Sottoscrivo parola per parola il commento qui pubblicato ieri a firma Giovanni Martucci dal titolo “Lo sport quale migliore scuola di vita” riferito particolarmente al bel “clima di fratellanza” (a parte quello meteo) che si è piacevolmente registrato a Ustica nel corso del recente torneo di slowpitch che tantissimo successo ha registrato in termini di entusiastica partecipazione e tanta crescita di immagine ha apportato al movimento sportivo dell’isola. Bello sarebbe, come tra l’altro giustamente ha sottolineato il “prof.“, che quei valori dello sport chiaramente emersi nel corso dell’evento trovassero prosecuzione in altra importante sede; che la maniera del “copia e incolla” venissero trasferiti nel locale ambito politico/amministrativo. Si aspettano in questo percorso sviluppi positivi nella direzione auspicata ma sappiamo tutti che sarà ancora fiato purtroppo sprecato. Finita infatti la “festa dello sport che unisce” sull’isola si torna alla …”normalità”, cioè alle eterne e divisive posizioni conflittuali. Ma c’è sempre la speranza che prima o poi verrà “la volta bona” …
Nel concludere non posso che fare i complimenti agli organizzatori, agli atleti, agli addetti ai lavori in generale che hanno tutti contribuito, ognuno per la propria parte, alla perfetta riuscita della manifestazione prepotentemente ritornata fiore sportivo all’occhiello dell’isola di Ustica. Immancabile menzione speciale al pubblico che caloroso, attento e partecipe ha “colorito” la bella manifestazione, soprattutto incredibilmente numeroso: “spalti gremiti in ogni ordine di posto” avrebbe scritto il grande e mai dimenticato Sandro Ciotti …
Mario Oddo