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Lettera del Consigliere Martello Bartola

Riceviamo e pubblichiamo, così come è pervenuta,  la lettera “spontanea” del Consigliere Bartola Martello letta in consiglio comunale il 16 luglio 2009

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Cari cittadini, tutto è iniziato circa un anno fa quando il gruppo di “oltre il mare” si preparava ad affrontare le elezioni comunali del 2008. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata pur conoscendo i vari problemi da affrontare, debiti da pagare, disfunzioni amministrative, ma tutto ciò non mi sconfortava perché ero piena di entusiasmo, con tanta voglia di fare e di lavorare per il bene del paese e non esclusivamente per qualche cittadino. Ero convinta che insieme al mio gruppo di “oltre il Mare” avremmo potuto fare grandi cose; all’inizio si era parlato di riassettare la macchina comunale e giornalmente facevo notare ai miei compagni che c’era qualcosa che non andava nel verso giusto e corretto nel rispetto delle norme e delle leggi del comune e della comunità stessa, gente che s’ imboscava anziché lavorare, dipendenti che si appropriavano dei mezzi comunali fuori dalle ore lavorative e tanto altro ancora. Ebbene sono stata accusata da alcuni rappresentanti dell’amministrazione di perseguitare i dipendenti  insieme al consigliere Palmisano che per altri versi denuncia diversamente “giusto o sbagliato che sia, a giudizio degli altri, tutto corrisponde al vero”. Si era anche parlato di rivedere il Piano Regolatore ma come risposta da parte del presidente del consiglio ho ricevuto: “ci sono priorità quali i trasporti, la pompa di benzina, i vari debiti e indire il discorso Piano Regolatore è lungo e complesso. Dovevamo organizzare dei gruppi di lavoro per parlare con la gente per le varie problematiche settoriali dell’Isola ma… bla!… bla!… bla!… Parole che sono solamente servite per dare un freno alle iniziative e ai pensieri dei consiglieri, ma probabilmente il tutto è servito per dare altre poltrone alle cariche di questa amministrazione. Vuoi o non vuoi purtroppo tutto finisce col placarsi volutamente da parte di alcuni. In piena campagna elettorale del 2008 un consigliere oggi di minoranza ebbe a dirmi: “ma che ne sa di ciò che è successo questa ragazzina?”. Oggi devo dirti è vero e hai ragione caro Felice Badagliacco, questa ragazzina ancora oggi sa poco del passato, ma se avesse saputo qualcosa in più sin dall’inizio non si sarebbe trovata oggi a discutere in questa aula consiliare. La gente che non condivideva la mia scelta politica mi stuzzicava giornalmente dicendomi: ma in realtà tu Aldo Messina e compagnia bella non li conosci! Vero, rispondevo! Però l’entusiasmo che avevo dentro era più forte e mi spingeva a dare fiducia, cosa che oggi è venuta meno. Sin dall’inizio ho creduto in questo gruppo, ho cercato di affiancarmi a qualcuno che Aldo Messina lo conosceva abbastanza bene, sto parlando del consigliere Giovanni Palmisano, il quale ha cercato sempre di incoraggiarmi e di aiutarmi, ma soprattutto mi ripeteva sempre: “metti al primo posto quali possono essere i tuoi sani principi quali: onestà, correttezza, sincerità e amore per la propria Isola, principi i quali anche lui ha cercato di difendere andando contro tutto e contro tutti gli stolti, o ciò che era ed è stolto, ma alla fine ahimè! Cosa ha risolto? Nulla, si è trovato solo e tradito nei principi iniziali, nel rispetto delle leggi, delle regole e dei regolamenti del comune, che il gruppo di “oltre il mare” doveva difendere e portare avanti. Nonostante ciò il Talebano mi spingeva ad andare avanti, cercando di salvare il possibile ma in fondo ti chiedi se veramente ne vale la pena. È normale che ognuno di noi abbia un suo modo di pensare e ragionare, però quando tutto ciò non viene minimamente preso in considerazione dalle persone che credi “amiche”, che hanno il potere istituzionale e il dovere morale e civico del senso della considerazione per una eventuale trattazione in consiglio comunale, inizia a pensare che quando la gente criticava, non aveva tutti i torti. Ho sempre cercato di vedere con i miei occhi, di ragionare con la mia mente e di parlare con la mia bocca, però qualcuno del mio gruppo mi ha fatto chiaramente capire che tutto ciò non serve a nulla, perché o la pensi come me o sei fuori. Caro Presidente G. T., visto che nel nostro gruppo c’è una spaccatura e si vede lei cosa ha fatto personalmente per risanarla? Niente perché in una telefonata fattami da lei il 6  maggio 2009 voleva sapere se io la pensavo come il Talebano e le ho risposto , con tutta franchezza, di si! Allora, lei cosa ha pensato bene di fare? Mi ha licenziata dicendomi: “sappiate che da oggi in poi non fate più parte del gruppo oltre il mare”, dicendomi altresì che se avessimo voluto portare qualche punto all’ordine del giorno in consiglio comunale. Lei non lo avrebbe inserito. Ma… caro presidente non le conosce le regole legali e legittime del consiglio comunale? Ma perché mi chiedo devo continuare a vedere, udire e fare finta di niente? Insomma se devo essere un burattino nelle mani di qualcuno, preferisco estraniarmi dal gruppo. A malincuore devo dire che qualcuno delle alte cariche di questa amministrazione mi ha anche suggerito di dimettermi, ma tutto ciò non è possibile, 1° perché circa 40 cittadini mi hanno dato il proprio voto dandomi fiducia, 2° perché i problemi mi piace affrontarli e non raggirarli, 3° perché gli scarafaggi  i topi e gli ipocriti scappano e siccome io non lo sono devo dare delle spiegazioni a chi mi ha dato fiducia votandomi. Mi riferisco a lei signor vice sindaco che per diverse volte ebbe a dirmi questa frase. Senza rancore ma con molta delusione e amarezza posso dire ai miei concittadini che ci ho provato ma non ci sono riuscita, ma non per mia volontà ma per volontà delle persone che ho sopra menzionato. Non mi arrenderò così facilmente perché dentro di me c’è sempre la speranza che un giorno o l’altro qualcosa possa cambiare in meglio, magari possibilmente con l’aiuto di altri 10  o  12 Talebani almeno spero e spererò in questo per un domani migliore, fruttuoso e prosperoso per la mia terra “Ustica”. Condivido il pensiero del consigliere Palmisano ed è per questo motivo che anch’io mi DISSOCIO DALLA MAGGIORANZA CONSILIARE DEL GRUPPO “OLTRE IL MARE” E DICHIARO LA MIA INDIPENDENZA Ustica 16 – 07 – 09

La consigliera comunale di Ustica

Bartola Martello

In fede  F.to  Bartola Martello

P.S. Signor Presidente circa due mesi fa, come ho detto prima sopra, lei ebbe a dirmi: “non ci saranno più chiamate né SMS nei tuoi confronti da parte mia, come mai invece il 5-7-09 lei mi scrive un SMS chiedendomi: “sei sempre convinta al 99% che quello che fa il Talebano o quel 1% di indecisione ti fa riflettere ad un anno dalle elezioni?  Gigi… come mai? 1) perché ha capito che non avendo più la maggioranza non può fare più ciò che vuole, ma soprattutto non può più con la sua arroganza comandare tutti? 2) perché c’è qualcosa di losco sotto? 3) oppure perché solamente fare un passo indietro e vergognarsi?

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