Ustica sape

19 marzo 13.09.52 – My Italian Story – di Dale Spokes Schaeffer da New Orleans


We always celebrated St. Joseph’s Day with my Italian family. Only the women participated along with all of the female children. We would make and bake cookies for 3 straight days … so much fun and laughter… so much kissing and hugging.

I’m actually 50% Italian. As a child, many people in my family still spoke Italian. Naturally I wanted to be a nun. Getting kicked out of St. Vincent de Paul ruined that dream and crushed my dad’s family.

All of my Italian relatives came from Sicily. My dad’s paternal line were from Termini, a port city. That town was invaded numerous times. Many of my relatives had red or auburn hair on this side of the family. We didn’t look very Italian. The head of their family was my great grandfather Francesco Spucches. He married a woman from the island of Ustica just off the coast of Sicily. Her name was Catterina Tarantino. My dad’s maternal line came from Contessa, Sicily. They were Giovanni Percopo and Francesca Geraci. Contessa was known for their olives and wine. It looked like a scene from The Godfather.

They arrived in the US in the late 1890s. Many continued to come well into the 1900s. Most were seamen, fruit vendors or worked on the docks.

That’s my Italian side. They gave me my love of food, children and licorice.

Dale Spokes Schaeffer

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Traduzione Nariangela Militello

Abbiamo sempre celebrato il Giorno di San Giuseppe con la mia famiglia italiana.
Solo le donne partecipavano insieme a tutte le figlie femmine. Vorremmo impastare e cucinare biscotti per 3 giorni di seguito. così tanto divertimento, così tanti abbracci e baci…

Sono per il 50% italiana. Come tutti i bambini molte persone nella mia famiglia parlavano italiano. Ovviamente io volevo essere una suora. Sbattuta fuori da S. Vincenco ‘de Paoli, distrutto quel sogno ed annientata la famiglia di mio padre.

Tutto il mio parentado arrivava dalla Sicilia.

La linea paterna di mio padre proveniva da Termini, una città portuale. Tale città fu invasa numerose volte. Molti dei miei parenti appartenenti a questa linea familiare avevano i capelli rossi o ramati. Non sembravamo veramente degli italiani. Il loro capo-famiglia era mio nonno Francesco Spucches. Egli sposò una donna proveniente dalla’isola di Ustica, isola al largo della costa siciliana. Il suo nome era Caterina Tarantino, La linea materna di mio padre proveniva da Contessa, in Sicilia. I loro nomi erano Giovanni Percopo e Francesca Geraci.

Il paese di Contessa era conosciuto per le sue olive ed il suo vino.
Sembrava proprio una scena dal film “Il Padrino”.
Essi giunsero in America nel tardo 1890. Molti continuarono ad entrarvi tranquillamente ancora nel 1900.
Molti di loro erano marinai, fruttivendoli o lavoratori presso le banchine.

Questa è la parte di me italiana, da essi ho ereditato l’amore per il cibo, per i bambini e per la liquirizia.

Dale Spokes Schaeffer

Giuditta di Brino – dall’Australia in cerca delle sue radici


Hi Pietro,
How are you?
I met you last year on the Island of Ustica, I was there with my cousin Daniela, Wednesday – October 12.
You took photographs of us and mentioned they’ll be on your website for Ustica.
I am having trouble accessing that site – www.Usticacasape.it – I think I took down the details incorrectly. Because It doesn’t work.
Can you please let me know the correct site. I would love to see the photos you took of me and my cousin. And see pictures of our travels.
I would love to see the photographs –
Sincerely
Giuditta Di Brino

Giuditta my website is  www.usticasape.it 

————– traduzione

Ciao Pietro,
Come stai?
Ti ho incontrato l’anno scorso nell’isola di Ustica, ero lì con mia cugina Daniela, Mercoledì – 12 ottobre.
Hai fatto delle foto e ci hai detto che le avresti messe sul tuo sito di Ustica.
Ho problemi ad accedere a quel sito – www.Usticacasape.it – penso che ho preso i dettagli in modo non corretto, perché non funziona.
Puoi farmi sapere, per favore, il sito corretto. Mi piacerebbe vedere le foto scattate a me e mia cugina, e vedere le foto dei nostri viaggi.
Mi piacerebbe vedere le fotografie –
sinceramente
Giuditta Di Brino

Giuditta il mio sito è www.usticasape.it 

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Promote a closer connection between people rooted in Ustica


[ id=10996 w=320 h=240 float=left] Pietro

Thank you for your tireless efforts to promote a closer connection between people rooted in Ustica. usticasape is my daily source of information and news from the island and its extended community.
I hope your efforts to promote tourism are successful. If it were not for you, I doubt if Diana and I, along with my friends Marty and Carol Kable, would ever have visited Ustica. We will return.
In fact, my oldest daughter,Amy, is anxious to visit the island and meet her cousins.
It is amazing how your efforts have been successful in bringing people together, as a family, from around the world.
Best wishes to you and Pina for the new year.

Angelo Palmisano dall’America

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TRADUZIONE Mariangela Militello

Pietro,

grazie per i tuoi instancabili sforzi nel promuovere un legame sempre piu’ vivo tra le persone che hanno radici usticesi.
Usticasape è la mia risorsa giornaliera di informazioni e notizie riguardanti l’isola e la sua estesa comunità.
Spero che i tuoi sforzi nel promuovere il turismo di ritorno abbiano successo.
Se non fosse stato per te, dubito che io e Diana insieme con le mie amiche Marty e Carol Kable, avremmo mai visitato Ustica. Ritorneremo sicuramente. Infatti, mia figlia piu’ grande Amy, è ansiosa di visitare l’isola ed incontrare le sue cugine.
E’ veramente emozionante come i tuoi sforzi di riunirci da tutto il mondo, insieme, come una famiglia, abbiano avuto successo.
Il mio augurio di Buon anno a te ed a Pina

Angelo Palmisano dall’America.

 

 

 

 

Felice di avere il passaporto (cittadinanza) italiana


[ id=10972 w=320 h=240 float=left] Pietro, here is Tom and me with Roberto Ruoco, Vice console Italiano a San Diego in California e una donna dell’ ufficio del consolato a Los Angeles.
There was many people getting Italia cittadinanza quel giorno, Decembre 27. We were all molto felice !!!
We were finger printed for our passaporto Italia.
Adesso Tom and io abbiamo la cittadinanza Italiana !!!! Bravi !!!!

Salute, Marilena Robershaw Manfrè

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Traduzione Mariangela Militello

Pietro,
questi siamo io e Tom con Roberto Cuoco, Vice console Italiano di San Diego in California ed una collaboratrice dell’Ufficio del Consolato di Los Angeles.

Quel giorno, 27 Dicembre c’erano molte persone che stavano per ottenere la Cittadinanza Italiana!! Eravamo tutti molto felici!!!
Le nostre impronte digitali sono state poste sul Passaporto italiano.
Adesso Tom ed io abbiamo la Cittadinanza Italian!!! BRAVI!!!!

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COMMENTO:

Da Montecosaro Mariangela Militello

Hi Marlene,
so happy for you and your family
Next time we’ll meet you in Ustica as “Cittadina Usticese”!!!!!!!
I wish you a very Happy New Year!!

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Da Cosenza Salvio Foglia

è un gran giorno da ricordare, l’anno non poteva finire meglio!
auguri ai neo-cittadini italiani, buon anno a marilena e tom!

 

 

 

L’Isola che c’è – Ustica tra storia e attualità


Ovunque volgi lo sguardo … vedi il mare. ‘Questo’ è un’isola! E questo è il ricordo più vivo di Ustica di Stefano Corletti, vincitore del Tridente d’oro 1968, uno degli ospiti d’onore intervenuti alla serata dedicata ad Ustica che si è svolta nei locali della Libreria Internazionale Il mare di Roma.

L’isola che c’è. Ustica tra storia e attualità, è stato il tema della serata. La presentazione di due nuove pubblicazioni del Centro Studi e Documentazione isola di Ustica e degli ultimi numeri del periodico Lettera, l’occasione per incontrarsi o ritrovarsi nei locali della Libreria di via Ripetta 239. Un ambiente unico, non solo per varietà e ricchezza di pubblicazioni raccolte ed esposte ma anche per gli oggetti e le immagini suggestive legate all’ambiente marino che avvolgono e abbracciano chi approda alla Libreria e che forse per qualche istante, hanno fatto rivivere ai numerosi ospiti intervenuti alla serata, la sensazione di volgere lo sguardo a quell’ orizzonte, libero e continuo, di mare.

Ustica s’inabisserà? È il singolare titolo della prima pubblicazione che è stata presentata dal Prof. Massimo Chiappini, dirigente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il racconto si incentra su un evento drammatico avvenuto nel 1906: una lunga serie di forti scosse telluriche che determinarono la decisione di evacuare il migliaio di abitanti presenti nell’isola. Da questo punto di partenza gli autori – Franco Foresta Martin, Geppi Calcara e Vito Ailara – ricostruiscono con grande esattezza storica ma anche con grande passione e coinvolgimento emotivo le vicende di quei mesi. Come diverse lenti volte verso lo stesso soggetto, i vari capitoli inquadrano la vicenda da diverse angolazioni: dagli aspetti geologici, a quelli politici di rilevanza nazionale, a quelli personali dei protagonisti. Particolarmente curata, poi, la ricostruzione del paesaggio naturale e umano dell’isola ai primi del Novecento.

Una storia di posta nel Tirreno di Giuseppe Giacino è invece il titolo della seconda pubblicazione presentata che illustra la particolare vicenda del piccolo ufficio postale dell’isola nel 150° anniversario della sua costituzione. La ricostruzione storica analizza gli aspetti, spesso difficili, della comunicazione e dei collegamenti fra l’isola e il continente, sullo sfondo della storia postale nazionale. Il Professore Augusto Ferrara, direttore de L’informazione del Collezionista, e perito filatelico, intervenuto nel corso della presentazione, ha annunciato la prossima emissione di un francobollo dedicato all’isola.

Alla manifestazione, in rappresentanza del Centro Studi e Documentazione isola di Ustica erano presenti il Presidente Franco Foresta Martin ed il socio Giuseppe Giacino che hanno illustrato le nuove pubblicazioni e Maria Grazia Barraco che ha presentato il nuovo numero del periodico del Centro, che vuole essere un luogo di aggregazione per i diversi interessi intorno all’isola e per valorizzare la storia e le tradizioni dell’isola.

Ospite d’onore è stato Marco Castellazzi, biologo marino autore e presentatore di Geo&Geo Scienza, la trasmissione pomeridiana di Rai 3 dedicata agli esperimenti e alla divulgazione scientifica. Castellazzi ha portato la testimonianza della sua passione per Ustica dove ha trascorso indimenticabili giornate di studio e di vacanza e dove, ancora ragazzo, ha maturata la sua vocazione di biologo marino.

Giulia D’angelo e Maurizio Bizziccari, titolari della Libreria, hanno fatto con grande calore e simpatia i tradizionali onori di casa della serata che è stata caratterizzata dalla partecipazione diversificata e vivace di numerosi ospiti: soci, amici, estimatori dell’isola e nuovi interessati. Tutti, a conclusione della serata, hanno potuto anche gustare la tipica zuppa di lenticchie all’usticese e vari assaggi di specialità inviate dalle due aziende di prodotti locali Specialità Usticesi di Maria Cristina Natale e Azienda Agricola Hibiscus.

MARIA GRAZIA BARRACO

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Commedia 250° Anniversario 1ª Colonizzazione di Ustica (primo gruppo foto)


In Occasione del 250° anniversario della 1^ Colonizzazione di Ustica è stata rappresentata la commedia “Si Sarpa”, che narra dei primi coloni “liparoti” che sbarcarono ad Ustica il 6 Novembre 1761.
Lo spettacolo non ha tradito le attese ed il numeroso pubblico intervenuto ha apprezzato la storia rappresentata e si è molto divertito.
La commedia è stata scritta da Vittorio Arnò che ne ha curato anche la regia.
Era presente anche una rappresentanza dei liparoti accompagnati dal loro Sindaco Mariano Bruno.
La Commedia verrà replicata il 3 Dicembre nell’isola di Lipari in occasione del gemellaggio dal 2 al 4 Dicembre. Chi si volesse prenotare può contattare direttamente Vittorio Arnò.

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New Orleans: 5th Annual Oak Street Po-Boy Festival


[ id=10609 w=320 h=240 float=left]Domani 20 Novembre 2011, dalle 10,00 alle 19,00, nel quartiere storico della città Carrolton , in Via della Quercia (Oak Street) – New Orleans – si celebrerà la 5^ edizione del Po-Boy (sandwiches) Festival .

Questi gustosissimi panini, “icona” di New Orleans, possono essere imbottiti con ostriche, fritto di aragosta, gamberetti fritti, pesce gatto, granchio dal guscio molle, roast beef, arrosti di maiale, hamburger, salsiccia di alligatore e altro ancora… e, possono essere ordinati “vestiti”, con l’aggiunta di lattuga, pomodori, cipolle e maionese o “nudi” senza i condimenti.

Oltre al Po-Boys il Festival è caratterizzato anche da musica dal vivo, da arti e mestieri e da spazi dedicati ai bambini con giochi e premi.

Il Po-Boy Festival parlerà anche “usticese”.[ id=10610 w=320 h=240 float=right]

Ospite d’onore sarà infatti una nostra concittadina – Maria Compagno Bertucci – che presenterà il suo libro Sicilian – Style Cooking.

Il libro oltre a raccontare la storia delle famiglie Compagno e Bertucci emigrati in America e del molto conosciuto e apprezzato “Compagno’s Restaurant” (1929 – 1998) – Via San Charles – contiene anche molte ricette tipiche della nostra cucina usticese.

Grazie Maria che contribuisci a portare sempre più in alto il nome della nostra Amata Isola

PB

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Dalla California Agostino Caserta

Maria, di nuovo complimenti ! e a Tom ( famiglia Manfre’ e Marchese ) faccio i complimenti perche’ sta imparando la lingua italiana abbastanza bene. Tom con la famiglia ritornera’ ad Ustica in Maggio-Giugno, gioca al calcio e’ tifoso del Napoli ( perche’ il Palermo dopo le varie vendite non e’ piu’ competitivo ) e tifoso della squadra di Calcio Ustica, di cui l’anno scorso seguiva i commenti settimanali su questo sito e segui’ qualche partita in diretta da Ustica, via Skype, con la macchina speciale fornita da Pietro Bertucci.

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Dalla California Tom Robershaw Marchese Manfrè

Maria, vorrei tanto essere là. Quei panini suono squisiti.

USTICA – Il Borgo delle Case Vecchie


[ id=9737 w=320 h=240 float=left] Breve  storia tratto da “Ustica – Itinerari attraverso il paesaggio, le popolazioni e l’architettura di un’isola unica”, Maria Grazia Barraco, 2007.

– L’insediamento delle Case Vecchie nacque probabilmente in epoca romana come fattoria; trasformato, intorno al 1200, in monastero cistercense con una Chiesa, fu utilizzato come prima abitazione dai coloni a metà del 1700.

Venne in parte abbandonato e destinato esclusivamente a ricovero per animali tra il 1800 e il 1900 e infine riscoperto come sito residenziale a partire dagli anni ’70 per le sue particolari caratteristiche storiche, architettoniche e ambientali.

Il ritrovamento sporadico di frammenti di ceramica conferma la sua frequentazione nella Media Età del Bronzo. La maggiore quantità di reperti rinvenuti è costituita da ceramica del V-VI sec. d.C., della stessa epoca della necropoli tardo romana della Falconiera, quando l’isola era intensamente coltivata.

Fonti medievali confermano la presenza di un cenobio di monaci e di una numerosa comunità di agricoltori. Il Cenobio cistercense sorse probabilmente verso la metà del secolo XII. Nel 1219 Urso Vescovo della Chiesa di Girgenti dà notizia di una cittadella e di un monastero; nel 1257 Papa Alessandro IV con una Bolla del 6 novembre ratifica l’accorpamento del Monastero di Santa Maria di Ustica all’Abbazia Cistercense di Casamari; nel 1273 Guidone, Vescovo di Agrigento, cita il Monastero di Ustica ed ancora nel 1313 con una Bolla di Papa Clemente V viene concesso all’Arcivescovo di Palermo il dominio spirituale dell’Isola di Ustica e del Monastero di Santa Maria.

L’insediamento, anche nella locazione, manifesta la sua collocazione temporale: è a breve distanza dal migliore approdo dell’isola; dalla sua posizione controlla la piana di Tramontana a nord e gran parte del versante sud; è nelle vicinanze delle vette più alte dell’Isola: Falconiera (rifugio fortificato) e Monte Guardia del Turco e, soprattutto, non è visibile dal mare da qualunque direzione si arrivi, elemento essenziale per la sicurezza degli abitanti fino a quando, nel 1763, le fortificazioni e una guarnigione di militari furono posti a loro difesa.

La presenza dei corsari in tutto il Mediterraneo e le frequenti incursioni nell’isola indussero presumibilmente intorno al XIV secolo i monaci ad abbandonare il convento e l’isola rimase disabitata per lungo tempo, tanto che, nella metà del Settecento, il Dizionario Topografico della Sicilia di Vito Amico, registra Ustica come “insula nostra aetate deserta”.

Ancora oggi, nel Borgo delle Case Vecchie, è visibile la Chiesa del monastero, che la memoria locale individua nel piccolo edificio che si affaccia lungo la strada vicinale del Bosco, con pianta rettangolare, muratura a conci di tufo e copertura a doppia falda.

Il Monastero cistercense abbandonato dai monaci fu riusato dai coloni provenienti da Lipari che, a metà Settecento, a seguito di un bando borbonico, colonizzarono l’isola e che, in attesa che si costruisse il nuovo paese, adattarono alle loro esigenze e riprogettarono i ruderi del convento trasmettendo al sito la propria cultura architettonica che rivela nell’utilizzo di cortili interni, di percorsi ad imbuto, di riseghe, di non ortogonalità, le tracce di un impianto urbanistico di matrice islamica.

Quando i coloni si trasferirono nelle nuove case del paese (edificato a partire dal 1760) le Case Vecchie vennero ancora usate come stalle e fienili. Oggi, restaurate, sono diventate case di vacanza o di residenza.

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In questo luogo sono in vendita alcuni lotti con progetto approvato, elaborati nel completo rispetto del paesaggio e della storia del Borgo. Si tratta di cinque unità, tutte sviluppate su due livelli, le cui cubature variano dai 40 ai 76 mq. circa. Due unità più piccole si affacciano sui vicoli; una terza ha un terrazzo con vista mare e le due più grandi, oltre al terrazzo, possiedono anche un piccolo giardino. I lotti sono accorpabili. La peculiarità delle case è che godono della frescura della campagna pur stando a 5 minuti dalla piazza;la visuale è spettacolare perché abbraccia l’arco che parte dalla Falconiera e arriva alla Torre Santa Maria.

Per ulteriori informazioni contattare il numero (39) 333 3601093.

 

Josè Zagame: Cosa possono fare gli “emigrati” per Ustica?

Salve Sig. Mario, la ringrazio per le belle parole.
Anch’io come lei, sono un convinto sostenitore del volontariato; come si dice : Basta volerlo!!!
Un’idea che da tempo mi frulla in testa sarebbe quella di coinvolgere tutti noi usticesi fuori sede (in particolare chi come me vive oltr’alpe o aldila’ degli oceani) a pubblicizzare la nostra isola, le idee sul come farlo sono sicuro che si troverebbero.
Peccato che poi, a mente fredda mi sorge spontanea una domanda e cioe’, mettiamo che il nostro contributo riesca nell’impresa di portare turisti ad Ustica, questi che trattamento riceverebbero??? L’isola che tipi di servizi garantirebbe loro per una piacevole permanenza sul nostro scoglio???
Beh, capirete che prim’ancora di ricevere aiuto, l’isola necessita di una sana ristrutturazione a piu’ livelli!!!
Peccato che nessuno abbia voglia di fare qualcosa per la propria isola.
Apprifitto dell’argomento, per ricordare ai lettori di usticasape che tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 (se non ricordo male le date) nostri concittadini d’America fecero una colletta per ristrutturare la chiesa; sicuramente non erano ricchi economicamente, ma ricchi d’animo sicuramente lo erano!!! Cosa voglio dire con questo lo lascio decidere a VOI.
Se i vari amministratori fossero stati un po’ piu’ LIBERI di agire e fossero stati piu’ lungimiranti, la nostra isola non avrebbe subito una tale umiliazione. Le potenzialita’ dell’isola sono immense, basta farsi un giro per capire che riattivando strutture gia’ esistenti (non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto, vedi volonta’ di voler costruire un secondo campo da calcio, colui o coloro che la sostengono andrebbero…….. “perseguiti penalmente”) tutti sappiamo di quali strutture parlo. In piu’ si potrebbe utilizzare il faro dell’Homo morto come foresteria per ospitare gruppi di volontari. In piazza, sotto ‘u bagghiu del’ex Fascio si potrebbero fare dei bagni pubblici, il sentiero di mezzogiorno ristrutturato potrebbe diventare un’ottima pista ciclabile (in questo senso si deve investire e cercare finanziamenti, non per un secondo campo sportivo), la casa affianco alla farmacia se espropiabile potrebbe essere un ‘ottimo posto per far sorgere un piccolo mercato per la vendita del pesce; Ripristinare tutt’attorno l’isola una chiara e leggibile segnaletica (multilingue) dei vari sentieri sparsi per l’isola, ovviamente dopo averli resi presentabili; Infine agli amici produttori di lenticchie mi sento di rivolgere un consiglio:
essendo voi giovani con lo sguardo rivolto al futuro, perche’ non fate la richiesta per ottenere in gestione l’area ex mattatoi per costituire la sede del (futuro?) consorzio!? investendo, potreste comprare tutti i macchinari necessari per la pulizia, il confezionamento e la spedizione del prodotto!!!
Spero di non sembrare troppo con la testa tra le nuvole.
Rinnovo i miei saluti al Sig. ODDO e a tutti i lettori di usticasape.

Jose’ Zagame

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COMMENTO:

Da Ustica Giovanni Martucci

Dato che alcune persone hanno sollevato il problema, quanto prima, sulla mancata istituzione della nuova pro-loco ad Ustica, farò il mio intervento spiegando dettagliatamente come si sono svolti i fatti in modo che tutti possono venirne a conoscenza e dedurre il motivo per cui questa nostra isola non riesce a decollare. G. nni Martucci

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Da Ustica Luigi Palmisano

Caro Josè, la verità è che Ustica ha bisogno in prima persona di gente come te, costantemente presenti qui.Invece, guarda caso, per un motivo o per un altro, quest’isola è costretta ad assistere alle fughe dei migliori cervelli…

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Dalla Germania Josè Zagame

quando si dice che basta poco per capirsi e per guadagnarsi il rispetto altrui, ancora GRAZIE!!! Pur essendo autorizzato da lei in persona mi viene difficile darle del tu, pero’ poco a poco spero di riuscirci.

PRO LOCO, poche sono le parole che calzano a pennello come questa.

Sono fermamente convinto che la ripresa di Ustica a breve tempo puo’ essere possibile solo con un’intervento di gente esterna e soprattutto estranea ai piccoli giochi di palazzo. Gente che si impegni, che lavori per l’isola con l’unico interesse comune quale ridare dignita’ all’isola, senza essere costretti a scendere a meschini compromessi!!!

Nei miei tre anni trascorsi ad Ustica ho avuto la possibilita’ di collaborare volontariamente al centro studi, esperienza che mi ha permesso di farmi una piccola cultura dell’isola che prima sconoscevo; e in quest’ambiente che ho avuto l’onore di conoscere suo cugino (se non sbaglio per parte di madre) il Dott. Franco Foresta Martin e la Signora Gilda Corvaja, due persone veramente speciali che hanno fatto e che continuano a fare tanto per l’isola; ebbene anche loro fanno parte di quelle persone che sopra citavo, ovvero “l’intervento di gente esterna”.

E’ vero, anch’io spesso mi sono sentito dire (anche da miei coetani, il che rende la cosa ancora piu’ triste), la fatidica e meschina frase…. ma tu veni ra’ germania e nni voriri a natri cumu e cosa sav’affari pi ustica!? ogni critica costruttiva veniva immediatamente attaccata senza avere il minimo rispetto per le idee altrui;

Le idee per un’azione concreta non mancano!

Ich bin dabei…..

p.s. dal prossimo commento le daro’ del TU .

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Da Palermo Mario Oddo

E la “Pro Loco” ? alzi la mano chi ne ha sentito ultimamente riparlare; anni or sono, su iniziativa del Sig. Mario Ciacciofera allora funzionario dell’Assessorato al Turismo di Palermo, oggi in pensione, coadiuvato dal Sottoscritto, c’erano tutte le favorevoli premesse per crearla. Veti immediati ed inspiegabili pregiudizi personali all’insegna del “ma che vogliono fare questi due venuti da fuori” ha portato in pochi secondi alla chiusura dell’argomento; le pagine del libro da noi portato da Palermo per verbalizzare la nascita della “Pro Loco” rimasero desolatamente vuote; a nostro convincimento, di Mario e mio, che dura tuttora, allora mai “bastone fra le ruote” fu piu’ autolesionistico. Spero che qualcuno quanto prima riprenda l’argomento e che abbia più fortuna dei noi due Mario. Come vedi, caro Josè, le iniziative e le idee non mancano (e tu ne sei l’esempio) ma vedi, scusami se autorizzato dalla mia anagrafe ti do del “tu”, (puoi farlo anche tu ) il vero fatto è che “tra il dire e il fare” spesso non c’è il mare ma la speranza che qualcuno sia disposto ad ascoltare … Cordiali saluti

 

Serata speciale al ristorante Picone


Una serata speciale al ristorante Picone a Gerolzhofen in Germania nel ricordo di Ustica e dei piatti tipici e saporiti della nostra isola. Non è mancato il pesce spada alla griglia innaffiato da una ottima birra. Ad allietare la serata le immancabile “ tedeschine”.

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COMMENTO

Dalla California Agostino Caserta

Non so da dove cominciare : l’antipasto con la caprese, melenzane ecc…dice mangiami mangiami ! il patio con i tavolini all’aperto sembra una delle piazzette di Ustica, il famoso cantante sotto l’ombrellone, a tipo festa di S. Bartolicchio, mi pare di conoscerlo…la foto di gruppo con il personale mi ricorda ” ‘U capu di tutti li capi “, i grembiuli tricolori sembrano roba da high fashion e le tavolate alla tedesca piene di birra e gente sorridente, allegra e soddisfatta dice tutto il resto. Giovanni, un abbraccio e complimenti anche per diffondere la cultura e la cucina usticese all’estero.

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Dalla Germania Josè Zagame

…….e a pasta o furnu chi mulinciani ta scurdasti 🙂 …….. ah ah ah
p.s. l’arancini cu burru e chiddi cu capuliatu e i piseddi ?????

 

Amici a New Orleans con radici usticesi

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COMMENTO:

Dalla California Marlene Robershaw Manfrè

These with Usticesi roots are Tom Robershaw and wife Kim, Maria B. Compagno, and Chris Caravella. Tom visited Ustica last April and he and Kim celebrated their 10th anniversary with a trip to New Orleans. There they met with Maria and Chris.

 

Un Amico Inaspettato – storie vere di incontri speciali…


Cari Amici,

porto a Vostra conoscenza un piccolo progetto della nostra Amica Patrizia Polizzi che ha come fine il sostegno a persone portatrici di handicap (problematica che conosce personalmente…).

Patrizia, qualche tempo fa, ha scritto un piccolo libro di racconti che narra storie vere di incontri speciali tra uomini e animali (da cui il titolo: Un amico inaspettato). Sono tutte storie realmente vissute da Lei o da persone a Lei vicine, che coprono un arco di tempo di quasi 20 anni…

Il libricino è stato illustrato da Franco Staino e la prefazione è di Franco Foresta Martin.

Per noi, con radici usticesi, è piacevole precisare che il racconto più lungo e corposo è ambientato ad Ustica…

Il fine per cui è stato prodotto il libro è quello della beneficienza e, per realizzare questo piccolo-grande progetto, Patrizia ha bisogno dell’aiuto di tutti noi.

Al momento è possibile acquistare il libro sul sito ilmiolibro.it digitando il Suo nome (Patrizia Polizzi) oppure ne esistono 4 copie in conto-vendita nell’edicola/libreria di Ustica (Punto e Virgola…quella vicina alla farmacia…).

Sono convinto che noi, sensibili come siamo, riusciremo ad “aiutarLa ad aiutare”.

I fondi andranno ad un gruppo di suore che sostengono delle ragazze abbandonate perché “portatrici di handicap” (una fu trovata in un cassonetto!); Patrizia frequenta e conosce queste persone e garantisce la qualità del loro lavoro, costante e incondizionato, verso quelli che, per molti, sono “figli di un Dio minore”….

Un ringraziamento particolare per tutto quello che potremo fare per Lei e per quanti hanno bisogno del nostro “Aiuto”.

Pietro Bertucci

In cerca delle proprie radici


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Grazie Abraham e Anthony per aver esaudito la volontà di mamma Claudia


Lo scorso 17 Maggio, dopo circa un anno dalla Sua morte, sono giunte ad Ustica, provenienti dalla Louisiana, le ceneri della Signora Claudia Mumphrey (in origine Manfrè) oriunda Usticese. I figli Abraham ed Anthony Boackle hanno alla lettera esaudito la volontà della mamma che, prima di morire, aveva espresso il desiderio di essere cremata per essere successivamente tumulata ad Ustica, Isola che ha apprezzato ed Amato tanto. Ad accompagnare i due figli c’erano il nipote Frank Mumphrey e l’amico di famiglia Daniel Carter.

Giorno 18 l’urna, contenenti le ceneri di Claudia, è stata portata al Comune in sala consiliare per l’ultimo saluto prima della tumulazione. Numerosi i cittadini che hanno voluto essere presenti al commovente incontro ed in particolare una nutrita rappresentanza di allievi della scuola media. Per una strana coincidenza, ai numerosi presenti, si sono aggiunti altri oriundi usticesi, arrivati ad Ustica nello steso giorno, figli di emigrati in Algeria alla fine dell’800 (Caserta, Famularo, Sciacchitano, Longo, Famularo, Licciardi, Tinchi e Alaimo.

Di Seguito gli Interventi del sindaco Aldo Messina, dei figli Abraham ed Anthony Boackle.

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“Nell’esprimere il cordoglio della cittadinanza, voglio evidenziare che la signora Manfrè rappresentava l’espressione dell’ identità usticese in quanto tale attaccata alla sua terra.

Dobbiamo ringraziare Claudia perchè , ascoltando quanto di lei affermano i suoi figli, comprendiamo che ha saputo assimilare, portare e mantenere i valori della nostra cultura: amore per la famiglia, per la propria terra e, perchè no?, per il gusto. Claudia ci ha oggi fatto capire che le forza universale ed immortale dell’amore e quella, seppur più effimera, dell’abbattimento delle distanze dovuta agli aerei ed ad Internet, ha fatto sì che oggi il sogno di Claudia di tornare alle sue origini , si realizzasse. L’amore e la distanza vengono così accomunate da un’altra parola che descrive bene Ustica: identità”

Il Sindaco Aldo Messina

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“Claudia Rose Mumphrey (Manfre’) Boackle was laid to rest in her final resting place, the Licciardi family tomb in the Ustica Cemetery.

In 1940, Claudia was born in New Orleans, Louisiana (USA) to Frank Mumphrey and Frances Licciardi Mumphrey. She was an elementary school teacher in Chalmette, Louisiana for more than 30 years. Both of her parents’ families are descendants from Ustica, a small island north of Palermo, Sicily.

In 1999, Claudia found her mother’s address book and wrote a letter to relatives in Ustica. Salvatore and Gianna Licciardi responded to the letter and invited her to visit them in Ustica. Claudia, her sons Abraham and Anthony, and her daughter-in-law, Emily, traveled to a place that was last visited by Claudia’s mother, Frances, in 1973. The reception and welcoming by the family was joyous. Since the first visit, Claudia and her sons made several visits with each trip being more special than the previous one.

Last week, following Claudia’s wishes, Abraham, Anthony, nephew Frank Mumphrey, and long-time family friend, Daniel Carter, brought Claudia’s remains to Ustica as the place of her final interment. She had passed away last year after a long, courageous battle against cancer.

On May 18th, Peter Bertucci organized a meeting with the Mayor of Ustica at the government building. Mayor Aldo Messina hosted a gathering of the Boackle sons with their Ustica relatives and family friends. In addition, two other groups were in attendance, approximately 15 Ustica descendants who live in France and approximately 35 school children with teachers. The Mayor reminded the group of the importance of family ancestry on the island of Ustica and the meaning of being an Ustica descendant. He was inspired by this story of an American who wanted to return back to her ancestral home.

Claudia’s elder son, Abraham, read a brief story about the life of his mother. He described that her family and friends were always the center of her life and that she found a particular feeling of peace through reconnecting with her relatives in Ustica. He ended by saying that “today, my mother would be celebrating that she was home and her life’s story was shared with family, friends, and school children”.

Abraham Boackle

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I would like to express my thanks to Gianna Licciardi and to all of our family and friends of Ustica who helped in bring my Mother to Ustica, her final resting place. The Mayor and his staff along with Pietro Bertucci help make everything a wonderful experience for everyone. None of this could have happened without two important things: LOVE and FAMILY.

Anthony M. Boackle

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COMMENTO:

Dalla California Marlene Rovershaw (Manfrè)

Ciao, Salute Pietro; I watched with interest and admiration of the very nice tribute and funeral of Claudia Manfre on the Blog. She had a very nice family. Everyone made a very nice and respectful funeral for her.

I could see Rosa Salerno Licciardi in the pictures and also saw you in just 1 picture.

God Bless, Marilena

“Ritorno” nella terra che fu dei loro antenati


Gli Americani Anthony Boackle, Abraham Boackle, Frank Mumphrey, and Daniel Carter giunti ad Ustica, provenienti da New Orleans per esaudire un desiderio della signora Claudia Mumphrey (Manfrè) Boackle di essere seppellita ad Ustica,  sono stati ricevuti dal V. Sindaco Giuseooe Caminira, da Rosa Mancuso e da Giacomo Lo Schiavo.

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cittadinanza italiana alla signora Kepka Marzena Teresa nata a Nuova Sarzyna Polonia


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Tavola San Giuseppe da Nonna Randazzo – Italian Bakery and Caffè –


Mr Bertucci,

thank you for visiting our Altar on Saturday, March 19, 2011. My husband & I did our first Altar in 1997 because of a promise I had made for a prayer answered. Everyone came together to help with the Altar. My grandmother on my father’s side (Livaccari/Randazzo) had held Altars before I was born & my Aunt Lena helped me with all the traditions and many of the recipes. My father and 2 of his siblings made cookies for the Altar. My husband had already learned to make all the bread for the Altar working at my father’s bakery. A close friend & her parents also helped as their family had done many Altars through the years. My sister’s husband is also from a family that worked on many Altars and they all helped.

My husband then promised 7 more years. The group of family & friends that have helped with the Altar has grown. In 1998, I started making cookies about 2 weeks before the Altar but my father had a stroke the very next day. He passed away and we did that Altar in his memory. There has been a few years since 1997 that we did not have an Altar (our house was for sale, Katrina, my mother was ill/passed away) but even with our 7 years fulfilled, I know we will continue giving an Altar. It is important to share our traditions with our children.

Through the years our prayers & petitions have varied but we are always thankful to St. Joseph.

Please do not hesitate to contact me with any additional questions. I do have a photo of my grandmother’s altar (I think it is dated in the mid 1950’s).

Sincerely,

Joel Randazzo Forjet
Felix Forjet, Jr.

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Party al Gatehouse of the Lakes – Mandeville (LA) (1)


For translation in your language simply clik on the appropriate flag at the top right

Ieri mia cugina Maria Bertucci Compagno, a nostra insaputa, ha preparato un mega party di saluto per me e mia moglie, nel grande locale comune a tutto il comprensorio (Gatehouse of the Lakes) di- Mandeville. Erano presenti una quarantina di famiglie (più di 100 persone venuti, per l’occasione, anche da altri Stati) e la gran parte avevano radici usticesi – Picone, Palmisano, Giardina, Moltissimi Bertucci, Gumina, Mancuso, Licciardi, Tranchina, Caravella, Maggiore, Caserta, e altri della provincia di Palermo. Mi hanno chiesto molte informazioni su Ustica e tutti, dico tutti, hanno espresso il desiderio di visitarla. Ho rassicurato tutti della mia disponibilità, anche attraverso il mio sito www.usticasape.it , a fornire tutte le informazioni che mi verranno richieste e, con la mia presenza sull’Isola, aiutarli per rendere più piacere il loro soggiorno ad Ustica.

Colgo l’occasione per ringraziare, dopo mia cugina Maria Bertucci Compagno, Chris Caravella, Ron e Marlene Robershaw Manfrè, Rosa Tranchina, Fred Lauricella e tantissimi altri che hanno contribuito a rendere questa mia lunga vacanza negli Stati Uniti una esperienza di vita indimenticabile.

Grazie ancora a tutte le famiglie che ho avuto il piacere di incontrare e a quanti, pur avendo espresso il desiderio di incontrarmi, non hanno potuto per vari motivi.

Arrivederci ad Ustica

Pietro Bertucci

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Da Baton Rouge (LA) Loella Barilleau

What a wonderful party for Pietro and Pina…I’m sure everyone had a wonderful time.
Our Ambassador for the beautiful island of Ustica is very talented and we thank him for his wonderful website and updates on what is going on in Ustica.

Loella

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Dalla California Marlene Robershaw (Manfrè)

So happy to see the huge turnout at the farewell party for Pietro and Pina Bertucci !! Our country will miss the prescence of them both when they return to Ustica. They have brought so much happiness and good will with them. Pietro is definately an Ambassador of Ustica !!
Many of us will be anxious to visit Ustica and behold it’s beauty, the pleasures of the sea, the ancient archeological sites, the wonderful people, abundance of cousins and the good and healthy food.
God abundantly bless you both on your return trip and your entire life.
Our prayers and love,
Ron and Marlene Robershaw – Manfre

 

 

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Party al Gatehouse of the Lakes – Mandeville (LA) (3)


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Party al Gatehouse of the Lakes – Mandeville (LA) (4)


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