Alcuni amici di Ustica mi hanno telefonato o scritto, nelle ultime settimane, per segnalarmi il verificarsi di ripetute basse maree che fanno emergere parti di fondali e scogliere “mai viste a memoria d’uomo”.
Devo subito precisare che fenomeni di questo tipo, da un paio di mesi a questa parte, sono segnalati e documentati con foto e video in diverse zone costiere della nostra penisola: Puglia, Campania, Veneto; e sono da considerarsi notevoli ma non inediti e neppure inspiegabili.
Infatti, si tratta di basse maree esaltate da ripetuti e prolungati periodi di alte pressioni atmosferiche.
Il fenomeno è stato registrato anche dalla rete mareografica nazionale e ringrazio l’amico Marco Anzidei, geofisico dell’INGV, per avermi inoltrato il grafico che qui riproduco. È una serie temporale del mareografo di Palermo, dal 1 ottobre 2020 a 31 marzo 2121. Come si vede, da ottobre a gennaio, la curva dei livelli idrometrici mostra i consueti alti e bassi delle maree, che sono governati non solo dai fenomeni astronomici, ma anche da quelli meteorologici.
Tuttavia, da febbraio, si nota un evidente abbassamento della curva, che è da mettere in relazione con concomitanti e prolungati periodi di alte pressioni. Non è la prima volta che succede, come si può verificare consultando le serie storiche.
E non dimentichiamo che, a causa del riscaldamento globale, quel che ci attende in futuro sarà piuttosto un innalzamento del livello del mare
Franco Foresta Martin