Ricorre in questo 2016 il trentennale della prima Riserva Marina Italiana.
Nel calendario delle numerose attività celebrative è inserita la produzione teatrale “Colapesce” che l’Istituto Comprensivo di II grado di Ustica e il Club “I Saccarosio” presenterà sabato 7 Maggio p.v. alle ore 21,30 presso l’Aula Congressi.
Il regista Vittorio Arnò, che ringrazio, ha cortesemente risposto ad alcune domande attinenti l’evento.
D. – Tante e diverse sono le versioni conosciute del personaggio Colapesce; la rappresentazione messa in scena si ispira particolarmente a qualcuna delle tante leggende ?
R. – “La versione messa in scena si ispira ad una delle tante leggende siciliane ambientate nei primi anni del XIX secolo tratta dall’opera teatrale “Colapesce” scritta nel 1986 da Ignazio Buttitta: un testo teatrale in due tempi in cui Cola osserva dagli abissi dov’è posto a reggere la Sicilia i “Re dell’Universo” che ci parlano con “parole seducenti” e ci ingannano promettendoci il progresso. Nessuno può soffocare la voce di Cola che “vuole libera la Sicilia” e ci difende da coloro che “di cuore sono pescecani”. I re vogliono “guerre a non finire per restare al comando”; Cola non vuole né la guerra né il ponte sullo Stretto e nello stesso tempo ci descrive le bellezze che risiedono nel mare”.
D. – L’amore per il mare, l’osservazione, la conservazione, la ricognizione … Colapesce è da considerare a tutti gli effetti come primo “Direttore” di area marina assolutamente protetta ?
R. – “Più che direttore userei l’appellativo di “Grande Amante del Mare”. Egli vive in stretta relazione con il mare e si evince che è il più grande amore della sua vita. Lo descrive come un mondo meraviglioso, con coralli, montagne,praterie, colori sgargianti…un vero e proprio mondo contrapposto a quello in cui vivono tutti i terrestri al quale certamente non attribuisce la stessa poesia”.
D. – Sottratti momentaneamente alla loro quotidianità insulare e trasferiti su un palcoscenico ragazzi e ragazze di Ustica hanno accettato con entusiasmo di vestire i panni di attori ed attrici; vuoi ricordare personaggi ed interpreti ?
R. – “Certamente ! Li riporto come da locandina: Colapesce, protettore della Sicilia è Salvatore Russo; Sofia, madre di Colapesce è Aglaia Valenza; Salvatore, padre di Colapesce è Guido Clemente; il Cantastorie è Fabrizio Siragusa; Ninfa, fidanzata di Colapesce è Rosy Arnò; Maimone, ciambellano di Corte è Angelo Giordano; il Re Federico II è Pasquale Arnò; la Regina Beatrice è Anna Campolo; la Principessa Assunta è Maria Alaimo; la forsennata, popolana schietta è Beatrice Caminita; Rosario il pescatore è Simone Mancuso; Giovanna, pescatore rais è Chiara Lo Schiavo; Pasquale il pescatore è Diego Zelanda; le isolane sono Carlotta Palmisano, Ludovica Tranchina, Valentina Arnò e Maria Celeste Menditto; la voce della Sicilia è di Flavia Arnò; il gruppo canto è formato da Giada Licciardi, Marcella Zanca e Alessandra Caminita. Chitarra: Salvatore Tranchina“.
D. – Dietro le quinte, non viste, tante sono le figure con compiti di trucco, luci, scenografia, audio, musiche, ecc., che con il loro prezioso contributo concorrono alla realizzazione. Giusto mettere anche loro sotto i riflettori ?
R. – “Ovviamente ! Tutti coloro che sono dietro le quinte sono ESSENZIALI ! senza di loro non sarebbe possibile presentare un’opera teatrale con i dovuti accorgimenti; ed ovviamente avendo un ruolo importantissimo i nomi sono doverosamente riportati nella locandina. C’è da aggiungere che a loro si sono associati di recente, nell’aiuto della scenografia Katya Bertacci e Jenny Palmisano; a quest’ultima va un riconoscimento speciale per l’importante contributo apportato. Eccoli, per ruolo e nomi: scenografia Gruppo X, Jenny Palmisano = luci Gabriele Verdichizzi = audio Stephano Simonetta = Mathia Campolo = trucco Gabriella Bertacci = costumiste Rosalba Russo e Cristina Lo Jacono = musiche Priscilla Alessi = sipario Emiliano Tranchina = foto Alessia Bagnasco = video Rosy Cianchino“.
D. – L’ingresso è assolutamente libero e i protagonisti assicurano il loro impegno per passione e assolutamente a titolo gratuito; ma ci sono delle spese vive da sostenere; da qui la richiesta di un contributo volontario …
R. – “Esatto ! Trattandosi di un anniversario – come lo è stato per il 250° della 1a colonizzazione di Ustica con la commedia “Si sarpa !” – non si fa pagare il biglietto ed ovviamente ognuno di noi partecipa gratuitamente. Bisogna però apportare una dovuta modifica. Dopo l’articolo presentato su <Usticasape> dove si chiedeva una offerta per le spese vive, ho contattato il direttore dell’A.M.P. (il quale – va precisato – aveva già dato un piccolo contributo per le spese di scenografia visto che si tratta di un’opera messa in scena appositamente per il trentennale dell’AMP) e mi ha detto che si preoccuperà lui di affrontare il rimanente delle spese vive da noi sostenute. Quindi non verrà più richiesta nessuna offerta e l’ingresso rimane completamente gratuito”.
D. – Di te come regista e di tutto “l’ensemble” a spettacolo concluso cosa vorresti che gli spettatori sfollando dicessero ?
R. – “Di me non importa poiché in un contesto del genere mi identifico come gruppo. Più del “dire” a me interessa che gli spettatori “capissero” il messaggio che questo gruppo eterogeneo abbia voluto lanciare. Riguardante l’amore per il nostro Mare che proprio perché è una importante risorsa e fonte di vita va rispettato; e l’amore per la nostra terra che ci include tutti e ci fa sentire una cosa sola ! Ma il messaggio più importante che vorrei si cogliesse – è quello che mi sono sempre prefissato – e cioè quello della collaborazione, dl creare gruppi che hanno la gioia di aiutarsi a vicenda, lavorare insieme ed accrescerci culturalmente per migliorare il nostro stile di vita ed elevare il nostro Spirito al compiacimento autentico della nostra essenza ! Pertanto, ogni volta che si crea unione nel bene “NOI” abbiamo vinto ! Questo gruppo creato nel 2008 e che ora è cresciuto si prefigge di racchiudere in se tutte queste caratteristiche e solo per lo sforzo nel quale s’impegna io farei un grande applauso ancor prima di andare in scena”.
a cura di Mario Oddo