Ustica sape

Per parafrasare lo slogan di un “grand’uomo politico” di qualche anno fa dico: meno male che Franco c’è. In attesa di pervenire ad un risultato inequivocabile dell’importante scoperta sarebbe opportuno ripensare:

1) gestione decorosa dell’area che insiste sia sul sito sia nella costruzione adiacente che risulta totalmente abbandonata. Anni fa un’amica di famiglia, era il 2006, voleva visitare il “museo archeologico”, ma si dovette arrendere perché era chiuso e nessuno sapeva dare informazioni utili al riguardo;

2) trattandosi di un insediamento con un’età presumibile di di 3.200/3400 anni fa dovrebbe costituire per la comunità usticese primo un motivo di vanto e secondo una  considerevole fonte di un flusso turistico assai qualificato desideroso di vedere un sito di importanza nazionale, con tutte le ricadute economiche conseguenti. Ma ciò contrasta con l’abbandono in cui versa quest’area che la macchia mediterranea si è prontamente riappropriata! Occorre un piccolo investimento che, sono sicuro, darà i suoi frutti.

Allo stato non vedo la personalità – alla Bertolaso tanto per intenderci – che dovrebbe occuparsene almeno nella fase iniziale per successivamente lasciare che l’incarico di gestione al Comune. Si farà? Occorre essere lungimiranti e comprendere appieno l’importanza che può discendere da questa scoperta, sia in termini culturali, sia economici. E qui mi rivolgo a Diego Altezza che certamente può dare un aiuto gestionale anche da remoto. A cose fatte, se qualcosa si muoverà, penso di avere individuato anche il personaggio cui si dovrebbe dare l’incarico della gestione: come guida qualificata, ovviamente dopo un corso di qualificazione. Questo Signore si chiama Giuseppe Caminita dipendente comunale. L’estate scorsa ho constatato piacevolmente, la sua gentilezza nel ricevere il pubblico – era receptionist – la proprietà di linguaggio e la conoscenza di un buon italiano. Non me ne voglia, ma credo che sia la persona giusta che dovrebbe guidarne un’altra o forse due. E non bisogna aspettare ulteriori  indagini Archeologiche per iniziare questo percorso virtuoso, perché per quelle si sa, occorrerà ancora del tempo. Bisogna ripulire l’area della macchia mediterranea ed aprire il museo almeno per i mesi di luglio/settembre. Mi auguro che qualcuno raccolga questo “ballon d’essai” e assuma finalmente una decisione per una sempre maggiore valorizzazione della nostra amata Isola.

Giuseppe Giuffria