Giungo a te soffiando forte di un caldo intenso;
chino le palme frondose solo in un opposto senso.
Umida è l’arsura mia dacché ho attraversato il mare;
e mi adagio su di te Ustica mia pronto a far esasperare.
Oso persino lambire le terre amiche del Marocco;
nonché con bramosia a te mi ravviso come lo: “Scirocco”.
Sì, è vero, fra tutti i venti sono il più antipatico;
però nessuno dei miei fratelli è quanto me carismatico.
Da oriente porto con me afa, cavallette e sabbia;
ostinata è la mia origine che dal Sahara parte con rabbia.
Ma a volte sono piacevole ai tuoi sensi;
che da complice messaggero li rendo intensi.
Ti costringo tuo malgrado a farti vivere nell’ombra;
e in mille modi provi a rinfrescarti nella penombra.
Alla fine, terminato il mio impeto focoso, mi rassegno mesto ad altri eventi bisognoso.
Pietro Fiorito