DA PALERMO A… MESSINA

(terza ed ultima Domanda)

 Quando fra 100 anni forse non ci sarai più (ho detto “forse” perchè quanto prima potrebbero sperimentare un elisir di lunga vita) hai immaginato che la comunità usticese memore del tuo operato, come già avvenuto nei confronti di tuoi illustri Predecessori, ti vorrà intitolare un qualcosa di isolano. E se avvenisse, il giorno della cerimonia cosa ti piacerebbe che l’oratore dicesse di te ?

 Come ho detto non ho paura della mia morte ma ho tristi esperienze di vita che la dicono lunga sul cordoglio ai defunti. Troppe volte ho visto persone criticate, sparlate , umiliate ed offese da vive e poi , dalle stesse persone, osannate … solo dopo la loro morte. Tutti lì a mettere fiori sulla sua tomba, a mandare bacini con le labbra e con le dita, pronti a far vedere il loro dolore. Ma quelle stesse labbra e quelle dita qualche giorno prima esprimevano ben altro . Ed i loro occhi che erano pieni di odio ora sono gonfi di …che? E perché non abbiamo avuto il coraggio di chiedere scusa quando quella persona era viva?

No, per carità , non pensiamo agli epitaffi che sono solo delle poesie piene di sarcasmo, temo anche di ironia. Sulla tomba mi basta una bella foto però, per favore, con il sorriso sul volto.

Credo nell’aldilà ed il teatrino visto dall’alto mi rattristerebbe.

Aristotele ci ha sempre attenzionato la differenza tra equo (concetto umano) e giusto (concetto divino). Se sono stato un uomo giusto non lo stabilirà certamente un epitaffio che, in quanto tale, è spesso pieno di ipocrisia. Avete mai visto una lapide con su scritto ad esempio “a du gran cornutu di …”.

Una volta(la storia che vi sto raccontando è tutta assolutamente vera) un mio amico amministratore (si direbbe un politico) è stato invitato a tenere un discorso commemorativo di un presidente scomparso anni prima. Lo ha fatto talmente bene che tutti piansero. Alla fine è parso naturale a noi “ colleghi” chiedergli: “ ma lo conoscevi?”. E lui: “mai visto in vita mia”.

Lasciatemi tranquillo, senza commemorazioni, nel mio aldilà, che forse si chiama aldilà proprio perchè Aldo è là.

Sono certo che da lì continuerei ugualmente a sorridervi come ho fatto in vita.

“ Appena Dio sorrise nacquero sette dei che governarono il mondo, appena scoppiò a ridere nacque la luce… scoppiò nuovamente a ridere ed apparve l’acqua… al settimo giorno che rideva apparve l’anima..” ( dal Papiro alchemico del II secolo a.c. conservato a Leida).

Il sorriso non abbonda nella bocca degli sciocchi ma in quella di chi vuol essere e rendere gli altri più felici.

Un sorriso anche alla morte.