Spett.le USTICA SAPE
c.a. Pietro Bertucci
Qualcosa si è, finalmente, mosso nelle coscienze degli usticesi ? Sembrerebbe di si, a giudicare dalle notizie sul sentiero di mezzogiorno e dal gradimento( claque della maggioranza a parte…) che ha riscosso l’iniziativa – benemerita- della minoranza consiliare e di due associazioni ambientaliste (WWF e CAI) che ha portato all’attuale sospensione dei lavori di spianamento e de-naturalizzazione del predetto sentiero da parte della città metropolitana di Palermo
L’iniziativa – tardiva- della città metropolitana di Palermo potrà portare all’azzeramento dello scempio in atto (peraltro in larga misura già compiuto) od alla santificazione del lungimirante (!) operato dell’amministrazione comunale con un posticcio bollino di legalità. Vedremo.
Devo confermarvi che sono poco fiducioso che un’amministrazione come quella di Palermo, che ha avuto l’endorsement di un ex presidente della regione siciliana e del cofondatore di un partito personale oggi in marcia verso nuovi, più remunerativi equilibri, possa e voglia dare una scossa (se non sotto il profilo del riaccreditamento altrove) alle esigenze di tutela dell’isola di Ustica.
Di contro, come il vs. concittadino Zagame non manca di sottolineare, l’altro disastro già compiuto, il cambiamento di destinazione d’uso del rudere di cala Acquario ( o Santoro) e l’attivazione di un ristorante di fronte alla zona A della riserva marina, a 20 metri dall’acqua, in zona SIC (Sito di Interesse Comunitario, come il Grotta Azzurra, per intenderci)e sul demanio di uso civico ( e se qualcuno non lo digerisce, lo consideri pure demanio marittimo…), realizzando una cisterna interrata di stoccaggio degli scarichi, addirittura ancora più prossima al bagnasciuga di quanto non sia la già richiamata struttura ristorativa, appaiono non sollecitare l’interesse degli organi di controllo ( ahimè, ormai soltanto giudiziario, visto che i controlli interni alla PA sono stati da tempo dismessi).
Di fronte a tale situazione di regresso intellettuale ( non ci sono margini di confronto tra chi osteggia, motivatamente, tali opere “pubbliche” e coloro che le invocano – erroneamente- quale strumento di diffusione del benessere e della sostenibilità economica dell’isola) credo che sia necessario cercare un Giudice a Berlino e, tradendo Bertold Brecht, magari a Bruxelles.
Attrezziamoci.
Palermo,14 settembre 2024
Francesco Menallo
Una risposta
Ringrazio l’Avv. Menallo per il suo impegno ed onesta’ intellettuale…. avanti cosi.