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Compagnia delle Isole S.p.A.
Palermo, 13 Luglio 2015
Comunicato Stampa
Compagnia delle Isole S.p.A non può che plaudire alla scelta operata dal ministro Graziano Del Rio di convocare per Martedì p.v. a Roma un tavolo tecnico che affronti una volta per tutte l’ annosa questione dei collegamenti tra la Sicilia e le sue isole minori con particolare attenzione alla direttrice Linosa-Lampedusa. Garantire la continuità territoriale ai cittadini residenti nelle isole della Sicilia, quanto ai turisti, per alimentare l’ economia turistica e non solo, è da sempre un argomento che non ha mai visto CdI operare scelte che andassero in direzioni diverse.
Inaccettabile per tono e contenuto quanto appreso a mezzo stampa e che sarebbe, secondo quanto riportato dagli organi di comunicazione, la dichiarazione del dott. Fulvio Bellomo, secondo il quale, Compagnia delle Isole, in ragione di un debito contratto con la Regione Sicilia, per un ammontare di circa due milioni di euro, per corse non eseguite, sarebbe obbligata in questo momento a garantire il collegamento veloce Linosa-Lampedusa oppure a saldare i propri debiti. Quanto avrebbe dichiarato Bellomo è arrogante, inaccettabile e privo di ogni fondamento di fatto e diritto; La sospensione delle corse, che sono state omesse da CdI durante il proprio esercizio, è stata dettata da condizioni meteo marine avverse e da problematiche di natura tecnica. Le omesse partenze per problematiche di natura tecnica hanno riguardato lo stretto tempo necessario alla rielaborazione logistica del quadro di esercizio. La richiesta che avrebbe avanzato il Bellomo suona per CdI non come un ragionevole invito alla collaborazione in ragione dell’ interesse supremo della collettività, ma come un becero ricatto tendente a nascondere l’ immobilismo di una Regione che ha aspettato tempi biblici e due bandi di gara andati deserti prima di lanciare un SOS.
Confidando nei lavori del tavolo tecnico di Martedì p.v. alla presenza del ministro Del Rio, Compagnia delle Isole, qualunque sia il risultato dei lavori continuerà a svolgere il proprio compito nel migliore dei modi e con lo stesso impegno che in questi anni ha riversato nell’ ammodernamento della flotta per renderla sempre più adeguata alle esigenze delle popolazioni delle isole e della loro economia
Ufficio Stampa
Compagnia delle Isole S.p.a.
Una risposta
Carissimi Usticesi,
Mie vicissitudini personali mi hanno fatto temporaneamente disertare l’Isola, le sue fortunatamente molte meraviglie e i suoi problemi.
Credo che l’annoso problema dei trasporti debba essere in cima alle priorità dell’Amministrazione e sono sicuro che, come in precedenza fatto dagli Amministratori passati, anche il Sindaco Attilio Licciardi ed i suoi Collaboratori non manchino di fare sentire la loro.
Penso però che il peso politico (leggasi numero di elettori) dell’Isola sia minimo e pertanto sia anche minimo l’interesse degli organi superiori di volere affrontare e risolvere le questioni.
Ustica è sì bellissima ma è anche piccola, lontana e poco abitata e quindi priva d’interesse per la maggior parte dei nostri amministratori extracomunali e per le compagnie di navigazione.
L’anno scorso, se rapportato al precedente, per ciò che attiene i trasporti, sembrava il “Paese della Cuccagna”; alcuni giorni, almeno in alta stagione, vi erano fino a otto collegamenti quotidiani (tre di aliscafo, due di catamarano, uno di nave, uno di “traghettino” e, credo bisettimanalmente, un mezzo veloce da e per Napoli.
Tutte le fasce e tutti gli utenti, a prescidere dall’essere residenti, turisti, operatori commerciali, etc. avevano la possibilità, tranne che per cause di forza maggiore (condizioni meteo ed avarie dei mezzi) di raggiungere e/o lasciare l’isola con regolarità e serenità.
Quest’anno tutto è cambiato. La “dipartita” spero temporanea del catamarano (certo riaverlo a stagione estiva finita sarebbe utile quanto uscire con un paio di sci a Palermo a Ferragosto) ha complicato mostruosamente le cose.
A soccombere, come al solito, sono sempre i più deboli.
L’aliscafo, buon per la compagnia, è sempre pieno come un uovo e spesso, neanche con una settimana d’anticipo si riesce a trovare posto.
I posti siti nel ponte inferiore a prua sono sempre lasciati vuoti. Vi è una motivazione di carattere tecnico? Se sì, perché gli organi di controllo concedono la possibilità di navigare a mezzi obsoleti e spesso in precarie condizioni?
Non posso dir nulla del personale di bordo e di scalo che, spesso con equilibrismi, gentilezza e buona volontà, riesce a sopperire ad inammissibili carenze strutturali.
Basta però con le critiche: distruggere e lamentarsi è facile quanto inutile; vorrei fare delle proposte.
1) Chiedere, anzi pretendere, che nelle zone d’imbarco siano presenti dei ripari adeguati e climatizzati dalla canicola estiva e dal freddo/pioggia delle altre stagioni, almeno sufficienti per tutti i passeggeri e con la possibilità di utilizzo dei servizi igienici. Che pena per tutti, ma soprattutto per Anziani, Diversamente Abili e Famiglie con Figli Piccoli il dover sottoporsi ad estenuanti quanto evitabilissime sofferenze. Aspettiamo il primo malore serio o il primo decesso? Non è presente forse la voce “diritti portuali” nel biglietto? Il passeggero di un mezzo navale cosa ha d’inferiore rispetto a quello delle linee aeree?
2) Assegnare, contestualmente all’emissione del biglietto, una ben precisa sistemazione a bordo per evitare il solito arrembaggio (scagli la prima pietra chi non l’abbia mai fatto) con danno alle categorie deboli di cui sopra ed al personale di bordo, nonché causa di ritardo. E’ operazione impossibile? Non credo proprio visto che anche compagnie aeree “low-cost” si sono volontariamente allineate.
3) Pretendere la pulizia, il decoro ed il funzionamento ineccepibile dell’aria condizionata a bordo. Non sono capricci. Ne va della sicurezza dei passeggeri e del personale viaggiante.
Non credo di essere il primo ad avere queste idee. Sono sicuro che il Dr. Licciardi, se non l’avesse già fatto, in tal caso spero che mi voglia bonariamente perdonare, si possa fare latore di queste proposte. Non m’interessa di chi sarà il merito ma qualsiasi miglioramento (o peggioramento) è per tutti.
Saluti
Salvatore Calderone
P.S. La nuova disposizione del largo Padiglione, a mio parere personale e criticabilissimo, dona una nota di colore ed allegria; la lentezza della realizzazione e l’incompletezza (a quando il funzionamento e l’illuminazione della fontana?) e forse i costi effettivi che non conosco un po’ meno. Le panchine, anziché sarcofagi, mi evocano navi fenicie e puniche. Sarà che sono un sognatore. Boh! Unico appunto la mancanza di protezione delle sfere sul pavimento, penso foriere di cause intentate alla Pubblica Amministrazione per lesioni personali.