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COMMENTO:
Da Palermo Giovanni Martucci
Caro Mario e Nunù (sta per Nuccio)come eravamo soliti chiamarlo in altri tempi quando giovani spensierati e vogliosi di divertimento eravamo tutti a Ustica. La trebbiatrice in questione é di origine ungherese e ha più di cento anni. Inizialmente ricordo che l’avevano in società mio padre e Tanino Di Mauro. Quando Tanino é andato in America ( 1948 )é stata rilevata da mio padre come unico proprietario. Questo macchinario costruito in legno e parti metalliche é azionato tramite una cinghia di cuoio da un motore diesel di 12 cavalli a testa calda con accensione a sigaretta e manuale cioé con adeguata maniglia, ci riporta indietro di diversi anni e ci ricorda il lavoro duro della trebbiatura eseguito, dall’alba al tramonto, sotto i raggi cocenti del sole. Personalmente, di quel periodo ho degli ottimi ricordi perché, in quel mese di trebbiatura (agosto) si viveva in campagna a contatto stretto con la natura. Oggi, con tutti quegli anni sulle spalle e il grande lavoro questa trebbiatrice é veramente un autentico cimelio. Per soddisfare la tua curiosita su ciò che mi chiedi ti dico che quel signore in piedi primo a sinistra, anche se a te ha dato l’impressione di assomigliare a Ghito Vernazza, é, per come già ho messo nel commento della foto, Emanuele (per amici e parenti Nele) Picone cugino in primo grado di mio padre. G .nni Martucci
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Dalla California Agostino Caserta
Maio, sarei curioso di sapere se il ” cimelio trebbia ” fa ancora parte della collezione di Giovanni di tutti i preziosi mezzi meccanici antichi della Famiglia ( Jeep originale con rimorchio, Moto Isomoto, Topolino ecc.. ). Oppure se si trova gia’ alla Biennale Veneziana aspettanto che arrivino i resti dell’altro cimelio usticese il famoso additato e illustrato Lampione-nido-strada-Cimitero.
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Bellissima foto ricordo risalente agli anni ’52 o ’53 ; meraviglioso periodo in cui,a fine luglio, si portava la trebbiatrice in campagna e, nel caso specifico, nella zona della torre ossia supra ” ‘u Cafauso ” dove mio nonno aveva un terreno sufficientemente capiente per accogliere e posizionarvi tutti i cumuli di grano le così dette “timugne”. Nella foto sono raffigurati da sinistra verso destra: Emanuele Picone cugino di mio padre con il figlio Pietro; alla sua sinistra dei signori marito e moglie, suoi amici, mia madre con avanti mio fratello Ignazio, mia cugina Rosalba Longo, mio padre con avanti il sottoscritto.
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Giovanni, prima che ti preceda Nuccio Caserta anche se alcuni “grandi” sono riconoscibili facci sapere chi sono i piccoli e se il primo da sinistra è per caso Ghito Vernazza (se non è lui gli rassomiglia). Se possibile poi sinteticamente la storia di quell’autentico cimelio che è la trebbiatrice che appare alle spalle. Grazie.
5 risposte
Giovanni, prima che ti preceda Nuccio Caserta anche se alcuni “grandi” sono riconoscibili facci sapere chi sono i piccoli e se il primo da sinistra è per caso Ghito Vernazza (se non è lui gli rassomiglia). Se possibile poi sinteticamente la storia di quell’autentico cimelio che è la trebbiatrice che appare alle spalle. Grazie.
Bellissima foto ricordo risalente agli anni ’52 o ’53 ; meraviglioso periodo in cui,a fine luglio, si portava la trebbiatrice in campagna e, nel caso specifico, nella zona della torre ossia supra ” ‘u Cafauso ” dove mio nonno aveva un terreno sufficientemente capiente per accogliere e posizionarvi tutti i cumuli di grano le così dette “timugne”. Nella foto sono raffigurati da sinistra verso destra: Emanuele Picone cugino di mio padre con il figlio Pietro; alla sua sinistra dei signori marito e moglie, suoi amici, mia madre con avanti mio fratello Ignazio, mia cugina Rosalba Longo, mio padre con avanti il sottoscritto.
Mario, sarei curioso di sapere se il ” cimelio trebbia ” fa ancora parte della collezione di Giovanni di tutti i preziosi mezzi meccanici antichi della Famiglia ( Jeep originale con rimorchio, Moto Isomoto, Topolino ecc.. ). Oppure se si trova gia’ alla Biennale Veneziana aspettanto che arrivino i resti dell’altro cimelio usticese il famoso additato e illustrato Lampione-nido-strada-Cimitero.
Giovanni, a te la risposta ! Ciao Nuccio
Caro Mario e Nunù (sta per Nuccio)come eravamo soliti chiamarlo in altri tempi quando giovani spensierati e vogliosi di divertimento eravamo tutti a Ustica. La trebbiatrice in questione é di origine ungherese e ha più di cento anni. Inizialmente ricordo che l’avevano in società mio padre e Tanino Di Mauro. Quando Tanino é andato in America ( 1948 )é stata rilevata da mio padre come unico proprietario. Questo macchinario costruito in legno e parti metalliche é azionato tramite una cinghia di cuoio da un motore diesel di 12 cavalli a testa calda con accensione a sigaretta e manuale cioé con adeguata maniglia, ci riporta indietro di diversi anni e ci ricorda il lavoro duro della trebbiatura eseguito, dall’alba al tramonto, sotto i raggi cocenti del sole. Personalmente, di quel periodo ho degli ottimi ricordi perché, in quel mese di trebbiatura (agosto) si viveva in campagna a contatto stretto con la natura. Oggi, con tutti quegli anni sulle spalle e il grande lavoro questa trebbiatrice é veramente un autentico cimelio. Per soddisfare la tua curiosita su ciò che mi chiedi ti dico che quel signore in piedi primo a sinistra, anche se a te ha dato l’impressione di assomigliare a Ghito Vernazza, é, per come già ho messo nel commento della foto, Emanuele (per amici e parenti Nele) Picone cugino in primo grado di mio padre. G .nni Martucci