Ustica sape

Questa mattina arriveranno ad Ustica parte reliquie San Bartolomeo


[ id=12162 w=320 h=240 float=left] Per la prima volta, dopo 250 anni di storia, Ustica ospiterà una parte delle reliquie del suo illustre Santo Patrono: l’apostolo San Bartolo. E’ la seconda volta, per quanto è dato sapere, che dal 1600 i santi resti lasciano Lipari. La prima è stata nel 1993 quando furono portati in Australia. Risulta inoltre che una folta delegazione di usticesi il 17 settembre nel 97 si è recata in pellegrinaggio a Lipari

Un Patrono che Ustica condivide con altre città tra le quali Lipari e Geraci Siculo.

“Venerdì con il Parroco di Ustica, padre Andrea, con il Vice sindaco, Giuseppe Caminita e con il consigliere Bartola Martello, abbiamo ricevuto a Lipari, dalle mani del locale parroco, Padre Gaetano Sardella, le preziose reliquie- afferma il sindaco di Ustica Aldo Messina-. Sabato i fedeli usticesi avranno il privilegio di potere onorare in processione le Sante Reliquie e Domenica l’onore di condividere questo momento di festa con le rappresentanze del Comune di Lipari, con il sindaco Mariano Bruno e di Geraci Siculo con il primo cittadino Bartolo Vienna. Successivamente le delegazioni con il santo ricordo si recheranno a Geraci Siculo dove parteciperanno alla Santa Messa.”

E’ il 13 febbraio del 264 quando il corpo di San Bartolo arriva misteriosamente dal mare in un marmoreo sarcofago a Lipari nella stessa località dove sorge oggi la cappella dedicata all’apostolo. Sembra che il sarcofago provenisse dall’Armenia.Resta sull’isola sino al 25 ottobre dell’838 allorquando Sicardo V , preoccupato che le possibili incursioni saracene potessero far scomparire il simulacro, decide di affidarlo a dei fedeli di passaggio che avrebbero trasferito i resti a Benevento. Questa città si trovava all’epoca sotto la rigida protezione della Chiesa. Per tale motivo attualmente il corpo di San Bartolo è custodito ancora a Benevento.E’ possibile- ma non certo- che alla fine del primo millennio alcune incursioni avessero fatto sì che alcune parti del corpo da Benevento venissero trafugate in altre località come Roma Tiberina. Ma non sembra essere certa la effettiva autenticità di questi resti.

Appare invece documentato che nel 1541 i Beneventani avessero ritenuto dovere restituire ai Liparioti il pollice della mano destra del Santo apostolo e che gli Eoliani nel 1600 realizzassro lo stesso reliquiario in argento che oggi sarà trasferito ad Ustica. Ricordiamo che san Bartolo, pur di difendere la sua fede in Cristo , si fece scuoiare vivo. La sua pelle fu trasferita a Lipari da Venezia nel 1928 e da tale epoca è custodita nel Vascelluzzo, un reliquiario collocato all’interno della Cattedrale di Lipari, realizzato nel 1930.

I rapporti tra san Bartolo e Geraci Siculo ci vengono chiariti leggendo il volume “Architettura ed arte a Geraci” di Giuseppe Antista. Un diploma del 1094 sembra spiegare lo stretto legame non solo di fede tra Lipari- Geraci Siculo-Ischia e, solo successivamente , Ustica.

Un primo diploma del 1094 e succssivamente un decreto del 6 marzo dello stesso anno attestano che il Vescovo di Messina Roberto aggiunse alle dotazioni del monastero di Lipari le decime e le entrate delle chiese di sua pertinenza ricadenti nella diocesi, tra le quali “Sancti Nicholay in suburbio Giracii ( Leggasi Geraci Siculo)”, una chiesa che doveva trovarsi appena fuori il borgo di Geraci siculo.

Successivamente i Craon , che detenevano il titolo di conti Iscle Maioris (Ischia) si insediarono nelle Madonie e per rendere più compatto il territorio nel 1105 Ugo di Craon permutò alcuni beni con l’abate di Lipari, Ambrogio. Scambio che si protrasse nei secoli successivi. E’ prsumebile- leggiamo nel volume- che questi stretti rapporti economici e culturali tra Geraci e Lipari abbiano determinato il culto di San Bartolomeo anche a Geraci Siculo.

Come è noto infine Ustica fu colonizzata nel 1761 da un gruppo di contadini provenienti prevalentemente da Lipari, che portarono con loro il culto in san Bartolo. Ecco spiegato il legame in San Bartolo tra Lipari- Geraci siculo ed Ustica.

San Bartolomeo era uno dei dodici apostoli di Gesù. Nacque a Cana . Il suo nome di battesimo era Natanaele ed il soprannome Bar(figlio) Tolomeo (di Tolomeo). Credo che l’usticese si incontri con il pensiero del suo Patrono. Gesù incontra Bartolomeo(famoso l’incontro ai piedi di un albero di fico) e gli predice un percorso di fede e dopo averlo conosciuto San Bartolo non abbandonerà Gesù né la fede in lui, sin ad arrivare al martirio per difendere il suo pensiero. Anche gli usticesi, se credono in un obiettivo, sanno portare avanti il loro percorso.

Un altro momento di recupero della nostra identità, un momento di fratellanza tra diverse comunità nel nome di San Bartolo e che parte da Ustica

Aldo Messina

Nella foto. Lipari : il momento della consegna del reliquario in argento
Da sx verso ds il parroco di Ustica , Padre Andrea, di Lipari, Padre Sardella, il Sindaco di Ustica, Aldo Messina ed il vice sindaco, Giuseppe Caminita.

Il sindaco
Dr Aldo Messina

 

Rispondi con il tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • CONTATTAMI


  • WEBCAM - USTICA PORTO

  • WEBCAM SPALMATORE


  • WEBCAM USTICA PORTO


  • WEBCAM USTICA PORTO


  • WEBCAM PORTO PALERMO


  • VENTI


  • VENTI


  • NAVI


  • Privacy

    Licenza Creative Commons
    Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported. DMCA.com
  • TRADUTTORE

  • COME RAGGIUNGERE USTICA

  • Il Libro per tutti i genitori!

  • Hanno detto sul blog

  • Luglio 2024
    L M M G V S D
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    293031  
  • ASD Ustica

    ASD Ustica