Bevilacqua, Patuanelli, Castellone, Lorefice, Mazzella, e Damante, senatrici e senatori del Movimento 5 Stelle, hanno presentato quattro emendamenti nella prossima legge di bilancio (DDL n. 926),  attualmente in discussione proprio al Senato, contenenti proposte finalizzate ad aiutare le isole minori. Per “emendamento”, come noto, si intende una proposta di  modifica, solitamente parziale, di un disegno di legge durante l’iter di approvazione dello stesso prima che esso diventi legge a tutti gli effetti. Abbiamo raggiunto la Senatrice Dolores Bevilacqua chiedendole di illustrare, con parole semplici, quanto è stato presentato al fine di offrire aiuti concreti agli abitanti delle isole minori.

Senatrice grazie per aver accettato di illustrare questi emendamenti. Lei già su questo blog ci ha fatto sentire la sua vicinanza. Le isole minori (tra miti e leggende) nell’immaginario collettivo, rappresentano la meta ideale per chi vuole trascorrere una vacanza lontana dalla routine quotidiana e dal caos cittadino. Spesso però ci si dimentica che le isole rappresentano la casa per tutte le “stagioni” per i suoi abitanti, spesso abbandonati al loro destino. A lei la parola.

Ho già presentato in altri atti, come il Salva Infrazioni o il Decreto Sud, un pacchetto di emendamenti che ha come obiettivo quello di colmare le gravi lacune e le mancanze di servizi essenziali che patiscono gli abitanti delle isole minori.

Proposte di buon senso che dovrebbero essere condivise da tutte le forze parlamentari ma che finora sono state totalmente ignorate dalla maggioranza.

In questi giorni discuteremmo in Commissione Bilancio e poi in aula al Senato la legge di bilancio e, naturalmente, tra gli emendamenti presentati come M5S ho riproposto il pacchetto “Isole minori”.

Entriamo adesso nello specifico dei vari emendamenti.  Donne in gravidanza.

Il primo emendamento riguarda la previsione di un contributo economico per le donne in stato interessante relativo all’ultimo mese di gestazione per sostenere le spese di trasporto, vitto e alloggio nel comune italiano in cui decidano di partorire. Prevede anche un rimborso delle spese sostenute per ricevere le cure di specialisti, cure non disponibili sull’isola minore.

È chiaro che spostarsi dalla propria residenza non è un capriccio della futura mamma, ma una necessità di cui lo Stato deve farsi carico.

Secondo emendamento, si parla dei malati di cancro.

Anche i malati oncologici, purtroppo, si trovano a dover ricorrere ad esami, visite specialistiche e terapie cui non possono accedere sulle isole minori di residenza ed anche in questo caso chiedo che lo Stato riconosca un contributo economico a chi, oltre a essere provato dalla malattia, deve anche affrontare spese e disagi non indifferenti per curarsi.

Un altro emendamento riguarda il servizio tecnico urgente per le isole minori.

Ho presentato l’emendamento che riguarda la destinazione di alcune risorse del recente aumento di organico dei VVFF alle isole minori in cui non sia previsto un presidio fisso o un distaccamento idoneo a garantire il servizio antincendio e di soccorso. Credo sia inaccettabile che i cittadini delle isole minori debbano arrangiarsi in situazioni in cui l’intervento dei VVFF è inibito per condizioni meteo avverse o che le operazioni di soccorso possano essere anche solo tardive. Mi auguro che anche dalle parti della maggioranza questa volta se ne rendano conto.

L’ultimo emendamento  riguarda la NASPI per i lavoratori stagionali delle isole minori

Con l’emendamento che prevede di aumentare la durata del trattamento Naspi per gli abitanti delle isole minori si vuole intervenire per evitare lo spopolamento delle predette isole.

Come risulta dai dati Istat negli ultimi anni il calo demografico ha colpito particolarmente le isole minori abitate ormai solo per finalità turistiche.

Gli abitanti preferiscono lasciare detti territori nei periodi di bassa stagione per mancanza di occupazioni e di occasioni lavorative.

In linea di massima l’industria turismo nelle isole minori opera nei periodi dal 01 aprile al 30 settembre garantendo solo nel suddetto arco temporale l’occupazione della popolazione.

La mancanza di lavoro costringe spesso gli abitanti a lasciare le isole nei restanti periodi e tanto sta comportando la desertificazione delle stesse come si rileva ad esempio dalla diminuzione del numero delle classi nelle scuole presenti sulle isole minori. Percepire una Naspi più lunga ovviamente si rifletterà sull’economica locale con aumenti dei consumi e del benessere generale sia della popolazione locale sia di coloro che vorranno trasferirsi nelle isole.

Ringraziamo la senatrice Dolores Bevilacqua per l’impegno profuso insieme ai suoi colleghi senatori e senatrici a favore degli abitanti delle isole minori.

Non c’è bisogno di essere un’isola deserta, per essere abbandonati. Chi vive nelle isole minori, è un cultore di un enorme patrimonio naturalistico, sociale e culturale, che porta avanti tra tante difficoltà. Pensiamo alla storia, alle tradizioni e a tutte le biodiversità tipici di questi luoghi incantati, altrimenti perduti tra le pieghe della globalizzazione. Per questo motivo, chi dovrebbe proteggere questi scrigni di inestimabile valore, nazionale e popolare (ci riferiamo alla politica) , dovrebbe dare seguito a quanto richiesto negli emendamenti, tralasciando per una volta il colore politico. La gente che vive queste isole ha bisogno di non sentirsi abbandonata. Il sole e il mare li ha resi duri come le rocce che calpestano, ma hanno bisogno di sentirsi parte di uno Stato che li sostenga nelle difficoltà di vivere l’isola, senza sentirsi isolati. “La riva è più sicura, ma a me piace combattere con le onde del mare (Emily Dickinson)”.

P.P.