Lettera aperta
On.le Avv. Renato Schifani Presidente della Regione Siciliana
e,p.c. All’Assessore Regionale Trasporti, On.le Alessandro Aricò
Egregio Signor Presidente,
da cittadino nato e residente nella meravigliosa Isola di Ustica, responsabile del Blog USTICASAPE, intendo esprimerLe, con la presente lettera aperta e con il rispetto dovuto alla Sua funzione ed alla Sua persona, l’invito a non sottovalutare il malessere e la conseguente sfiducia verso le Istituzioni, Regione Siciliana compresa, che serpeggia tra gli isolani preoccupati per la scarsa considerazione nei loro confronti, doppiamente discriminati, come sono, rispetto sia ai cittadini non insulari che ad altri soggetti che per, motivi di lavoro, agiscono sulle isole.
Per dare una base logica al mio pensiero faccio riferimento al principio di insularità sancito nel nuovo art. 119 della Costituzione – pubblicato in via definitiva sulla Gazzetta Ufficiale del 15 novembre 2022 – secondo cui “La Repubblica riconosce la peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.
Una modifica apparentemente non sostanziale, lapidaria, nello stile asciutto ma cogente tipico della nostra Costituzione che, però, fornisce garanzie fondamentali per la tutela di diritti fondamentali per la vita sociale nelle isole. La riconferma del diritto all’uguaglianza tra i cittadini ed alla continuità territoriale, il tutto inteso in una accezione ampia che prevede, tra le altre condizioni irrinunciabili la disponibilità di collegamenti marittimi quale condizione imprescindibile per fruire della libertà di movimento e di circolazione prevista e garantita dall’Art. 16 della stessa Costituzione.
Ebbene questa legge, come tutte le leggi, impone la sua rigida osservanza, pena l’andarle contro. Perché, allora, gli isolani devono soffrire di trattamenti peggiorativi rispetto ad altri?
La prima importante discriminazione che soffrono gli isolani è la impossibilità, per un lungo periodo dell’anno, di “programmare” i propri spostamenti verso e dalla terra ferma (leggasi “continuità territoriale”) che dipendono esclusivamente dai collegamenti marittimi che, qualora non siano attuati o attuabili, costringono gli utenti a rimandare visite mediche, interventi chirurgici, appuntamenti importanti o a perdere coincidenze aeree e quant’altro. E evidente che le condizioni meteorologiche non possono essere modificabili per legge ma è pur sempre possibile attenuarne le conseguenze negative attribuendo alle tratte lunghe e difficili come quella per Ustica mezzi di navigazione idonei a sopportarne le frequenti turbolenze cui sono riconducibili le più frequenti ed esiziali interruzioni del servizio.
La seconda discriminazione, probabilmente meno evidente ai più ma non per questo irrilevante, è quella legata all’approvazione da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, nel Febbraio del 2023, della legge che prevede la gratuità del trasporto marittimo dalla Sicilia verso le Isole Minori e viceversa per i dipendenti che prestano servizio pubblico nelle Isole (Forze dell’ordine, Istituti Scolastici, Guardia Costiera, Operatori Sanitari, impiegati comunali, etc.)
Noi isolani siamo convinti che la gratuità al suddetto personale sia non soltanto non dovuta ma, addirittura, irriguardosa nei confronti dei cittadini residenti nelle Isole, almeno verso quanti siano costretti a subire giornalmente i numerosi disagi riconducibili al proprio stato ed alla vita nelle piccole isole.
Secondo logica, per nessuno il viaggio dovrebbe costare meno di quanto paga un residente.
Le gratuità dei viaggi dovrebbero essere concesse, in primis, ai figli dei residenti nelle Isole per contribuire a contrastare l’abbandono scolastico e per supportare le famiglie nel percorso formativo dei figli. Sarebbe un giusto riconoscimento al sostegno del diritto allo studio e alla mobilità e allo stesso tempo lo sgravio per le famiglie di una spesa considerevole in una fase di forti difficoltà economiche. E poi dovrebbero essere concesse ai diversamente abili e agli anziani indigenti riconosciuti tali, certamente in uno stato peggiore di quanti attualmente godono della ingiustificabile possibilità di viaggiare gratis oltretutto senza alcun onere a carico delle Amministrazioni da cui dipendono. Perché, come ben sappiamo, questi viaggi per loro a costo zero, possono diventare un incentivo ad una mobilità eccessiva e sono a carico di un budget del bilancio regionale, quindi, a carico della collettività, quindi, a carico anche di chi il biglietto lo paga.
Le Forze dell’ordine, il personale scolastico, gli impiegati comunali che viaggiano da e per le Isole per lavoro devono essere agevolati nei loro movimenti e nessuno può pensare diversamente ma sarebbe almeno necessario equipararli ai residenti e far loro pagare la stessa tariffa ridotta anche caricandola sui bilanci delle Amministrazioni di appartenenza con minori spese per l’erario regionale e per un principio di equità sociale.
Certo di aver basato le mia argomentazioni su principi che, spero, Ella vorrà considerare positivamente e pronto a renderLe disponibile ogni mio contributo alla chiarezza, Le esprimo i sensi della mia stima e La saluto con cordiale rispetto.
Pietro Bertucci
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C O M M E N T O
Da Ustica Domenico Drago
Le isole non sono soltanto stanze della poesia o teatri dell’immaginazione, le isole non sono soltanto sogni. Sono anche dure realtà dove molti residenti sono costretti ad affrontare notevoli spese per i viaggi di collegamento con la terraferma. Ritengo pertanto meritevole di lode il problema che il Direttore di Usticasape ha evidenziato. Resto fiducioso pertanto che la Regione Siciliana valuti i disagi economici che i residenti sono costretti ad affrontare per raggiungere il loro posto di lavoro. Fiducioso, porgo distinti saluti.
Domenico Drago.
Perdona sempre i tuoi nemici; nulla li infastidisce così tanto.
(Always forgive your enemies; nothing annoys them so much)
– Oscar Wilde