Da La Repubblica PA
di Gioacchino Amato
L’isola di Ustica
Contratto in scadenza, la compagnia Dat vuole un aumento. E già per dicembre non si prenota
I tagli alle corse di navi e aliscafi e i disagi per turisti e pendolari potrebbero essere solo l’inizio di un lungo inverno sempre più lontano dal resto d’Europa per le isole minori siciliane. La nuova grana arriva dal cielo, dalle rotte finanziate da Stato e Regione per collegare gli aeroporti di Palermo, Catania e Trapani con Lampedusa e Pantelleria che dal 1° dicembre rischiano di rimanere deserte. Da quattro anni ad assicurare i collegamenti è la compagnia danese Dat, Danish Air Transport, con la sua costola “Volidisicilia”. La compagnia ha vinto il bando 2019-2021, poi prorogato di un anno per l’emergenza Covid e ancora prolungato all’ultimo istante dal 30 giugno al 30 novembre, in attesa dell’aggiudicazione della nuova gara europea partita in piena estate.
In queste settimane l’apertura delle buste da parte dei funzionari dell’Enac, l’aviazione civile. Unica compagnia partecipante è proprio Dat, ma la sorpresa è arrivata dall’offerta economica che, anziché un ribasso, prevede un aumento dei costi. Alla compagnia, che per continuare a volare salvando l’estate delle isole ha ottenuto a giugno 639mila euro in più e un aumento dei biglietti di circa due euro, non bastano i 47 milioni e 33mila euro stanziati per il triennio di cui 14,2 milioni nel primo anno. Lo ha scritto nero su bianco nell’offerta e lo ha ribadito nell’incontro di giovedì scorso nelle stanze dell’Enac.
Pesano il caro carburante e l’aumento di molti materiali ma anche alcuni servizi aggiunti nel nuovo bando, frutto delle richieste dei sindaci delle isole: il trasporto di 25 chilogrammi di giornali quotidiani al giorno, quello di farmaci e emoderivati ma anche delle salme. E soprattutto l’obbligo di avere un aereo di riserva che entri in azione se le prenotazioni superano l’80 per cento dei posti disponibili nella giornata.
Forte del fatto di essere l’unica partecipante ma anche l’unica compagnia ad aver pronti gli Atr72 e gli Embraer adatti a questi collegamenti, Dat ha alzato la posta ricordando che negli anni del Covid e dei primi rincari dei carburanti ha visto erodersi i margini di guadagno. Ma a questo punto i funzionari non hanno potuto far altro che trincerarsi dietro un “vi faremo sapere” e sono pronti a passare la palla ai governi nazionale e regionale che, tra l’altro, mettono rispettivamente due terzi e un terzo dei 47 milioni di euro. Governi dimissionari che aspetteranno i prossimi per fornire una risposta.
Così, mentre il calendario corre, nel sito Dat non si possono prenotare voli oltre il 30 novembre. Ed emerge, come se non bastassero tutte le altre, una nuova grana. Se nel decreto del governo Draghi si indica la data di inizio del bando nel 1° dicembre, nel bando pubblicato nella Gazzetta europea e in tutti gli allegati la data è quella del 16 dicembre. Anche se Dat dovesse aggiudicarsi la gara, Lampedusa e Pantelleria resterebbero senza voli per 15 giorni, ponte dell’Immacolata compreso. A sbrogliare la matassa, nei primi giorni della loro vita dovranno essere i governi Meloni e Schifani. E per il neo-presidente siciliano il problema non potrà essere messo in fondo alla lista dei primi cento giorni.
Ma di bandi della discordia è pieno anche il settore marittimo, come dimostrano le minacce di sciopero generale del sindaco di Ustica, Salvatore Militello, alle prese con un taglio delle corse delle navi e mezzi spesso lenti e inadeguati, e quelle di Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole minori, che punta il dito contro la Regione e i ritardi nelle gare. I protagonisti sono sempre Liberty Lines e Caronte&Tourist, che in joint venture con la sigla Sns hanno vinto il bando statale da 55 milioni l’anno in vigore fino al 2028. Separate, sono state le uniche a partecipare a quelli della Regione che valgono 67 milioni l’anno.
Ma in attesa che entrino in vigore, a gennaio, le due società hanno ottenuto la terza proroga dal 2016 fino a fine anno. Con l’ennesimo paradosso: la Regione ha giudicato insufficiente l’offerta tecnica di Caronte&Tourist per le rotte con Eolie, Egadi e Pelagie. E in attesa di una nuova “procedura aperta” ha prorogato fino a fine febbraio gli attuali servizi proprio a Caronte&Tourist. E le nostre piccole isole diventano sempre più lontane.
Fonte: Da La Repubblica PA
di Gioacchino Amato