da PalermoToday Diego Altezza
“Da decenni sull’isola di Ustica, chi fa agricoltura deve fare i conti con la presenza, sempre più importante, di conigli selvatici, che devastano totalmente i raccolti. Per tentare di limitare i danni, gli agricoltori hanno provveduto negli anni a recintare ogni terrazzamento, con un notevole aggravio dei costi e un non indifferente modificazione del paesaggio agrario. Da circa un decennio a compromettere ulteriormente i raccolti si somma una notevole popolazione di colombacci, dai quali però non vi è rimedio, per difendere le colture. I prelievi venatori di conigli risultano insufficienti, vuoi per il ridotto periodo di attività consentita, vuoi per il sempre più ridotto numero di cacciatori presenti sull’isola, disincentivati anche per il limitato periodo di caccia consentita. Se a questo sommiamo anche il fatto che il piano faunistico venatoria vieta la caccia al colombaccio, si ha immediatamente contezza di come la popolazione di questo selvatico aumenti in modo esponenziale, anche perché non esiste un antagonista che possa mantenere la popolazione al di sotto di una soglia di danno tollerabile. Alla luce di quanto sopra esposto, considerato che oggi l’isola di Ustica vanta un’agricoltura ecosostenibile, promuovendo la salvaguardia della biodiversità, realizzando produzioni agricole di pregio, apprezzate in tutta Italia e altrove. Non appare possibile peraltro differenziare il danno alla coltivazione da quello all’ecosistema. In quanto tutta l’isola di Ustica va considerata un unico ecosistema.” E’ quanto si legge nella petizione lanciata dagli Agricoltori Usticesi, indirizzata agli Enti preposti (All’Assessore Regionale dell’Agricoltura, All’Assessore Regionale Territorio ed Ambiente, Alla ripartizione faunistica venatoria Regione Siciliana, al Sindaco del Comune di Ustica), con l’obiettivo di porre in essere tutte le misure previste dalla legge 33/97 con programmi di cattura dei conigli e dei colombacci. È possibile sottoscrivere la petizione, contattando gli agricoltori dell’Isola di Ustica, nella speranza che vengano ascoltati da chi di dovere.
Fonte: PaleroToday
3 risposte
Mi chiedo, ma ad Ustica di Usticesi ne sono rimasti?
Noto che, in particolare sui social “volano” tanti “avvoltoi” che a differenza di colombacci e conigli arrecano un GRAVE danno alla nostra Comunita’ !!!
Usticesi,
e’ tempo della responsabilita’, di mostrarci una Comunita’ consapevole del fatto che spetta a NOI fare delle scelte, le stesse che se fatte facendo prevalere la RAGIONE possiamo sperare in un futuro migliore.
Io personalmente mi preoccupo piu’ del calo demografico, del fatto che ancora oggi nostri Giovani, in mancanza di prospettive preferiscono emigrare.
Cordiali saluti,
Jose’ Zagame usticese non residente
I predatori dei colombacci sono IL FALCO PELLEGRINO, l’allocco e la taccola. Rimedio naturale. Il Falco Pellegrino era abbondante alla Falconiera ma e’ sparito ( non naturalmente ) causa alberi, ed esisteva anche allo Spalmatore. Si potrebbe reinsere.
Hallo Mr. Agostino 🙂
Meglio di me sa’ che ad Ustica (compresa l’attuale amministrazione) si e’ sempre alla ricerca di colpevoli e mai di soluzioni.
E poi se non ricordo male ancora di recente e’ stato anche attenzionato il problema del randagismo (vedi gatti al porto) ed in generale dei cani.
“Forse”, nell’articolo sarebbe stato utile attenzionare anche questo problema; per farlo pero’ si dovrebbe essere a conoscenza di tutti i problemi, che a PRESCINDERE dalla volonta’ delle amministrazioni, sono presenti da decenni ad Ustica.
Colgo l’occasione per salutarla sperando che riusciamo a trovare il modo per chiarirci. Io ci sono.
Cordiali saluti,
Jose’