Mancano sempre le parole per spiegare le intenzioni. Come quando in prima elementare la maestra disse: “Disegnare una bella casetta, la casetta dei vostri sogni”. Eravamo in ventisette. Io pensai: “povera maestra, alla fine avrà ventisette casette, Dài, le faccio un gattino”. Quando consegnai il foglio la maestra mi guardò attonita: “ma tu capisci quando parlo?” Non seppi spiegare che era un dono: scelsi di sembrare deficiente. La mia intenzione non mi faceva tremare il cuore, solo avevo vergogna per le parole che non uscivano e vergogna per lei che non aveva altri occhi che quelli dietro gli occhiali, che vedono soltanto i risultati”.
PERDERE LA LENTICCHIA DI USTICA SARA’ UN ERRORE IMPERDONABILE
Leggere oggi su www.usticasape.it il resoconto dell’intervista a Giuseppe Mancuso è stato come ricevere un pugno nello stomaco! E pensare che ho dedicato a questo