Ustica sape

E’ estate e nulla è cambiato in giro per il mondo e ad Ustica.


Spett.le USTICA SAPE
c.a.  Pietro Bertucci

La guerra in Ucraina c’era e c’è. Quella a Gaza idem. Le elezioni europee hanno segnato un ulteriore distacco dell’elettorato che in massa ha preferito passatempi diversi dal fare ghirigori su una scheda colorata in cui non vi erano grandi differenze tra gli egoismi ivi rappresentati.

In qualche comune si è dovuto ripiegare sulle liste civiche perché gli stessi partiti, pur privi da tempo di qualsivoglia pudore, non potevano acconsentire agli accoppiamenti dissonanti inseriti in questi contenitori d’occasione, “liberi”, “aperti”, “al centro”, “popolari”, “d’azione”, ”di base”, “uniti”, ”cambiati”, sino a quelli che volano alti con “l’aquilone”.

Negli Usa si sono improvvisamente accorti che c’è un candidato con evidenti difficoltà intellettive ed un altro parkinsoniano. Meno male che la valigetta con i codici nucleari non la portano loro.

Ad Ustica continua a non essere nominato l’assessore al bilancio, si predispone una bozza di bilancio riequilibrato che già ad una prima lettura – senza dati alla mano – appare carente, come un modulo riempito sommariamente senza considerare che dietro i gruppi di numeri DEVONO esserci le soluzioni per i problemi presenti e futuri di Ustica.

L’organo deputato alla liquidazione del dissesto probabilmente non ha chiaro che la sua presenza costante ad Ustica è una necessità onde evitare di stare un decennio con la procedura aperta …nel frattempo l’amministrazione attiva non si occupa dei seguenti URGENTISSIMI problemi:

1) trasporti via mare: navi vecchie, obsolete tecnicamente e costi di trasporto alle stelle;

2) abusivismo edilizio : non si adottano provvedimenti su casi evidenti di violazioni dei vincoli  gravanti su tutta l’isola (riserva naturale marina e terrestre), sul centro storico, dotato di un piano di recupero neanche considerato, visto ciò che è stato nei decenni autorizzato, sulle coste (demanio di uso civico e zona sic – sito di interesse comunitario – dove le aree sono di proprietà del comune e sono radicalmente nulli tutti i passaggi di proprietà in assenza di preventiva sdemanializzazione e dove non si può né costruire né demolire in assenza di vinca – valutazione di incidenza ambientale);

3) mancata irrogazione di sanzioni in materia edilizia: il mancato rilevamento degli abusi edilizi comporta la mancata irrogazione delle sanzioni reali – acquisizione al patrimonio comunale degli edifici e di una area di sedime nella misura di legge a seconda dell’epoca di commissione dell’abuso- nonché di quelle pecuniarie – il massimo previsto dalla legge – € 20.000,00- stante i vincoli che insistono sull’isola;

4) trasporti interni: affidati ad un monopolio di noleggio con conducente che, spinto dalla necessità di compiere più corse possibili nell’orario di sbarco/imbarco, sovente supera i limiti imposti dal codice della strada e dalla semplice prudenza, nell’assenza di qualsivoglia seria concorrenza da parte di un sistema pubblico di trasporto;

5) controllo degli esercizi commerciali: tutto affidato alla buona volontà di 5 carabinieri e di un VVUU comandante di se stesso, prossimo alla pensione. La Gdf ha lasciato l’isola già da diversi anni;

6) ordine pubblico: come sopra, 5 carabinieri, sovente avvicendati perché ad Ustica sono in pochi quelli che, costretti per lavoro, resistono più di tanto. Antonio Iorio è restato;

7) controllo delle coste e del mare: non so quanti siano gli uomini della delegazione di spiaggia, quello di cui sono certo è che negli ultimi anni vedo sempre meno ricci sul fondale e si narra, nei pomeriggi assolati, di sub con bombole che di notte fanno razzie a bordo di motoscafi veloci;

8) vita culturale e svaghi: a parte le iniziative meritorie del cento di documentazione, nulla all’orizzonte. Quest’anno c’era solo un maturando sull’isola, l’ultimo giapponese a cui non avevano detto che la guerra nel pacifico era finita. Prima o poi – già adesso il cognome con così poche vocali a taluni dà fastidio – Gramsci non avrà più appeal. Ricordo che al Grotta Azzurra, sotto i pini, c’era un minigolf, che voleva ricordare quello sul retro dell’Hotel Palace a Mondello, frequentatissimo negli anni ’70. L’ultima volta che sono entrato al Grotta Azzurra, 14 anni fa, era già un cumulo di plastiche cotte dal sole ammonticchiato davanti agli alloggi del personale;

9) alberi: da quanto non si piantano alberi nelle aree pubbliche, in paese e fuori? Dopo la distruzione della piazzetta di largo Armeria, con l’espianto degli ibiscus rossi e la copertura con marmo, cemento e recinzione in metallo, con una lumaca colorata a sbavare su una pozza di acqua sporca e larve di zanzara, non ho visto altre azioni, ed è già qualcosa di positivo perché la precedente amministrazione (con sostanzialmente il medesimo leit motiv dell’attuale, stesso sindaco e stesso “gruppo di testa”) si era subito distinta per la capitozzatura selvaggia degli alberi davanti alle “case popolari”, quelle che non hanno più terrazze, coperte per aumentarne la cubatura e l’utilizzo;

10) fognatura : esiste solo in paese e non è granché efficiente. Nel resto dell’isola, riserva marina “ci piensa u Signuruzzu”, tanto l’isola è isolata ed al centro di correnti…;

11) depuratore : di I livello, cioè una griglia  che si limita a sminuzzare i fanghi. Forse una riserva marina meriterebbe qualcosa di più…;

12) sanità: in assenza di uno staff di medici specialisti stabiliti sull’isola, è affidata all’elicottero, alle visite periodiche per settori od ai viaggi a Palermo. Bellissimo sarebbe se l’isola divenisse attrattiva per tanti professionisti, anche in pensione, che potessero consigliare e dare conforto specialistico costantemente con soddisfazione loro e dei residenti, riservando agli spostamenti i casi più complessi. Il richiamo agli specialisti della sanità è da estendere ad ogni settore delle professioni liberali;

13) agricoltura: oltre alle coltivazioni autoctone, inserire produzioni altamente ricercate potrebbe consentire di rivalutare i risultati dell’agricoltura e perpetuare la appetibilità dei prodotti coltivati localmente. La cessazione dell’attività di Maria Cristina Natale, se non si proverà a darle continuità, sarà un altro pezzo di Ustica positiva venuta meno.

La politica è l’arte del possibile ma, a giudicare dalla mancata coesione tra le  forze sane, le menti pensanti ed attive dell’isola al fine di migliorare questo incredibile stato di cose, l’assoluto disinteresse per la cosa pubblica, affidata da sempre esclusivamente ai risultati riproduttivi dei soliti noti, rivela l’assoluta impossibilità, senza una presa di coscienza collettiva, di affrontare e risolvere almeno alcuni, tra i più gravi, dei problemi esposti.

Spero che questa auspicata ed auspicabile presa di coscienza collettiva ci possa essere presto e che le migliori intelligenze, le migliori competenze dell’isola finalmente vengano fuori e mettano mano quotidianamente ai problemi sopra sintetizzati ed a quegli altri che certamente ci sono e che, non affrontati, si aggraveranno presto.

Grato per l’opportunità del confronto di idee.

Palermo, 7 luglio 2024

Francesco Menallo

 

 

Una risposta

  1. Urge fare qualcosa!
    Da subito do la mia disponibilita’.

    Se oggi ci troviamo in questa situazione, lo si deve certamente agli ultimi 3 Sindaci (Licciardi, Messina, e l’attuale, Militello) che hanno amministrato in pessimo modo, l’Isola di Ustica dal 1994 ad oggi.
    Sicuramente alcune critiche andrebbero fatte anche ai Consiglieri della opposizione, in particolare al Capogruppo…. molto attivo, con le sue “Inchieste ad Ustica”, prima delle elezioni, e molto “distratto” dopo.

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