, i Vigili del Fuoco di Palermo, non riuscivano ad intervenire raggiungendo l’isola, poiché le condizioni meteo impedivano il volo e l’atterraggio dell’elicottero proveniente da Palermo. Provvidenzialmente non si è registrato alcun danno a persone ma, il fuoco, ha minacciato le abitazioni vicine oltre ad un’area di rimessaggio con gommoni ed imbarcazioni.

Eppure nel lontano 2004, l’allora Governo, con l’art. 3, comma 1, del decreto – legge 30 gennaio 2004, n. 24, convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2004, n. 87, disponeva:

“Per far fronte alle peculiari esigenze del servizio antincendio e di soccorso tecnico nelle isole minori della Sicilia, il Ministero dell’interno, nei bandi di concorso per il profilo di vigile del fuoco, indetti nell’ambito delle assunzioni autorizzate ai sensi delle norme vigenti, può individuare particolari requisiti per l’accesso ai posti disponibili nelle relative sedi di servizio presenti in ciascuna di tali isole, che tengano conto della prioritaria esigenza di garantire la continuità del servizio in relazione alle difficoltà connesse alla situazione geografica e morfologica dei territori”.

Alla norma sopra richiamata è stata data applicazione limitatamente alle Isole di Lampedusa, Lipari e Pantelleria, tramite due bandi di Concorso di vigile del fuoco nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, riservato ai vigili iscritti nei quadri del personale volontario delle stesse Isole di Lampedusa, Lipari e Pantelleria.

Tuttavia, nessun concorso è stato indetto – per l’Isola di Ustica – a partire dall’approvazione del sopra richiamato decreto – legge n. 24 del 2004 sino ad arrivare ad oggi. Per tale motivo, sull’Isola di Ustica, il servizio antincendio e di soccorso tecnico è dunque assicurato per mezzo di invio di personale proveniente da Palermo. Una simile situazione, oltre a determinare costi ingenti e possibili difficoltà in caso di condizioni climatiche sfavorevoli, come al verificarsi di mareggiate e/o eccessivo vento, è all’origine di forti problematicità nello svolgimento del servizio.

L’Isola di Ustica, inoltre, da quanto si evince dall’Aggiornamento del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I. aggiornato al 2021), presenta numerose criticità: 48 punti dissesti di crollo attivo, tra cui molteplici di rischio R4 e pericolosità P4, corrispondenti ad i gradi massimi di rischio e pericolosità.

L’attuale situazione risulta in evidente contrasto anche con il “Progetto Soccorso Italia in 20”, lanciato inizialmente nel 2005 e rilanciato nel 2018 dal Ministero dell’Interno, nel quale si prevedeva di “aumentare il numero di Comuni serviti in tempi massimi ritenuti ragionevoli affinché il servizio di soccorso possa considerarsi più efficace. Il tempo massimo fissato a questo fine è 20 minuti”.

L’amministrazione comunale, per voce del sindaco pro tempore di Ustica, ha formalmente chiesto l’applicazione delle norme sopracitate, a partire dal gennaio del 2019 ma, al momento, non si sono registrate delle azioni concrete in risposta a tale sollecito o, comunque, finalizzate alla soluzione definitiva del problema.

A tutto questo si aggiunge almeno un ulteriore aspetto a complicare la vicenda: Ustica, come tanti comuni italiani, vive una fase di spopolamento da molti anni e, per questo motivo, una soluzione in questa direzione potrebbe risultare di grande importanza per garantire la sopravvivenza (o, purtroppo, determinare la scomparsa) di questa nostra comunità.

Il successivo comma 2 della medesima legge n. 87 del 2004, all’art 3, prevede che “nell’ambito delle assunzioni autorizzate ai sensi delle norme vigenti […] al reclutamento del personale nel profilo professionale di Vigile del Fuoco da destinare ai distaccamenti presso le sedi di cui al comma 1, mediante concorso per colloquio e prova tecnico – attitudinale, da bandire con decreto del Ministro dell’interno, riservato ai vigili iscritti negli elenchi del personale volontario in servizio presso le sedi di cui al comma I”.

Signor Presidente, molti giovani, in un’isola che già è poco popolata, continuano ad abbandonare la propria terra natia, mossi dalla certezza di trovare risposte lavorative in altre latitudini, con la possibilità di raggiungere una stabilità economica e mettere su famiglia.

Questo è un motivo, sicuramente il più importante, che ha definito la ratio della legge n. 87 del 2004 nella parte in cui il concorso veniva “riservato ai vigili iscritti negli elenchi del personale volontario in servizio presso le sedi”. Al momento, ad Ustica, vi sono, a partire dall’asilo per arrivare fino alla scuola superiore, quindici classi, i cui studenti, complessivamente, non superano il numero di cento. In particolare, per quel che riguarda la scuola primaria, sono presenti due o tre classi, spesso accorpate, situazione che determina l’estrema difficoltà nel riuscire a far svolgere ai bambini due o tre programmi didattici differenti, all’interno della stessa classe. Che livello di apprendimento raggiungeranno questi bambini?

La mancanza di certezze lavorative, di servizi, di ambulatori sanitari, e tanto altro, in un’isola, comporta e favorisce ancor di più lo spopolamento e la mancanza di prospettive future.

È in questo complesso e delicato scenario che si viene ad aggiungere la sopra citata mancanza di un indispensabile presidio di Vigili del Fuoco. Il distaccamento permanente di Vigili del Fuoco, ad Ustica, genererebbe ed amplierebbe un’economia circolare, in grado di riavviare l’apparato produttivo, pubblico e privato, dell’intera isola.

Nel suono del silenzio, riecheggia l’urlo di una comunità che non si dà per vinta, resistendo al totale abbandono, di chi dovrebbe garantire servizi indispensabili ed opportunità lavorative indifferibili per la propria sussistenza.

Caro Presidente, mi appello a Lei affinché, laddove possibile, possa svolgere un ruolo propulsivo rispetto all’adozione di nuove norme o alla piena applicazione di quelle esistenti al fine di risolvere questo rilevante problema.

Con grande stima ed ammirazione, Le porgo
Cordiali Saluti,
Diego Altezza

 

 

 

 

 

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