Oggetto: libera informazione ad Ustica.
Gentile signor Pietro Bertucci,
torno a chiederle ospitalità per la necessità di raggiungere gli usticesi su un tema a me caro, non solo professionalmente. La faccio breve.
Martedì prossimo, 26 febbraio ci sarà ( forse!) l’ultima udienza del processo per la tragedia del 9 agosto 2012 ( per chi lo avesse dimenticato, due ragazzini annegati dentro il porto in un’autovettura lasciata 5 giorni in divieto di sosta con gli sportelli aperti e le chiavi nell’aletta parasole) .
A prescindere dall’esito- che è nelle mani dei Giudici e su cui è doveroso tenere il giusto riserbo, nel rispetto sia di chi ha sofferto sia di chi è sottoposto al processo- è emerso, inconfutabilmente, che ad Ustica sono saltati i sistemi dei controlli e degli interventi dei soggetti preposti alla sicurezza ed al rispetto delle regole nell’approdo di Cala Santa Maria.
Il sindaco in carica, contrariamente ai suoi predecessori, ha emanato sin dall’estate scorsa, un’ordinanza per ridurre, pur in carenza di interventi risolutivi, il pericolo connesso alla mancanza di protezioni e di illuminazione sufficiente, Ha fatto benissimo.
Sennonchè, successivamente, lui personalmente ha più volte lasciato, per tutta la giornata, la sua autovettura parcheggiata ora nell’area temporaneamente interdetta all’accesso ora nell’area perennemente interdetta all’accesso.
Fatta notare l’incongruenza, per di più in presenza di una ordinanza da lui sottoscritta ( ripeto, sacrosanta e di cui gli va dato merito) ha dapprima accampato una dimenticanza ( non è il massimo ma può accadere) successivamente ha rivendicato il suo buon diritto in quanto “agente marittimo”.
Orbene, chi scrive si è permesso, in forma generica, senza intendere turbare la sensibilità di alcuno, di rappresentare, all’indomani dell’ennesimo posteggio per tutta la giornata al porto, dell’autovettura del primo cittadino ( indicato genericamente come chi doveva dare l’esempio), di scrivere un post in cui si richiamava la tragedia del 9/8/2012, la circostanza che il 22 febbraio 2019 non veniva dato l’esempio agli usticesi sul comportamento da tenere e la propria personale tristezza per il fatto.
La circostanza ha fatto levare un coro di proteste ( mi viene riferito) nei confronti dell’amministratore della pagina, perchè era considerato un post “politico”, un attacco al sindaco, una cosa incongrua ( quelli che sanno l’inglese lo chiamerebbero off topic); l’amministratore della pagina ( visto che non capiva il perchè di tanto livore) ha fatto “delle indagini”ed ha ritenuto di eliminare il post e chiedere scusa (!) rappresentando che mai era accaduta una cosa simile.
Ebbene, fermo restando che ritengo che Ustica abbia bisogno più che di esibire le sue prelibatezze culinarie ed i suoi incomparabili tramonti, di Verità e Giustizia, se non vuole continuare a guardarsi l’ombelico per altri 70 anni mentre le viene giornalmente impedito di accedere al suo mare in prossimità del paese, di realizzare un porto che sia tale non solo di nome e magari mentre cade in acqua, nel porto, un’altra autovettura ( già successo!), ecc. ecc. non si può qualificare la richiesta di dare l’esempio ai concittadini come un attacco politico.
Ustica ha un sindaco agente marittimo ( circostanza, considerate le ridotte dimensioni dell’isola, certamente ammissibile) oppure un agente marittimo sindaco? Qual’è, secondo voi usticesi, il ruolo più importante a cui non si può e non si deve posporre l’altro?
Mi scuso se ho turbato la sensibilità di chi riteneva che le panelle fossero indigeste se associate ad una riuflessione di questo tipo ma, purtoppo, io non riesco a vivere a compartimenti stagni…
Le panelle mi piacciono ma non tanto da dimenticarmi di cosa c’è attorno a me, qualunque sia l’amministrazione ad Ustica.
Buona vita
(avv. Francesco Menallo)
