Caro Salvatore, Sindaco di Ustica,
ho molto apprezzato la comunicazione inviata ai responsabili di Regione Sicilia pubblicata su questo blog il 29 agosto, con la quale denunciavi in modo appassionato e puntuale la grave situazione in cui si trova la campagna di Ustica.
Quando alla fine degli anni ’50 furono rilasciate alcune coppie di conigli – lancio promosso da tutti i cacciatori – mi rallegrai in vista delle future prede. Ma avevo 16 anni, ero fresco di porto d’armi e… con poco giudizio. Sconcerta che i 50 e 60enni di allora non abbiano pensato al dopo, ai danni ambientali disastrosi che si sarebbero potuti verificare. Certamente erano inconsapevoli della velocità di riproduzione dei conigli (un parto ogni 40 giorni) altrimenti forse ci avrebbero ripensato.
Ora, dopo 60 anni la situazione è diventata endemica, con una popolazione che aumenta con progressione geometrica, e gli otto contadini rimasti a presidiare la campagna sono stremati da una lotta impari. Occorrono recinzioni ben fatte per difendere i raccolti, ma costano e richiedono manutenzione. La battaglia è persa perché non è possibile tener testa alla velocità di riproduzione degli animali.
Ogni 10 o 15 anni per fortuna interviene la mixomatosi dovuta all’alto numero di esemplari: il risultato finale è una grande decimazione ma non la scomparsa, perché basta una coppia per far aumentare di nuovo la popolazione. Oltretutto gli animali sono portatori di quell’insetto di cui conosciamo la pericolosità per l’uomo e per la salute pubblica; è necessario quindi che il problema si affronti con la massima determinazione.
Ti segnalo – per questo ti scrivo – che negli anni 50 l’Australia ha avuto lo stesso problema con conigli non autoctoni, problema che ha superato semplicemente infettandoli con il virus della mixomatosi perché non esistono altri metodi.
L’altro flagello biblico è rappresentato dai colombacci che da qualche anno attaccano i pochi vigneti dell’isola consumando grandi quantità di uva. Anche questi animali sono altamente prolifici (tre nidiate l’anno).
Certamente per i conigli il rimedio c’è, ma non per questi volatili.
In conclusione quegli otto eroici contadini che ancora resistono (e che non hanno ricambi) sono lasciati soli senza aiuti e senza sussidi e se lasceranno si perderà il seme della lenticchia che è un’eccellenza di Ustica ed è senza ombra di dubbio, unica al mondo. La Cristoforetti l’ha consumata sulla ISS (stazione spaziale internazionale).
Sono molto scettico sulla risposta – se ce ne sarà una – dei responsabili della Regione Sicilia, ma di una cosa sono certo: gli animalisti e gli ambientalisti – anime belle – insorgeranno.
Con stima
Giuseppe Giuffria
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COMMENTO
Dalla California Agostino Caserta
Caro Giuseppe, i falchi distruggerebbero i colombacci, conigli e roditori, infatti vengono usati in tanti aeroporti internazionalmente – Sempre per i colombacci c’e un’ottima alternativa si possono sistemare in ogni contrada 3-4 posti ” mangimi ” con del medicinale dentro che non fa aprire le uova dei colombacci per la loro riproduzione, e che funziona al 100% – I falchi quindi distruggerebbero anche i conigli ed i roditori dell’isola. Non sarebbe piu’ necessaria la derattizzazione risparmiando tempo e denaro. Buona giornata.
Una risposta
Caro Giuseppe, i falchi distruggerebbero i colombacci, conigli e roditori, infatti vengono usati in tanti aeroporti internazionalmente – Sempre per i colombacci c’e un’ottima alternativa si possono sistemare in ogni contrada 3-4 posti ” mangimi ” con del medicinale dentro che non fa aprire le uova dei colombacci per la loro riproduzione, e che funziona al 100% – I falchi quindi distruggerebbero anche i conigli ed i roditori dell’isola. Non sarebbe piu’ necessaria la derattizzazione risparmiando tempo e denaro. Buona giornata.