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Da Cosenza Salvio Foglia
Sinceramente è come dice lei, caro sig. Oddo.
A volte la fantasia si scontra con la realtà, anche quando quest’ultima comunica nostalgia e ricordi belli.
A Ustica, per fortuna, non mancano tradizioni antiche: speriamo rivivano sempre, a beneficio di tutti, anche per chi deve ancora mettere piede sull’isola …costretto a nascere a Palermo.
è un piacere anche per me leggere i suoi interventi e le interviste.
Un abbraccio.
Salvio Foglia
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Da Palermo Mario Oddo
Gent.mo Sig. Foglia, innanzitutto le comunico che leggo sempre con piacere i suoi interventi e poi che in un certo senso abbiamo la Calabria “in comune”; infatti ho vissuto da ragazzino a Soverato (CZ) dove mio Padre nel periodo pre/post bellico comandava la locale Tenenza dei CC.RR. (allora Carabinieri Reali). In quel periodo ho personalmente vissuto anno per anno il rituale della “ammazzatina” del maiale; è vero, era una attesissima festa (non per l’animale) popolare che coinvolgeva uomini e donne di tutte le generazioni, tutti operativi nei vari aspetti tradizional-gastronomici. Pagherei per riviverla. Nel mio intervento ho semplicemente inteso rappresentare la sensazione di “doccia scozzese” che l’altra sera ho provato nel leggere in brevissimo spazio e tempo due pubblicazioni così stridenti fra loro. Ma è naturale che a nutrire il nostro spirito ci pensa la poesia, il nostro corpo il maiale. Diciamo che “a pari merito”, anche se totalmente opposta, svolgono una funzione per noi vitale. Cordiali saluti Mario Oddo
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Da Cosenza Salvio Foglia
Non ci sarà lirismo o un grande impianto letterario in questa foto, ma è una grande testimonianza di ciò che si sta perdendo a poco a poco…
Tradizioni familiari semplici, non necessariamente contadine, anche se la campagna diventa uno scenario quasi sacro, dove il povero animale viene sacrificato alla nostra …pancia.
Al di là di ogni banalità, ammazzare il maiale è ed è sempre stata una festa. Un motivo di incontro, l’occasione per invitare parenti e amici e dividere insieme non solo un convivio, ma un rito vecchio di secoli.
forse è peggio, e nessuno me ne voglia, osservare una bella foto con tantissimi gamberi con le uova attaccate al ventre (che saranno sempre meno in futuro), piuttosto che i simboli di una storia semplice, fatta di giornate di lavoro e di sudore.
3 risposte
Non ci sarà lirismo o un grande impianto letterario in questa foto, ma è una grande testimonianza di ciò che si sta perdendo a poco a poco…
tradizioni familiari semplici, non necessariamente contadine, anche se la campagna diventa uno scenario quasi sacro, dove il povero animale viene sacrificato alla nostra …pancia.
Al di là di ogni banalità, ammazzare il maiale è ed è sempre stata una festa. Un motivo di incontro, l’occasione per invitare parenti e amici e dividere insieme non solo un convivio, ma un rito vecchio di secoli.
forse è peggio, e nessuno me ne voglia, osservare una bella foto con tantissimi gamberi con le uova attaccate al ventre (che saranno sempre meno in futuro), piuttosto che i simboli di una storia semplice, fatta di giornate di lavoro e di sudore.
Gent.mo Sig. Foglia, innanzitutto le comunico che leggo sempre con piacere i suoi interventi e poi che in un certo senso abbiamo la Calabria “in comune”; infatti ho vissuto da ragazzino a Soverato (CZ) dove mio Padre nel periodo pre/post bellico comandava la locale Tenenza dei CC.RR. (allora Carabinieri Reali). In quel periodo ho personalmente vissuto anno per anno il rituale della “ammazzatina” del maiale; è vero, era una attesissima festa (non per l’animale) popolare che coinvolgeva uomini e donne di tutte le generazioni, tutti operativi nei vari aspetti tradizional-gastronomici. Pagherei per riviverla. Nel mio intervento ho semplicemente inteso rappresentare la sensazione di “doccia scozzese” che l’altra sera ho provato nel leggere in brevissimo spazio e tempo due pubblicazioni così stridenti fra loro. Ma è naturale che a nutrire il nostro spirito ci pensa la poesia, il nostro corpo il maiale. Diciamo che “a pari merito”, anche se totalmente opposta, svolgono una funzione per noi vitale. Cordiali saluti
Mario Oddo
Sinceramente è come dice lei, caro sig. Oddo.
A volte la fantasia si scontra con la realtà, anche quando quest’ultima comunica nostalgia e ricordi belli.
A Ustica, per fortuna, non mancano tradizioni antiche: speriamo rivivano sempre, a beneficio di tutti, anche per chi deve ancora mettere piede sull’isola …costretto a nascere a Palermo.
è un piacere anche per me leggere i suoi interventi e le interviste.
Un abbraccio.
Salvio Foglia