Mi riesce davvero difficile essere d’accordo con una dichiarazione del sindaco che afferma che: “oggi il Lungomare Filippo Vassallo è ancora più bello, perché ci lavorano tanti ragazzi!!”
Dichiarazione inopportuna (excusatio non petita, accusatio manifesta – scusa non richiesta, accusa manifesta) che non ha convinto nessuno perché i ragazzi, allo stesso punto, hanno lavorato bene gli anni precedenti e potevano continuare a lavorare, anche e bene, quest’anno, senza creare quel brutto impatto ambientale…
Dopo lo scempio delle villette del centro storico, (questo purtroppo, con l’avallo della Soprintendenza che ha permesso, contro ogni logica e “beffando” il Piano Paesaggistico, di seppellire sotto diverse diecine di metri cubi di cemento due eccellenti polmoni verdi), ora siamo costretti a vedere sul “Belvedere” Filippo Vassallo una sfilza di antiestetici gazebo ricoperti da teli bianchi plastificati, ancorati a brutti, pericolosi e costosi blocchi in c.a. (170 € ciascuno), con dentro delle casette in legno e motorini da noleggio…
Questa volta, però, la Soprintendenza è stata più attenta e con lettera n° 2908/S16.7 del 17-05-2015 e assunta al protocollo comunale in data 18-05-2015 al n° 2450, ha scritto:
– “Il belvedere è il “luogo da cui si può godere la vista di un panorama”…
La collocazione di eccessivi e fuori misura pali per l’illuminazione e di box per la vendita di qualsivoglia prodotto di mercato o di quant’altro rappresenta, sempre e comunque, una trasformazione dello stato originario dei luoghi che altera gli aspetti paesaggistici tutelati e che non può trovare giustificazione neanche o solo perché trattasi di box prefabbricati, facilmente smontabili, rimovibili, precari, in legno… o ancora che la loro collocazione venga limitata al solo periodo della stagione estiva.
La terrazza belvedere di cui si tratta è, per la rilevante evidenza e visibilità paesaggistica del luogo, assoggettata naturalmente ad un regime di controllo e di tutela molto severo proprio per la sua particolare posizione dovendo, come già detto, rispondere essenzialmente a parametri di riqualificazione paesaggistica piuttosto che a quelli di una destinazione e sistemazione commerciale che può trovare migliore collocazione in altre e più consone parti del territorio…
L’area in oggetto può essere utilizzata per brevi periodi, di due o tre giorni, per fini espositivi, di mercato, per sagre o rappresentazioni di vario genere…”
Caro (nel senso di costoso per riparare i danni procurati…) Sindaco,
chi riveste un ruolo pubblico ha il dovere/obbligo, più di ogni altro, di rispettare le regole che governano soprattutto la legalità. Il cattivo esempio che arriva dall’alto ha ricadute particolarmente gravi sul concetto di legalità e rispetto delle regole e personalmente sono molto preoccupato dall’effetto che un tale modello culturale può avere sulla giovane generazione.
Dare in concessione a bravi ragazzi ignari delle aree a pagamento in difformità alle disposizioni, si rischia di danneggiare chi, nell’intenzione, si cerca di favorire, compromettendo una stagione qualora le autorità competenti ritenessero di intervenire sulla mancata osservanza delle disposizioni impartite.
Dopo solamente, questo fatto, per non parlare di piazza “sarcofago”, trasporti e altro, siamo sempre più convinti che il comune di Ustica dovrebbe essere amministrato da persone capaci, responsabili, senza condizionamenti politici/partitici e soprattutto con il massimo rispetto delle regole. Su questi aspetti chiediamo al sindaco di valutare se detti requisiti sono in possesso della sua amministrazione e trarne le conseguenze…
Pietro Bertucci