Ustica sape

Una “bravata” costa la vita a due minorenni .


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Auto in mare a Ustica, morti due ragazzini 

Bravata finisce in tragedia. Vittime due quattordicenni, caduti dalla banchina del porto
10 agosto, 21:30 – ANSA.it

Trappola mortale in mare per una ‘bravata’. E così a Ustica, l’isola delle vacanze a largo di Palermo, 1.300 anime, intorno alle 22 di ieri, si è consumata una tragedia. Due ragazzini di 14 anni si sono impossessati di un’auto parcheggiata vicino al molo dove attraccano gli aliscafi, e per inesperienza o per una manovra sbagliata, forse in retromarcia, sono finiti in mare. A nulla sono valsi gli immediati soccorsi: i due ragazzini sono morti intrappolati nella Fiat Panda che si é capovolta sul fondo.

Erano nati lo stesso anno, il ’98, e separati da pochi mesi di distanza i due ragazzini, uno, di origini tunisine, usticese di nascita, Sta Fedi, 14 anni appena compiuti il 25 giugno, e l’altro, Bartolomeo Licciardi, che avrebbe compiuto gli anni il prossimo 27 agosto. La piccola comunità è “incredula e sgomenta”. Il sindaco, Aldo Messina, ha dichiarato lutto cittadino e dei genitori dei due ragazzini dice: “Il loro è il nostro lutto”.

Le famiglie sono “conosciute e molto apprezzate” in paese. I papà sono un impiegato comunale e un falegname. Ora intorno a loro e ai familiari si è stretta tutta la cittadinanza. L’auto sembra avesse le chiavi inserite nel cruscotto. Una usanza che però a Ustica, ma anche in altre isole minori italiane, è una pratica considerata “comune”, dettata dall’ amicizia e dalla tranquillità delle persone e del posto. La procura di Palermo ha aperto un’indagine. Sui corpi, su cui non verrà fatta l’autopsia perché le cause della morte sono chiare, sono stati fatti prelievi di sangue per accertare eventuali assunzioni di stupefacenti.

Lunedì arriveranno a Palermo i campioni che verranno affidati al professore Paolo Procaccianti, responsabile di medicina legale del Policlinico. Dalle prime indagini non sembra ci siano stati ritardi nei soccorsi che, anzi, sarebbero stati tempestivi. Il pm Renza Cescon e l’aggiunto Maurizio Scalia, che coordinano l’ indagine, escludono dunque l’ipotesi di omicidio colposo. Il reato ipotizzato è istigazione al suicidio a carico di ignoti, un’ipotesi solo formale che consente ai magistrati di svolgere gli accertamenti tecnici e di sentire i testimoni. Ancora prematuro pensare a un accertamento di responsabilità a carico dei genitori delle vittime per omessa vigilanza di minori. Concitati i momenti del recupero dei corpi.

A estrarli Fabrizio Catalano, 27 anni di Palermo, istruttore subacqueo, e uno dei titolari del Barracuda Diving Ustica, che, di ritorno con il suo gruppo dopo una immersione notturna, ha dirottato il suo gommone sul luogo della tragedia. “L’auto era sottosopra con il cofano verso il basso e il portabagagli verso l’alto e il lato del passeggero era ridossato alla banchina”. Nell’auto, secondo il racconto del subacqueo, non c’era traccia di alcolici. I genitori di Sta Fedi hanno espresso la volontà di riportarlo in Tunisia. Domani si svolgeranno i funerali di Bartolomeo.

Fonte: ANSA.it

 

 

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