Il Gup Fernando Sestito ha deciso il processo per Aldo Messina e i due capi dell’ufficio tecnico comunale Giacomo Pignatone e Vincenzo Rubbio. La stazione di trasferenza dell’isola sarebbe stata trasformata dal 2008 in discarica abusiva
Di ROMINA MARCECA
Una discarica abusiva senza alcun requisito per accogliere i rifiuti. Nessuna copertura, nessuna catalogazione per i rifiuti depositati e, poi, nessun convogliamento per acque e percolato. Una discarica che doveva essere una stazione di trasferenza e che è stata anche bersaglio di incendi che hanno provocato l’inquinamento dell’aria dove è stato rilevato la presenza di diossine e piombo.
Per questa situazione, che sarebbe andata avanti dal 2008, è stato rinviato a giudizio l’ex sindaco di Ustica Aldo Messina e i due capi dell’ufficio tecnico dell’amministrazione locale Vincenzo Rubbio e Giacomo Pignatone. L’accusa è di disastro ambientale in concorso e discarica abusiva. A deciderlo è stato il gup Fernando Sestito,
accogliendo le richieste del pm Claudia Ferrari. Il processo avrà inizio, davanti al giudice monocratico, il 12 gennaio.
Le indagini del Noe hanno portato alla luce la gestione dell’area di contrada Arso senza alcun requisito. Il pm ha chiesto e ottenuto il sequestro. Secondo la consulenza richiesta dalla procura è anche emerso che dal sottosuolo al mare e fino al dissalatore comunale sarebbero arrivate sostanze inquinanti. Ai tre indagati sono stati contestati anche altri reati contro l’ambiente, tra le quali la distruzione di bellezze artistiche perché sull’area c’era il vincolo paesaggistico.
Secondo l’accusa i tre accusati avrebbero disposto, tra il 2012 e il 2013, il deposito di spazzatura (tra cui anche frigoriferi, pneumatici, trottami ferrosi) in un’area pubblica in contrada Arso, priva dei requisiti tecnico-gestionali. Inoltre, ci sarebbero stati scarichi di acque reflue, intrise di sostanze inquinanti, nel centro comunale di raccolta in località cala cimitero (ex mattatoio).
Fonte: La repubblica Palermo (R.it)