(Seconda Domanda)
D.) La ormai imminente bella stagione è alle porte. Ustica notoriamente ha il suo “pozzo di petrolio” rappresentato dal movimento turistico estivo; realisticamente sappiamo bene che “l’estrazione” sarà molto sudata e non certo per la calura. Ma c’è un vecchio adagio che recita: “aiutati che Dio ti aiuta”. Ecco, da osservatore esterno, secondo lei tutte le componenti isolane, nessuna esclusa, in attesa dell’aiuto del Padreterno (o di altri in terra) non è bene che si diano aiuto da se stessi e il fatto che cittadini usticesi, i Titolari di partita Iva, lo stiano già facendo in forma autonoma e spontanea non è un buon primo segnale incoraggiante ?
R.) Ustica ha una fama meritata ed è un punto di riferimento per i subacquei. I suoi fondali non temono confronti.
La carenza di spiagge la rende meno appetibile per il turista tradizionale, forse, tuttavia l’isola deve fare i conti con il mercato.
Gli orari dei collegamenti marittimi non sono sempre congeniali e, crisi a parte, Ustica dovrebbe rientrare in un progetto integrato che consenta a chiunque, con qualsiasi mezzo arrivi, di raggiungerla senza le attuali difficoltà.
L’attuale congiuntura dovrebbe insegnare a tutti noi che non è più tempo di particolarismi. Anche io vivo in una realtà dove l’unione non fa la forza, anzi è motivo di contese, dissapori, liti
E’ un vezzo, un modo tutto particolare di vivere la comunità, portare avanti idee, costruire il domani: è uno dei mali della nostre terre più a Sud.
Anche Ustica – ma sarebbe meglio dire gli usticesi -ha bisogno di “associarsi”, fare fronte comune e mettere in rete, come si dice oggi, ogni individualità che abbia voglia quantomeno di provare a superare certe barriere culturali, retaggio di una storia non sempre benigna.
Continua… (domani la terza domanda)