Spett.le USTICA SAPE
c.a.  Pietro Bertucci

                Belle giornate, le ultime. Il cortile politico d’Italia si agita, dopo il gossip “Sangiuliano & Boccia”, storia minima di ordinario nepotismo e manie di grandezza & potere, gettate lì mentre si consumava – e si consuma, ahimè!- il massacro di migliaia di persone in altre parti del globo, adesso ci trastulliamo ad occuparci del lessico del nulla prodotto dal ghost writer del nuovo ministro della cultura, Giulivi.

L’argomento che invece mi piacerebbe sollecitare all’interesse dei lettori riguarda quello che può fare l’uomo della strada, non irregimentato in strutture partitiche autoreferenziali che hanno talmente stancato l’elettore medio che, avendo capito di non aver più alcun tipo di ascolto e di considerazione in nessuna fase della vita politica, ormai non solo non va a votare ma neppure si cura di chi risulti eletto.

Il sistema elettorale vigente, contro cui ha combattuto meritoriamente l’avv. Besostri ottenendo l’intervento della corte costituzionale, è rimasto invariato giacché i capponi non sono disponibili a sacrificarsi  per un qualsiasi ideale di Giustizia e Buona Amministrazione e non hanno dato seguito all’invito della corte costituzionale a rivedere la legge elettorale ormai da ben 2 legislature. E neppure hanno alcuna intenzione di farlo.

Bene, in assenza di alcun “contenitore” in cui potersi raccogliere rapidamente e con speranze di attecchimento, ognuno di noi può rifiutarsi.

Può rifiutarsi di partecipare, anche da spettatore, a passerelle di politici  screditati non solo dalle condanne penali – ce ne sono, ce ne sono nuovamente in circolazione!- oltre che dalle frequentazioni e dai comportamenti.

La questione riguarda senz’altro i volti noti della politica nazionale e regionale ma può essere applicata anche a livello locale: non solo vanno evitati coloro che hanno commesso evidenti abusi ma non vanno neanche riconosciuti come interlocutori nel mondo civile: non vanno nemmeno salutati, bisogna destinarli all’ostracismo che meritano.

Si diceva “il saluto è degli angeli” e quindi non si nega a nessuno. Ebbene, adesso negarlo coscientemente  è l’unica forma di rivolta, civile e non violenta, che ci resta, nell’attesa di una nuova civilizzazione dei costumi.

Cosa mi mette sullo stesso piano di un sindaco, di un assessore regionale, eletto con i voti della mafia o compravenduti a 25,00 euro l’uno ( in Sicilia la vita costa meno che al nord…) o con la promessa di chiudere un occhio su questo o quell’abuso, di assumerti il figlio o la figlia, magari prima da precario tanto poi un modo per stabilizzarla/o si trova…

Cosa mi mette sullo stesso piano di un politico che ha giurato di assolvere al suo incarico “con disciplina ed onore”  (art. 54 della costituzione II comma) e si comporta come un arraffatore, spesso anche solo di briciole, sia in termini di denaro che di potere, facendo strame di Norme, Giustizia, Solidarietà, perché ha avuto “l’investitura dal popolo”?  Nulla. Quindi il mio mondo non è il suo, non abbiamo nulla da dirci e non vedo perché dovrei riconoscergli un’umanità a cui ha rinunciato, ritenendosi  “legibus soluto”.

Cominciamo a fare capire a questi ectoplasmi che sono fuori dalle nostre vite e che non li rispettiamo perché non condividiamo il loro modo di essere; ci sarà sempre una schiera di corifei beneficiati ( a scapito di altri) ma noi non ne saremo complici neanche passivi, che è quello che accade limitandoci soltanto a non andare a votare per il disgusto che ci hanno provocato.

PS: qualcuno conosce, ad Ustica, una ditta abilitata allo svolgimento di lavori subacquei con mezzi nautici anch’essi abilitati per tali lavori? Chiedo per un amico, anzi per una fazzolettata di amici che devono pagare una cambiale.

La disistima, ricordatelo tutti, viene dal profondo ed incide nei rapporti sociali. Può più, certamente, di una condanna giudiziaria.

Palermo,12 ottobre 2024

Francesco Menallo