La SIREMAR, in risposta, oltre ad “assicurare comunque che non appena il programma lavori di adeguamento della flotta lo consentirà, sul collegamento verso Ustica tornerà in servizio il traghetto tradizionale” ha precisato:

“Le sostituzioni e l’avvicendarsi a rotazione di varie unità su tutti i collegamenti eserciti dalla Siremar sono state disposte in esecuzione di un programma di adeguamento della flotta reso obbligatorio dalle nuove norme di sicurezza (c.d. Stockholm agreement) e dalla connessa esigenza di dotare i traghetti di apposite controcarene.

Tale programma di lavori è stato a suo tempo comunicato al Ministero dei Trasporti, alla Regione Siciliana e a tutte le amministrazioni comunali interessate, tra cui quella di Ustica. La Siremar ha impiegato sul collegamento tra Palermo e Ustica l’unica unità di fatto disponibile, visto che in atto la Pietro Novelli sta giustappunto installando le controcarene e l’Isola di Stromboli è in attesa di completare le riparazioni rese necessarie da un’avaria motoristica”.

In questa situazione, aggiunge la SIREMAR, è necessario impiegare la nave Antonello da Messina nel settore Eolie, dove le esigenze del traffico sono decisamente superiori rispetto ad Ustica, a minor frequentazione.

La nave Isola di Vulcano, pur presentando senz’altro caratteristiche tecnico-nautiche differenti rispetto ai traghetti tradizionali ( Antonello da Messina o Filippo Lippi), può svolgere il collegamento senza problemi, come d’altra parte attestato dal certificato di sicurezza , che non prevede limitazioni o prescrizioni di sorta, e quindi conferma l’idoneità della nave all’esecuzione della linea anche durante il periodo invernale.

“È invece vero che nel corrente periodo le condizioni meteo-marine sono state e sono tuttora più avverse del solito, e si ritiene che tale ineluttabile fattore sia l’unico ad aver costretto ad omettere un numero di viaggi maggiore rispetto ad analoghi periodi degli anni passati”.