Spett.le USTICA SAPE
c.a.  Pietro Bertucci

                Stamattina – vigilia di ferragosto 2024 – mi sono recato al porto (?) di Ustica per accogliere dei miei familiari.

La nave era in porto e stava arrivando l’aliscafo delle 11 da Palermo.

Era presente un carabiniere in divisa  e- credo- anche qualche militare della Guardia Costiera, di cui ho visto con certezza un’autovettura bianca, con le insegne del corpo, parcheggiata all’inizio della banchina di attracco degli aliscafi.

Il carabiniere ha provveduto ad identificare dei ragazzi appena sbarcati.

Quello che nessuno pare avere notato, né militari né la numerosa folla di utenti dei servizi portuali, indigeni e non, è l’usuale parcheggio “ad mentulam canis” non solo fuori dall’area apposita ma in modo tale da costringere tutti ad uno slalom tra i mezzi, ad uso pubblico e privato, concentrati nella strettoia che divide le due banchine.

E’ da quando frequento Ustica che sia a Cala Santa Maria che a Cala Cimitero il suddetto sistema di parcheggio ( “ad mentulam canis”) è in vigore, tra l’indifferenza generale, come se non fosse una stupidata costringere il prossimo a perdere tempo, incrementando l’inquinamento dell’area e, da ultimo ma certamente non per ultimo, a fare strame dei provvedimenti che mirano a regolamentare il traffico e ad evitare ingorghi.

La mente è andata alle foto, datate e munite di orario, che furono determinanti per convincere il collegio del Tribunale di come andarono le cose quella maledetta sera del 9 agosto 2012 quando due ragazzini persero la vita perchè non si era applicato il principio di precauzione e perchè l’interesse alla visibilità di certe attività era stato ritenuto più importante del rischio che si correva non dotando l’area portuale delle necessarie delimitazioni e non impedendo il parcheggio nell’area portuale fuori dall’orario di arrivo e partenza dei mezzi navali ; qualche anno dopo un’altra vettura finì nelle acque del porto ma, almeno, non ci furono vittime.

E’ troppo chiedere di superare la pigrizia mentale che c’è dietro comportamenti che chiunque-   in solitudine con se stesso- non esiterebbe a ritenere immotivati ? E’ troppo chiedere che, almeno in questi giorni di affollamento, i tutori dell’ordine si occupino anche di questa problematica? E’ troppo chiedere che l’amministrazione comunale sia di esempio anche per questo ?

Bene, benissimo se si rinforza l’organico della Guardia Costiera ad Ustica. Bene, benissimo se tutto ciò comporta un miglioramento del servizio di tutela e controllo delle coste, oggi come non mai aggredite senza ritegno e senza che faccia nemmeno specie vedere l’aggressione della fu prima riserva marina d’Italia, per farne cosa? Una Milano Marittima in sedicesimo ?

Sarebbe bene che le istituzioni – tutte- riprendessero il loro ruolo e la loro funzione che non è certamente solo repressiva ma anche educativa e di sostegno dei valori da tutelare.

Ustica, lì, 14 agosto 2024
Francesco Menallo