Si allontanò, nuotando lentamente, nel chiarore del mattino, fino a che non giunse in quella laguna di pietre dove la luce invadeva i sogni.
Sembrava che la falesia si stesse sgretolando sopra i suoi dolorosi pensieri.
Rimase lì nel turchese liquido dell’onda, dove forse avrebbe voluto sciogliere tutte le sue domande.
A tratti, sembrava che stesse pregando, mentre si scrollava dal petto i dolori attaccati, come ventose, alla sua anima.
Poi, con tutto il fiato che le restò in gola, gridò parole sconnesse, che erano terribilmente vere: “Ho sentito troppo per continuare a sentire. Mi si è esaurita l’anima. E’ rimasta solo l’eco dentro di me”.
Divenne così una pietra di tufo e affogò i suoi sogni nell’acqua, mentre la luce moriva!
(Domenico Drago su una riflessione di Fernando Pessoa)