Ustica, distensiva passeggiata alla rotonda
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Da: il MEDITERRANEO24
“Consideriamo inopportuna la richiesta avanzata dal sindaco, ma ci appare ancora più incomprensibile l’accoglimento positivo da parte del ministero che, nei fatti, declassa la zona A. Non abbiamo conoscenza di una istruttoria tecnica, dei criteri con cui sono state valutate le proposte del Comune di Ustica e se sono supportate da studi e valutazioni di incidenza realizzate secondo le norme vigenti, visto che l’area in questione è tra le più importanti per presenza di biodiversità dell’intero bacino del Mediterraneo”. Lo scrive il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, in una lettera al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sul placet dato dagli uffici del ministero alla richiesta avanzata dal sindaco di Ustica, in qualità di soggetto gestore dell’Area marina protetta, di aprire alla libera balneazione la zona A di riserva integrale (oltre Cala Sidoti ed Acquario) declassandola, in sostanza, a livello delle altre zone in cui è sottoposta a tutela l’Area marina protetta. “Occorre ricordare – scrive Ciafani – che Ustica è stata la prima area marina protetta istituita nel nostro Paese, frutto di una scelta consapevole da parte della comunità locale che, non senza sacrifici e contraddizioni, ha investito nella tutela del suo mare nella speranza di un futuro all’insegna della crescita sostenibile”.
Il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, afferma di non comprendere “la decisione di autorizzare la balneazione, per i mesi di luglio e agosto, nella zona A di riserva integrale a causa della emergenza sanitaria per garantire il distanziamento sociale”, perché “se usassimo le stesse motivazioni addotte dal comune di Ustica, senza una adeguata istruttoria tecnico scientifica e una valutazione politica della opportunità di accogliere tali richieste, l’intero e fragile sistema di tutela del nostro mare protetto sarebbe messo in crisi”.
Fonte: Da: il MEDITERRANEO24
Niente ferisce, avvelena, ammala quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita, cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
(Oriana Fallaci)