L’ associazione turistica VisitUstica che, da più di sei anni, è portavoce degli interessi economici e sociali della comunità Usticese, lancia un grido
d’ allarme alle Istituzioni locali e Nazionali affinché si mobilitino per alleviare lo stato di difficoltà economica che attanaglia l’isola di Ustica. Attualmente, la piccola comunità Usticese sta attraversando una difficilissima fase congiunturale. Assistiamo ad aziende che soffrono, che ogni anno vedono aumentare i costi e diminuire i ricavi, aziende che, in ultima analisi, decidono di chiudere.
Si riducono gli investimenti sull’ isola e per l’ isola , con un’ovvia ricaduta negativa sull’ occupazione.
Una elevata pressione fiscale, il calo delle presenze turistiche , la mastodontica e la sempre cangiante normativa ( fiscale, sanitari, urbanistica,ecc ) che spesso viene ideata per aziende di grosse dimensioni, rendono la vita delle piccole imprese a conduzioni familiari sempre più difficile.
Il tutto, viene sommato alle incertezze economiche che stanno attraversando l’ Italia e che potrebbero portare ad una ulteriore restrizione dei consumi ( va ricordato che il principale mercato turistico Usticese è quello Italiano ).
Il settore turistico è il perno della vita economica dell’ isola di Ustica, così come potrebbe e dovrebbe esserlo per tutta la Sicilia, e merita , ORA, un’attenta considerazione e rivalutazione da parte di tutti gli organi di governo.
ORA, prima che sia troppo tardi.
Il presidente di VisitUstica.it
Girolamo Tranchina