Ustica sape

Uniti per Ustica


           Cinque anni fa, poco prima del rinnovo del Consiglio comunale, dal Sindaco uscente Licciardi era partita la proposta, forse un po’ tardiva ma certamente innovativa, di una intesa tra le parti in lizza che portasse gli Usticesi al voto con un programma di lavoro condiviso sui problemi ritenuti più urgenti e cogenti, rappresentativo delle istanze reali dell’intero elettorato traducibile, in buona sostanza, in una ipotesi di lista unica.

           La proposta cadde nel vuoto; la controparte politica la ritenne un inopportuno tentativo di salire sul treno in corsa per la vittoria e non se ne fece nulla malgrado molte voci indipendenti avessero accolto positivamente l’iniziativa e ravvisato in quella proposta, la sola via da percorrere per consentire alla comunità usticese di uscire dalla grave impasse in cui da troppi anni versava.

           Oggi quelle impasse non soltanto non si sono attenuate ma anzi si sono nutrite del tempo trascorso in assenza di significative azioni in grado di invertire la tendenza negativa e della drammatica congiuntura in cui tutti viviamo. Questa volta, in tempo assolutamente adeguato e utile per un proficuo lavoro comune, i Consiglieri di minoranza al Comune rilanciano quella proposta corredandola di una concisa ma realistica individuazione di macro-problemi della cui perniciosa azione è vittima la nostra comunità.

           Qualcuno maliziosamente potrebbe ricordarmi che Virgilio nell’Eneide fece dire profeticamente a Laocoonte la frase tìmeo Danaos et dona ferentes” (“temo i Greci anche quando portano doni”) per indurre i Troiani a non accettare in dono il cavallo greco che consentì con l’inganno la conquista della loro città. Il veggente aveva visto giusto, ma qui non ci sono due popoli nemici in guerra tra loro, ci sono Usticesi che offrono concordia e nuove prospettive per il presente e per il futuro ad altri Usticesi, un’unica comunità ed è cosa ben diversa. 

           Come tante altre volte ho avuto modo di affermare, Ustica non può permettersi sterili contrapposizioni politiche, né vincitori o vinti; il suo destino è più che mai legato ad un tipo di amministrazione solidale che, con occhio attento alla quotidianità della vita di tutti i suoi abitanti, guardi al loro futuro, rifugga dai particolarismi che la politica immancabilmente determina, metta ordine dove sia divenuto necessario, guardi con lungimiranza al futuro e si applichi con spassionata ed appassionata dedizione ai veri, concreti ed ineludibili interessi comuni riconducibili, in ultima analisi, ad una economia stabile e strutturalmente legata ad un turismo di qualità che riporti Ustica ai fasti di un tempo.

            E’ la proposta di una collaborazione attiva e immediatamente visibile ad una pace sociale che unica può consentire una nuova, diversa e finalmente corretta visione di quegli interessi comuni. Credo che questa volta non sia facile eluderla sull’altare di pregiudizi ideologici o di velleità elettoralistiche che non dovessero tener conto della dura realtà del presente o di quella ancor più drammaticamente dura del futuro.

            E’ questo il momento delle prese di coscienza responsabili e coraggiose su come sia possibile perseguire veramente il bene di Ustica e dei suoi abitanti cui far seguire scelte altrettanto responsabili e coraggiose; opporsi a ciò e con ciò indurre una parte della comunità a rifiutare la mano tesa di un’altra parte della stessa comunità potrebbe risultare oggi ed ancor più domani un errore fatale le cui conseguenze  ricadrebbero sulle spalle di chi se ne fosse assunta, seppur in buona fede, la responsabilità ma, soprattutto, sulla testa degli Usticesi.

            Pertanto, dico anch’io: CORAGGIO! PROVIAMOCI.

Sergio Fisco

2 risposte

  1. Chissa’ perche’ nessuno/a chiede di fare autocritica, con tanto di scuse pubbliche agli amministratori, compresa l’attuale, consigliare loro a non ricandidarsi e provare invece a presentare una NUOVA lista, con candidati capaci e competenti a svolgere tale ruolo.

    Egr. Sig. Fisco,
    perche’ invece non prova Lei a candidarsi, adoperarsi affinche’ una terza lista possa essere presa in considerazione?
    Attualmente, in attesa di conoscere le intenzioni del Sindaco in carica, della stessa opposizione, sembra che ci siano altri tre candidati a ricoprire la carica di primo cittadino.

    La Comunita’ di Ustica merita Donne e Uoimini lungimiranti e credibili e non di amministratori compromessi sia a livello di rapporti personali, che di scelte scellerate che solo danni hanno arrecato;
    magra consolazione, ogni amministrazione degli ultimi 30 anni circa, ci ha messo del suo!

    Proviamo ad offrire un “nuova pietanza” e non la solita nota “pasta con le sarde”!

    Concludo con un invito alla riflessione,

    Possono le stesse persone che molti danni di ogni tipo hanno arrecato alla nostra Comunita’/Isola, meritare ancora fiducia, risolvere problemi da loro stessi creati?

    Con Spirito collaborativo,
    Jose’ Zagame usticese non residente

  2. Sarebbe veramente fantastico, una piccola comunità coesa insieme per la crescita … forse utopico…

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