(Prima domanda)
D) Per scelta autonoma ? consigliata ? …. insomma per quale “fatal combinazione” si ritrova anni or sono per la prima volta ad Ustica da turista ? … ed oggi , da ogni angolazione, se dovesse proporre a se stesso un confronto tra l’Isola com’era ieri e quella com’è in questo momento in lei prevarrebbe la nostalgia del passato o l’accettazione del presente ? o un “mix” dell’uno e dell’altro ?
R) Sono arrivato ad Ustica nel 2001. Era la prima volta.
In precedenza ne avevo sempre sentito parlare in televisione: la prima riserva marina d’Italia (ora AMP), il paradiso dei subacquei e via così.
La curiosità spinse me e Alfredo, grande subacqueo e amico a fare un “lungo” viaggio dalla Calabria.
Siamo partiti quasi per caso. Era capodanno e guardavamo il “nostro” mare, a Le Castella Di Isola Capo Rizzuto, godendo di quella vista, in un pomeriggio sereno e dolce.
Insieme ad altri amici lanciammo questa idea: perché non andiamo a Ustica? Attratti spesso da mete esotiche finivamo per trascurare località a noi più vicine…
Siamo arrivati proprio il giorno della festa della Madonna dei Pescatori, senza saperlo, una sorpresa, e partecipammo entusiasti, dimenticando la stanchezza e il caldo.
Linea blu ha sempre fatto un grande ritratto dell’isola, evidenziandone anche l’assegnazione della bandiera blu, che io ho poi visto sventolare, ma non siamo venuti per questo.
Mi piace ricordare il particolare, perchè quando ho scoperto che l’attribuzione del “riconoscimento” è legata alla semplice composizione di un modulo, e nulla più, sono rimasto di stucco.
Viaggiare e conoscere luoghi non dipende da (presunti) marchi di qualità, ma dal piacere che si ha nello scoprire cose che nulla hanno da spartire con tutto questo.
Vedere, assaporare i cibi, respirare i profumi di una località, per me, è il piacere più grande.
Certo, dopo gli anni del confino sull’isola sono stati vissuti momenti di splendore che sono quasi un ricordo.
Attualmente diventa difficile riproporre i fasti del passato e gli indimenticabili momenti di mondanità di cui è rimasta traccia nelle cronache del tempo.
Ci sarebbe bisogno di iniziative adeguate e non sporadiche e grandi opere – un approdo degno di questo nome, tra le altre – oltre ad un lavoro continuo e fattivo per risolvere piccoli grandi problemi che affliggono la comunità.
Continua … (domani la seconda domanda)