Spett.le USTICA SAPE
c.a. Pietro Bertucci
A seguito della pubblicazione su Ustica Sape, qualche giorno fa, della determina n. 103 del 7 marzo 2024 del responsabile comunale dei servizi finanziari, contenente l’elenco delle cartelle esattoriali sgravate totalmente o parzialmente ( a proposito: chi, pur avendo pagato quanto richiesto ed in possesso della quietanza non si trovi nell’elenco suddetto, chieda al comune lo sgravio altrimenti rischia di doversi difendere in giudizio con ulteriori spese o di subire un pignoramento del conto corrente) mi è saltata agli occhi questa frase, inserita con un carattere diverso dal testo della determina:
questo Ente, con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 23 del 14.04.2023, ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario e che a seguito di tale atto, fino all’approvazione ministeriale dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, l’Ente può sostenere esclusivamente le spese necessarie ed obbligatorie per legge, funzionali ad evitare l’insorgere di gravi e certi danni finanziari per la stessa amministrazione comunale.
Bene. Finalmente qualcuno si è accorto che c’è il dissesto, mi sono detto.
Quello che non mi spiego, però, è che si continuino a deliberare spese che non rientrano in quelle “necessarie ed obbligatorie per legge, funzionali ad evitare l’insorgere di gravi e certi danni finanziari”
Un esempio? L’affidamento di un parere legale in materia urbanistica ( peraltro richiesto ad un professionista non specializzato nella materia ) invece di compulsare il segretario ed il tecnico comunale e, contemporaneamente, la mancata adozione dei necessari provvedimenti repressivi in materia edilizia, che, a tacer d’altro, comportano l’erogazione di sanzioni pecuniarie rilevanti, con conseguente danno erariale per la mancata irrogazione.
Tutto questo, unitamente alla mancata nomina dell’assessore al bilancio, al mancato deposito entro 180 giorni dall’insediamento dell’organo straordinario di liquidazione del piano di rilevamento della massa passiva, lasciano presagire tempi ( svariati anni) di dissesto.
Nel frattempo gli usticesi danzano nel salone delle feste del Titanic, trastullandosi in inutili dissertazioni sulla figura materna di una nobile sindaco e di un insigne intellettuale imprigionato sino alla morte dalla repressione fascista che, ieri come oggi, ha difficoltà a rappresentare in modo pacato, chiaro e credibile le sue posizioni senza ricorrere all’imposizione violenta.
Poi, da ultimo, sono arrivati a rallegrarci gli aedi della poesia, dell’arte , della dignità del corpo femminile ed il brusio si è elevato.
Ancora una volta, la palla è in calcio d’angolo. Il sindaco- Valcareggi può continuare a parlare d’altro ed il catenaccio, con qualche sgroppata di alleggerimento sulle fasce laterali del consigliere – Facchetti/Fazio e del v. sindaco – Domenghini- D’Arca, non lo vede solo chi continua a concentrarsi solo per guardare nuotatrici discinte.
Tranquilli, la partita può proseguire anche con le luci artificiali. C’è un assessore per cambiare le lampadine.
Francesco Menallo