Per raggiunti “limiti di pubblicazione” L’Oddo volante è andato in pensione e nell’occasione il primo doveroso pensiero è quello di ringraziare quanti nei miei confronti si sono cortesemente resi disponibli a “fare un giro“, sempre occasione per amichevoli, simpatiche e piacevoli chiacchierate a tematiche strettamente usticesi;  ulteriore ringraziamento rivolgo ai tanti che, bontà loro, mi hanno privatamente o pubblicamente manifestato gradimento.

Ovviamente in me, trascorsa la motivata assenza sabbatica, ha prevalso il desiderio di proseguire la ormai pluriennale collaborazione con Usticasape attraverso una rubrica alternativa. Nessun problema su come strutturarla, ma ne ho avuto uno: come titolarla? Ho da sempre considerato il titolo di una rubrica come un vero e proprio biglietto da visita di presentazione; più è accattivante più si predispone il lettore, oltre che lo si incuriosisce parecchio, a scorrere attentamente il testo.  Alla fine poi l’ho trovato: ampliandolo non ho fatto altro che riprendere il gioco di parole (spinto da spunti) presente nell’articolo pubblicato giorni or sono, quello, lo ricorderete, di commento alla lettera-sandwich del Sindaco al caro Pietro. Archiviato quindi L’Oddo Volante occuperò saltuariamente questo spazio con la rubrica <PUNTI, APPUNTI e  SPUNTI” (USTICESI)>.  Da quale punto, appunto o spunto ricomincio?  da …

Marlene Robershaw che vive in California, ma pur lontana, ha nel suo cuore Ustica h. 24; frequenti in passato le sue presenze nell’isola durante periodi estivi; recentemente le capita di vedere una immagine, qui a corredo pubblicata. di una zona dell’isola ripresa da una webcam e scrive giustamente chiedendosi: “How is it possible to give such a bad image of my beautiful island”.  Tradotto per quei pochissimi che non hanno dimesticheza con la lingua inglese: “Come è possibile che si dia una simile cattiva immagine della mia bellissima isola?” Vista la foto, direi, sfogo assolutamente condivisibile. Non vi nascondo che quando l’ho io vista, probabilmente condizionato dalle notizie che per ora  si susseguono sugli effetti del cambiamento climatico in atto,  ho reagito chiedendomi: “ma niente niente che ora l’isola di Ustica sta per contendere il primato della nebbia alla Val Padana? 

Amenità a parte, è auspicabile che la necessità di assicurare un ottimale posizionamento e funzionamento delle webcam, importantissime e determinanti al fine di effettuare una adeguata e moderna promozione turistica delle bellezze paesaggistiche dell’isola di Ustica in tutto il mondo, figuri presto, se non già programmata, nell’agenda di chi istituzionalmente preposto alla soluzione del problema. Non a caso un vecchio detto del settore commerciale recita “roba esposta mezza venduta“;  è fuor di dubbio che una esposizione tecnicamente buona, no nebulosa,  può concorrere all’aumento del numero di vacanzieri, italiani o stranieri che siano,  che decidono di trascorrere per la prima volta sull’isola un breve o lungo periodo estivo.

A proposito di antichi. A Ustica una targa marmorea in bella vista ricorda che tanti ma tanti anni or sono in un giorno del mese di maggio Vittorio Emanuele III e la regina Elena sostarono ad ammirare la contrada; da allora molto tempo è passato; ai giorni nostri, volendo, si dispone di sofisticati strumenti, tecnologicamente avanzati come le webcam grazie alle quali è possibile mostrare giornalmente e ininterrottamente le meravigliose immagini dell’isola a milioni di utenti. Possibile, e qui ritorna nel finale un interrogativo “alla Marlene”, che, come allora non è successo alle Loro Maestà, le contrade isolane oggi all’esterno debbano apparire tutt’altro che ridenti?

Mario Oddo – odmar@libero.it