
Cose di altri tempi!
Questa notte a Palermo, all’età di 82 anni, è passata ad altra vita la nostra brava concittadina Amelia Rimano. Al marito Pippo e alle figlie
“La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia; la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno.” Confucio
A Giovanni Lo Schiavo a Thomas G. Martucci a Viviana Favaloro a Salvatore Monforte i Migliori Auguri di Buon Compleanno ^^^^^^^^^^^^^ Oggi
5 risposte
Felice Leone era un grande amico, ma non ho mai saputo se fosse usticese o no.
Ho avuto l’onore di viaggiare con lui su una delle nuove navi della Siremar e solo dopo molte sue insistenze sono salito una volta, per una mezzoretta in plancia dove mi ha fatto da cicerone. Era comunque un personaggio che, sia che fosse usticese, sia no, ci teneva a espletare il suo incarico con competenza, contemperando gli interessi della Compagnia con quelli degli usticesi. Mi diceva che quando le condizioni del mare erano incerte, aspettava l’arrivo della nave da Napoli per chiedere direttamente al Comandante le condizioni reali del mare. Se la risposta era non del tutto rassicurante, e lui riteneva comunque di partire, faceva informare i passeggeri che per coloro che soffrivano il mal di mare la partenza era sconsigliata.
E partiva soltanto se poteva “fare operazione” nella Cala ovvero dirigersi al cimitero qualora trasportasse merci o altro che dovevano essere scaricate. Questo era un Comandante! E allora mi viene spontanea una domanda che rivolgo ai giovani di Ustica: perché non provate a frequentare l’Istituto Nautico che a Palermo è molto rinomato per conseguire la patente di Comandante? Perché? Se proprio non riuscite a recidere il cordone ombelicale col nostro amato scoglio questo incarico sia con la Liberty (Ustica Line) sia con la Caronte vi consentirebbe di rimanere ad Ustica al massimo a sostare per qualche giorno a Palermo nel periodo invernale. Credo fermamente che tra di voi ci sia qualcuno che potrebbe diventare un Comandante! Fatelo e non ve ne pentirete. Mi aspetto che almeno uno abbia la compiacenza di utilizzare la tastiera per motivare le sue ragioni! Io avevo altre motivazioni tanto tempo fa che ho pienamente soddisfatte. Ma come vedete questo fatto, per certi versi traumatico, non ha scalfito minimamente il mio rapporto con l’isola anzi!
Giuseppe Giuffria
Felice Leone non era soltanto un Amico di tutti noi usticesi e non solo, ma era anche un bravissimo comandante, che conosceva i problemi insiti di un isolano e prima di decidere di omettere una corsa ci pensava due volte…
Un isolano, oltre ad assolvere problemi di routine, ha quelli più impegnativi non procrastinabili legati a motivi di salute con appuntamenti medici ed in particolare ospedalieri prenotati da mesi.
A proposito di sbarchi, con Felice Leone ho assistito a sbarchi a Punta dello Spalmatore davanti la torre e anche nella caletta sotto l’Omo morto, certamente dalla scala esterna con le barche
Siamo stati da allievi sulla Nave Scuola Giorgio Cini II nel 1959. Dormivamo en una cuccetta doppia, io sopra, lui sotto. Compagni al Nautico e ad Ustica. Pasqualino Marchese
Caro Pasqualino Marchese più ermetico di così si muore. A Palermo direbbero: “un si santu chi sura”!
Ti dò del tu perché siamo lì con gli anni ritengo e mi piacerebbe tanto che ci raccontassi qualche aneddoto dei begli anni (gli anni della gioventù sono per antonomasia sempre i più belli) trascorsi assieme a Felice. Mi ricordo suo padre segaligno con una doppietta grossa per il suo fisico esile che veniva ad Ustica per andare a caccia. Mi sembra anche di ricordare che anche Felice lo fosse. Però ricordo il suo carattere che senza essere remissivo era sempre amichevole. Forse avrai letto di queste difficoltà invernali con i collegamenti, soprattutto con i mezzi veloci. D’altra parte i comandanti avranno ricevuto istruzioni dalla Compagnia di essere “conservativi” e di non strafare. Per cui allineati e coperti e chi può dargli torto! Ma tu sei stato un Comandante per questo vorrei chiederti un parere tecnico: a quale forza può viaggiare un aliscafo? Io non ne ho idea ma ritengo che con forza 5 ed anche 6 può operare. Il problema dinamico è rappresentato dalle ali perché un impatto con un’onda alta 1’5m. ad una velocità di 26/27 nodi sarebbe potenzialmente devastante. La struttura ad ali portanti forse si addice meglio ad una navigazione lacustre. Sul lago di Como fanno servizio alcuni aliscafi che sono lontani parenti di quelli della flotta Liberty. Per Ustica, che tra le isole è la più distante dalla terraferma, forse un monocarena o un trimarano affronterebbero meglio il mare. A te un parere tecnico. Per finire avrai letto il mio ACCORATO APPELLO ai giovani di Ustica per iscriversi al Nautico; ma finora silenzio assoluto. O la questione è lontana dalle loro corde, oppure snobbano il sottoscritto. Se il disinteresse dipende dal fatto che non vogliono allontanarsi dall’isola sono pienamente d’accordo. Ma nella fattispecie in caso di imbarco sugli aliscafi non si dovrebbero allontanare più di tanto. Ti saluto cordialmente.
Giuseppe Giuffria
Hai ben donde caro amico tuo padre era un gentiluomo ed un grande professionista. Se per avventura ti recherai ad Ustica, mi farebbe piacere conoscerti per uno scambio di ricordi. Io sarò colà dal 18/6 al 30/9 ininterrottamente. Avrai letto anche tu cosa ho scritto ai giovani di Ustica; ma ancora nessuno si è fatto vivo; in ogni caso motivando le sue ragioni di non potere accogliere il consiglio.
Cordialità
Giuseppe Giuffria