Questa mattina di buon’ora mi sono recato al Cimitero e mi sono intrattenuto tutta la mattinata e anche di pomeriggio.
In tutto il periodo non ho sentito altro che ripetere, prima del buongiorno, la parola VERGOGNA!…
Il malumore dei miei, tuoi compaesani, è stato sempre crescente man mano che la gente veniva, perché le immagini del degrado erano ben visibili più si addentravano, a testimonianza che la gestione Cimiteriale è vergognosamente deficitaria.
La gente aspettava di incontrare qualche amministratore per chiarimenti, ma tutti assenti, forse per vergogna?
Eppure, tempo fa ad un assessore ho fatto notare il degrado generale del Cimitero ed in particolare come era mantenuto l’ossario comune. Il buco d’ingresso era pericoloso perché coperto precariamente oltre a non rispettare i canoni dell’igiene pubblica.
Come si è provveduto? Poggiando sopra una porta in legno, come a dire “la toppa peggio del buco”.
Sindaco ma non ti vergogni ad avere un cimitero – CAMPO SANTO – in questo stato e tra l’altro, sono certo, molti altri compaesani saranno venuti a portare alla tua attenzione la vergogna del cimitero che ci porta ad essere considerati tra coloro che sono incivili… se è vero quanto recita la lapide all’ingresso – “la civiltà dei popoli si riconosce dal culto dei morti (Ugo Foscolo)”.
Non vado oltre e nemmeno mi sento di allegare foto che certamente conservo, preso anche io dalla Vergogna.
Giovanni Palmisano Talebano
In occasione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, lo scrivente desidera testimoniare con la consueta manifestazione il nostro riconoscimento a tutte quelle persone, che prima ma anche oggi, ci hanno consentito e ci consentono di godere delle nostre libertà, anche a costo della loro vita.
La Cittadinanza tutta è invitata a partecipare giorno 4 novembre alle ore 10,00 – presso il Monumento ai Caduti, piazza della Vittoria.
In particolare si sensibilizza la Direzione scolastica a far partecipare le scolaresche.
Si ringrazia e si porgono cordiali saluti.
Sindaco Ustica
Salvatore Militello
Una piacevole ricorrenza che da secoli allieta bambini e ragazzini e serve a ricordare i nostri cari defunti.
In segreto nonni e/o genitori preparavano, con largo anticipo, tale evento e differenziavano con saggio discernimento regali, dolciumi e penitenze.
La sentenza finale di solito veniva affidata alla Madre, considerata da tutti “Giudice Supremo”, poiché era Lei a tenere lo scettro del giudizio “polso” sui propri figli.
Dal verdetto quindi veniva decretato il premio (regalo), oppure il castigo (nulla).
Non c’era possibilità di appello in questa sentenza, e se il ricevente come premio non trovava niente, dopo con un gesto di magia spuntava il vero regalo.
È inutile dire, che oltre a commemorare i nostri antenati, era anche un modo per educare figli e nipoti e trasmettere loro la tradizione e il rispetto per i defunti.
La scelta dei regali a quei tempi era semplice e scontata da tempo.
Fucili, pistole, il bravo falegname o l’autocarro per I maschietti; invece bambole, il piccolo cucito, il perfetto ricamo col telaio, per le femminucce.
Inoltre veniva preparato da giorni il “cesto dei morti” pieno di frutta secca, cioccolatini, biscotti di vario tipo, con frutta Martorana colorata e con al centro l’immancabile statua di zucchero cava all’interno la “Pupaccena”.
Quest’ultima doveva ricordare necessariamente l’Orlando Furioso o la bella Angelica o semplicemente un animale domestico.
Il mattino della festività scoccava il grande momento di distribuzione dei regali, portati dai “Morti durante la notte”.
Questo era il motivo con cui si giustificavano i nostri genitori, mentre noi ragazzini, creduloni e impazienti, attendevamo il nostro turno per scartare quel regalo giunto dall’aldilà.
Oggi purtroppo, e lo dico con tanto rammarico, questo candido e rispettoso evento viene ricordato con meno attenzione dagli adulti.
Mi piacerebbe passare per le strade di Ustica proprio la mattina del 2 Novembre, e avvicinarmi alla porta di ogni casa e sperare di ascoltare le grida di gioia dei bambini in festa.
Pietro Forito.
“Le promesse di certi uomini politici sono come sabbie mobili che viste da lontano sembrano solide e sicure ma si rivelano inconsistenti e insidiose.”
François de La Rochefoucauld
A Maria Maglio
a Annunziata Petrossi
a Cathy Schulz Neight
a Gioacchino Caminita i Migliori
Auguri di Buon Compleanno
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Oggi si Commemorano i Defunti.