Ustica sape

Si richiede con urgenza un distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco ad Ustica a garanzia di una sicurezza del territorio


Questo blog da sempre è stato una finestra sulla vita usticese, sia contemporanea che passata. Particolarmente a cuore ha ritenuto di supportare la necessità che Ustica debba avere un distaccamento permanente a garanzia di una sicurezza del territorio e di chi lo vive, con vari e numerosi articoli. Ora, una cosa è chiedere (anche con forza) l’istituzione di tali presupposti, un’altra è che tali presupposti esistono – ma non vengono applicati-.

Diamo un nome a queste argomentazioni: articolo 3 del decreto legge n 24 del gennaio 2004, poi trasformato dopo modifiche, in articolo 3 della legge 87 2004 il 31 di marzo.

In questa legge si fa esplicito riferimento al fatto che tutte le isole minori della Sicilia, a causa della loro morfologia, debbano avere un distaccamento permanente che garantiscano la SICUREZZA!

Ora – Ustica- tra le isole più distanti dalla terra ferma è quella che, non è dotata di un distaccamento permanente; pertanto potremmo dire, che è quella a più alto rischio; e se dovesse accadere un qualsiasi evento, naturale o no, avrebbe difficoltà sul pronto intervento di squadre specializzate, anche in virtù delle 36 miglia marine che separano l’isola dalla terra ferma.

È con noi a parlare della questione, l’avvocato Massimo Canu che è riuscito, insieme al fratello, nell’impresa di far riconoscere i volontari dei vigili del fuoco italiani (a livello europeo in virtù della direttiva comunitaria 1999/70) come precari della pubblica amministrazione. Vi assicuriamo che non è una faccenda di poco conto, visto che i tribunali italiani avevano sempre dato parere negativo alle richieste di questo personale, rigettando vari ricorsi._

-Avvocato Canu già lo scorso anno, in occasione dell’articolo del 25 aprile aveva affrontato la questione usticese riguardante il distaccamento permanente a Ustica. Da allora nulla è cambiato, il territorio continua ad essere sfornito di questo essenziale servizio alla comunità, tranne che nel solo mese di agosto. Lei ritiene che questo silenzio delle istituzioni, possa in qualche modo avere delle solide basi giuridiche?

Buongiorno, la ringrazio per l’opportunità di rispondere a questa importante questione per la comunità di Ustica. Riguardo al mancato distaccamento permanente di servizi essenziali sull’isola, nonostante le richieste persistenti e la necessità evidente, il silenzio delle istituzioni potrebbe sembrare, a prima vista, giuridicamente ingiustificabile. Tuttavia, le istituzioni potrebbero appellarsi a problematiche di natura logistica, economica o organizzativa, che possono rallentare l’implementazione di tali servizi. Il Ministero dell’interno potrebbe provare a giustificare tale inerzia amministrativa solamente adducendo complesse dinamiche burocratiche o da priorità diverse stabilite dall’amministrazione centrale.

La legge n. 87 del 2004, art. 3, tuttavia, stabilisce chiaramente che tutte le isole minori della Sicilia devono avere la presenza di un servizio tecnico urgente a causa della loro particolare natura territoriale e della distanza dalla terraferma. La mancata attuazione di questa disposizione può configurarsi come una violazione degli obblighi di legge da parte del Ministero dell’Interno.

-Avvocato Canu, quali iniziative potrebbero superare questo stato “d’empasse”? E soprattutto quali figure giuridiche hanno la facoltà di richiedere l’applicazione di una legge nazionale ancora in vigore?

Per superare questo stato di stallo, esistono diverse iniziative che possono essere intraprese. In primo luogo, gli abitanti di Ustica e i loro rappresentanti istituzionali, in primis il sindaco, possono fare ricorso a strumenti giuridici come l’atto di diffida e la costituzione in mora nei confronti del Ministero dell’Interno. Un simile atto, se ignorato, può essere seguito da un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per ottenere un’ordinanza che obblighi le istituzioni a rispettare la legge n. 87 del 2004.

Le figure giuridiche con la facoltà di richiedere l’applicazione di una legge nazionale ancora in vigore includono, oltre ai cittadini e ai loro rappresentanti, le associazioni di categoria e i sindacati locali, che possono esercitare pressione legale e politica. Inoltre, i consiglieri regionali e i deputati nazionali possono presentare interrogazioni parlamentari o anche l’approvazione di nuove norme di legge, ad esempio nella legge di bilancio, per accelerare la risoluzione della questione.

È fondamentale che la comunità continui a far sentire la propria voce e a utilizzare tutti gli strumenti giuridici disponibili per garantire che i diritti sanciti dalla legge vengano rispettati. La cooperazione tra cittadini, rappresentanti politici e avvocati esperti può portare a un risultato positivo, garantendo finalmente la presenza stabile dei servizi tecnici urgenti necessari per la sicurezza di Ustica. Un’altra strada che lo Studio Legale Canu sta studiando è un’azione Europea che, se commissionata da comitati di cittadini e PA, potrebbe portare una risoluzione della vertenza. È chiaro che i principi di inclusione delle zone disagiate sono  anche quelli della Comunità Europea, sempre attenta alla sicurezza e alle problematiche delle stesse.

-Ultima domanda, cosa si sente di comunicare ai tanti precari dei vigili del fuoco che, vista la sua presenza, saranno interessati da questa pubblicazione?

Sia io che mio fratello (Vincenzo) siamo attivi in maniera incessante a tutela della bontà del ricorso presentato, e del successivo procedimento d’infrazione che ne è scaturito, e generato dalla Commissione Europea nel giugno 2023 a cui è seguito il naturale passaggio in Corte di Giustizia della U.E.

Lo Studio non si sente di dare date sull’uscita della sentenza, ma siamo nei normali tempi giuridici, essendo un atto della Corte di Giustizia Europea. Ma ci sentiamo di dire che si è (chiaramente) arrivati alla fine del percorso.

-Nessuno arresto della procedura! –

-Nessuno intoppo burocratico! –

Tutto quello che sta accadendo è il naturale percorso di una causa STORICA che risolverà definitivamente il problema del precariato nei VVFF.

Il provvedimento riguarderà indistintamente sia i volontari per i distaccamenti volontari, sia i volontari per le necessità delle strutture centrali e periferiche del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Coloro i quali hanno maturato nel corso degli anni 120 giorni lavorativi in tre anni, saranno interessati dalla direttiva europea 1999/70.

Stiamo uniti e incrociamo le dita!

Ci avviamo alla conclusione dell’ennesimo articolo su questa situazione, come cantavano il duo Simon & Garfunkel – The sound of silence – il suono del silenzio, lanciamo l’ennesimo sassolino nello stagno, con la speranza che nel prossimo consiglio comunale, in risposta all’interrogazione del gruppo di minoranza, l’amministrazione in carica possa supportare quanto evidenziato dall’autorevole suggerimento dell’avvocato Canu.

Rispondi con il tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Buon Compleanno

A  Mario Bellavista a  Massimiliano Mancuso a   Giovanni Basile (C/da Piano Cardoni) a   Felice Caserta a   Cheryl Bertucci ad  Alessia Canè a 

Read More »
  • CONTATTAMI


  • WEBCAM - USTICA PORTO

  • WEBCAM SPALMATORE


  • WEBCAM USTICA PORTO


  • WEBCAM USTICA PORTO


  • WEBCAM PORTO PALERMO


  • VENTI


  • VENTI


  • NAVI


  • Privacy

    Licenza Creative Commons
    Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported. DMCA.com
  • TRADUTTORE

  • COME RAGGIUNGERE USTICA

  • Il Libro per tutti i genitori!

  • Hanno detto sul blog

  • Luglio 2024
    L M M G V S D
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    293031  
  • ASD Ustica

    ASD Ustica