Il problema della fauna selvatica: conigli e colombacci l’ho segnalato su questo blog piu’ di una volta evidenziando il grave danno che apportano a tutte le colture: finora si limitavano a preferirne alcune, ora invece fanno tabula rasa. Cio’ dipende dalla loro numerosita’ specie per i conigli che ogni 40gg sfornano nidiate di 6-7 piccoli. Rammento che in uno dei miei primi interventi sul tema, che in Australia si ricorse alla pratica del contagio con la mixomatosi: se ne sterminarono milioni! Poi ricomparvero ma in numero assai minore di prima del tutto accettabile per i contadini. Per principio rispetto tutta la vita compresa dunque quella animale, ma al punto in cui si trova la situazione agricola usticese occorre prendere una decisione ed in tempi brevi. Per chi non lo sapesse i colombacci che inizialmente si limitavano a mangiare cereali e legumi adesso attaccano uva in primis meglio se zibibbo, ma si accontentano anche di inzolia. E poi fichi, pere (le bucano) pesche e perche’ no mi hanno distrutto 4 piante di peperoni, non volevo crederci. Hanno individuato un varco nelle rete a protezione dell’uva di un 30cm i cui lembi combaciavano e per questo mi era sfuggito ebbene l’hanno individuato. Animalisti o no (meritano rispetto) io proporrei la loro sterilizzazione; ma e’ un intervento a lunga scadenza: occorrera’ un decennio per vederne i risultati. I conigli sono altrettanto famelici e sono portatori di zecche qualche bella anima conosce la loro pericolosita’? E allora che fare? Boh. Forse qualche scienziato potrebbe aiutarci prima che Pasquale Palmisano, Andrea Di Lorenzo, Giuseppe Mancuso, Salvatore Palmisano e pochi altri gettino la spugna! Se questo si verificasse il mondo perderebbe un legume di ineguagliabile bonta’ parlo ovviamente della lenticchia. Von Clausewitz nel suo trattato sulla guerra ebbe ad affermare che la guerra non e’ altro che la continuazione della politica con altri mezzi. Un politico “anomalo” anni fa conio’ il detto: che c’azzecca? Ci azzecca perche’ in fatto di fauna stiamo facendo solo politica e con cio’ costringere i pochi volenterosi rimasti a ritirarsi. Presso le Isole Svalbard esiste un magazzino in cui sotto 20 mt di roccia vengono conservati i semi di tutto il mondo .Ovviamente con tutte le misure del caso: temperatura, pressione ecc. in modo che la loro durata si prolunghi per decenni (a mali estremi estremi rimedi). Non sarebbe il caso di inviare a questo sito la nostra meravigliosa lenticchia prima che sia troppo tardi? Se dipendesse da me lo farei immediatamente!
Giuseppe Giuffria “apprendista contadino”
PS forse non tutti sanno che la Samantha Cristoforetti ha mangiato sulla ISS la lenticchia di Ustica!
4 risposte
Salve,
Nell’immediato per quanto riguarda i conigli, e per un tempo limitato si potrebbe consentire la caccia. Una volta anche fonte di guadagno; contribuiva cioe’ alla “Destagionalizzazione”!!!
Per i colombacci, si potrebbe chiedere consiglio a quelli della LIPU che ad Ustica credo abbiano un presidio o all’Ente competente che si occupa di questi fenomeni.
Lo stesso Mr. Agostino Caserta in passato, piu’ volte, anche tramite questo blog, aveva proposto di utilizzare i Falchi (o altra specie).
Forse in passato si doveva pensare a delle soluzioni prima di abolire la caccia e a come limitare i danni che da sempre provocano i colombacci.
Un ricordo da bambino,
in un periodo dell’anno mi ricordo che in alcune zone dell’isola venivano messe delle grosse reti per la cattura degli uccelli. Almeno, al “Parco” sotto la Chiesa lo ricordo benissimo.
Con l’occasione saluto il Sig. Giuffria 🙂
Jose’ anche se quasi il triplo della tua eta’ chiamami pure Giuseppe o Pino come tuo padre del quale ero buon amico. Mi devi pero’ levare una curiosita’: sei impegnatissimo su questo blog, ma trovi anche il tempo di lavorare o lavori in proprio? Scherzi a parte perche’ non torni ad Ustica affitti 3, 4 fondi per un totale di 4ha e li coltivi a lenticchie. Sai quanto pretendono gli artuali produttori al Kg? 16 euro per tutti nessuna eccezione per gli Usticesi residenti e no
Ti saluto
Giuseppe
PS certo come dicono a Napoli bisogna faticare e di brutto ma sei a casa!
Ho sempre ritenuto ed anche scritto su questo blog che “animalismo” o “ambientalismo” nel senso più lato siano categorie del pensiero e dei comportamenti umani utili ed apprezzabili a patto che non confliggano con le esigenze del benessere e della crescita di una Società. Credo che nella attuale incresciosa situazione di Ustica lo squilibrio a danno della comunità locale sia tale da poterlo definire drammaticamente insopportabile per l’economia e per l’ambiente.
A quando una reazione efficace ed unanime dell’amministrazione comunale di Ustica?
Salve Pino 🙂
Bello sapere che (lei) sei stato un buon amico di mio Papa’, Pino “Crozza”.
In breve provo a rispondere,
Per scelta e in accordo con il mio datore di lavoro, lo stesso dal 2014, ho un contratto “Part time” di 20 ore lavorative settimanali.
Di conseguenza mi rimane molto tempo libero da dedicare a cio’ che ritengo piu’ utile ed opportuno per me e mio figlio.
l’idea di coltivare la terra, sperando di poter accedere ANCHE IO ai contributi l’avevo avuta nel 2006. Purtroppo non ho trovato nessuna “Porta aperta”!
Nel 2009, se non ricordo male, insieme ad altri usticesi avevamo provato a creare una Cooperativa, cosa che, personalmente non ho potuto dedicare abbastanza tempo, perche’ a fine Ottobre dello stesso anno sono dovuto tornare in Germania per motivi di impegni presi con la Banca di Ustica.
Coltivare adesso le lenticchie? Sarebbe bello ma non fa piu’ per me!
In caso, proverei a coltivare Capperi… a Pantelleria li vendono a 30euro al chilo; letto di recente in un gruppo facebook pantesco.
In futuro comunque sto’ programmando di ritornare a Casa …. mia, Ustica <3
Spero quanto prima avere il piacere di conoscerti, Sig. Pino.
Un Caro saluto,
Jose'