Gent. Sig. Menallo mi consenta usava dire un “granduomo” scomparso il 12 giugno 2023, non ho ancora capito, mi perdoni, i motivi per cui Lei si occupa di Ustica con esemplare impegno.

Ho invece capito che svolge la professione di Avvocato perché’ i Suoi scritti sono permeati da linguaggio giuridico. Di Lei apprezzo l’entusiasmo appassionato con il quale pone in evidenza e propone rimedi nel cercare di indirizzare, con utili consigli, le “incongruenze” all’ordine del giorno presenti nella vita pubblica usticese mi pare finora inascoltate. Stesso atteggiamento d’altra parte, riservato a noi “fuoriusciti” che di benevolo e affettuoso conio “Camillonesco” si è trasformato nel tempo con un significato assai negativo.

Più di 20 anni fa quando in termini gentili ed urbani segnalavo un problema risolvibile a costo zero una Sig.ra mi apostrofò chiedendomi da dove venivo per sollevare un piccolissimo problema. Le risposi che venivo da Milano capoluogo di Regione Lombardia regione che traina economicamente l’Italia e che tutta Europa ci invidia! Non credo abbia capito…

Il contributo di chi è andato via liberamente o per necessità e che, il più delle volte, si è realizzato in arti e professioni, non è accettato, anzi viene osteggiato. A fine settembre al rientro a casa ho intenzione di parlare a lungo di noi “fuoriusciti” ed informare i nativi residenti il motivo del nostro viscerale attaccamento al nostro scoglio: esiste un termine preciso che giustifica ciò. Per la verità quest’anno volevo rivolgermi ai giovani per spiegare loro che per il bene dell’isola devono studiare. Ma ciò che mi ha demotivato è stato constatare che all’esame di maturità si è presentato un solo maturando nel settore alberghiero. Diamine hanno il liceo scientifico e nessuno lo frequenta, perché’?

Lei, io, questo blog e qualche altro svolgiamo il ruolo assai sterile di cassandre e grilli parlanti dunque inascoltati: eppure, purtroppo, i problemi esistono e li vediamo, ma siamo inascoltati.

Osservo con molta preoccupazione la progressiva scomparsa dei contadini e con essi le nostre sementi prima fra tutta la lenticchia che non ha eguali al mondo! C’è qualcuno che si preoccupa? Non mi risulta. C’è anche un altro problema grosso e riguarda i vecchi contadini senza eredi e non in grado di coltivare i loro fondi che non possono vendere se non a prezzi stracciati: 6 o 7 mila euro a tomolo degli originari 15mila perché l’acquirente che acquista il fondo vorrebbe costruirvi un piccolo immobile: 50 70mq andrebbero bene. Ma non si può perché’ una precedente Amministrazione nell’intento, “lodevole”, di salvaguardare il verde ha abbassato l’indice di edificabilità rendendo gran parte dei terreni zona  verde a vocazione agricola quando già all’epoca della decisione era già in atto il fenomeno della scomparsa dei  contadini? E potrei continuare sconsolato.

Per adesso mi fermo qui.

Giuseppe Giuffria