In occasione del trentennale dell’Area Marina Protetta isola di Ustica,
l’Istituto Comprensivo di II grado Ustica ed il club “ I Saccorasio”
Presentano:
“Colapesce”
Leggenda siciliana in due tempi di Ignazio Buttitta.
Regia di Vittorio Arnò
Sabato 7 Maggio alle ore 21.30 c.a. presso l’Aula Congressi -Ustica
Tra le leggende che hanno la propria collocazione nello Stretto di Messina quella di Colapesce è una delle più conosciute più conosciute ed ha un filo conduttore con l’isola di Ustica poiché da Messina passò il popolo che colonizzò le isole Eolie e nel 1761 la nostra isola. Tale leggenda è stata scelta per festeggiare il trentennale della A.M.P. e del Ministero dell’Ambiente perché il personaggio principale vive in forte relazione con il mare
ed esprime un accentuato amore per la sua terra.
I motivi che, attraverso i secoli, hanno concorso ad arricchirla di intenzioni e di richiami appartengono alla “dinamica culturale” che, nel nostro caso, prende l’avvio dai miti preesistenti e fa confluire nell’impianto narrativo atteggiamenti e costumi che sono del popolo siciliano e di quello messinese in particolare. Proprio in ragione di ciò non ci imbatteremo in un solo Colapesce.
Una delle storie più multiformi della cultura italiana. Definirla solo “siciliana” sarebbe riduttivo poiché di Cola, il ragazzo che abita e protegge lo Stretto, si sono occupati, fra gli altri, Athanasius Kircher, Friedrich Schiller, Benedetto Croce, Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Dario Bellezza: una sequela di nomi che dovrebbero, da soli, bastare a incuriosire.
Tra mito e fiaba, tra letteratura e tradizione orale, dal XII secolo a oggi la storia di Cola si tramanda di generazione in generazione, assumendo forme e caratteri diversi e travalicando i confini della Trinacria, dalla Provenza alla Spagna, da Bologna a Napoli. In diversi testi e racconti di viaggi in Sicilia vengono riportate tracce della meraviglia destata da un personaggio metà pesce e metà essere umano, un personaggio dal carattere ribelle e protettivo, nascosto nei mari profondi e attraversati da gelide correnti che separano l’isola dal resto d’Italia. Non solo: come in ogni tradizione universale che si rispetti (basti pensare al diluvio nei testi sacri), esistono e hanno attecchito da più parti versioni che poi hanno caratterizzato altre storie locali, per esempio la canzone veneta La ballata dell’anello o alcuni dei fatti miracolosi di San Nicola (Cola?) di Bari.
Poiché si tratta del festeggiamento del trentennale della A.M.P. isola di Ustica l’ingresso è gratuito; si chiede solo un offerta libera per sostenere le spese vive, visto che tutti i protagonisti dell’opera teatrale hanno partecipato gratuitamente e volontariamente!