Ustica sape

Nessuna  onda  mi  fa  paura, nessuna  tempesta  mi rende impura, mai un sisma mi ha scosso creandomi una frattura.

Invece la spaccatura più dolorosa che posseggo è quella della  discordia che vi è nel mondo a dismisura.

È come il burrascoso vento che, ululando minaccioso sui vostri tetti, mi farà apparire di proposito più insicura.

Mentre è il mio pericoloso mare che Vi trasformerà in onesti confinati, dandomi poi  il gravoso compito di non renderVi adirati.

O come quando l’estivo sole che da Est mi  bacia con valore, e dopo l’alba tutto il dì si diffonde su di me col suo rovente calore.

Per  fortuna  non  ho  solo un amante  che  si  rivolge  a me come un cantore, pertanto, da Musa, mi lusinga molto questo vostro schietto ardore.

Quindi salvata mi prostrerò incantata, poiché saranno i profondi sguardi a sedurmi pacata, mentre felicemente rimarrò nei  vostri  cuori in eterno imprigionata.

Pietro Fiorito

Per la prima volta da quando su <Usticasape> è presente questa rubrica, il racconto dell’ospite che, graditissimo, oggi è Giovanni Tranchina, non spazia sull’intera isola ma si concentra esclusivamente sul “Faraglione“, storico locale fin dalla nascita punto di riferimento del divertimento estivo isolano secondo gusti e tendenze dell’epoca. Nella odierna “chiacchierata” Tacco, più noto così nell’isola, parlerà di vicende, volti, mode strettamente legate alla nascita e crescita di quel ritrovo che sicuramente tanti lettori e lettrici oggi dai capelli bianchi, all’epoca frequentatori/trici,  ricorderanno con tanta nostalgia; in tanti particolarmente, (“colpa” di Fred Bongusto?, Mina?, di Peppino di Capri?, dei Platters?) quella pista da ballo “complice” di tante iniziate e concluse avances amorose. Ma in chiusura non mancherà un accenno al presente; a parlare infatti del Faraglione la cui attività prosegue ai giorni nostri brevemente interverrà anche … (?) … seguite e lo scoprirete.   Al via le emozioni …

Giovanni, per l’isola di Ustica il 1958 è un anno da ricordare particolarmente.

“Indubbiamente, è l’anno in cui l’isola di Ustica cessò di essere un luogo di confino penale; alcuni dei nostri concittadini di allora “illuminati” vollero una transizione, una svolta epocale che segnò il futuro della nostra terra che si voleva trasformata immediatamente in meta turistica. Si partiva da zero, le nostre uniche risorse erano il mare e la natura, il futuro era incerto e il risultato non era per nulla scontato”.

=  Tra gli “illuminati” di quell’anno in primo piano un nome e un cognome …

“Si, quello di Ercole Gargano il quale intuì che quel nuovo percorso poteva essere un’occasione importante di investimento mediante la realizzazione delle prime strutture turistiche. L’anno dopo, nel 1959, incastonato al centro di Cala Santa Maria iniziò la costruzione de “Il Faraglione“. Doveva diventare un luogo polivalente dotato di ristorante, sala da ballo e di spazi necessari ad ospitare eventi nelle stagioni estive. Si diede così inizio a una nuova vita per la nostra comunità che si preparava a ospitare i primi turisti che avevano scelto un microcosmo al centro del Tirreno per trascorrere le loro vacanze. Si capì subito che quello era uno dei locali che avrebbero allietato i tanti ospiti che iniziarono a frequentare Ustica; assieme all’hotel “Grotta Azzura” fece da traino all’economia dell’isola cambiando di fatto la vita sociale dei loro abitanti”.

Giovanni,  a un certo momento “il Faraglione”, si può ben dire, passa da un Ercole … all’altro.

“Ben detto!,  quando l’Isola era diventata in maniera stabile un luogo turistico i Gargano decisero di affidare il locale a Camillo Padovani, “Camillone“; erano gli anni ’70 e fino ad adesso si è rivelata la gestione più longeva. Dotato di un grande ristorante capace di contenere più di 200 persone era aperto a pranzo e cena e sempre affollato: la gente era molto attratta da quel locale a pochi metri dal mare, molto piacevole e accogliente, il primo che si trovavano davanti agli occhi non appena sbarcati sull’isola. Alla struttura originale Camillone negli anni ’80 accorpò un ulteriore spazio costruendo una grande pedana in legno sorretta da tubi in ferro che si sviluppava verso il mare, praticamente in acqua. Realizzò una grande griglia dove arrostiva il nostro meraviglioso pesce e, ribadisco, con il locale sempre super affollato”.

= Dagli anni ’60 in poi “Il Faraglione” diventa in pratica la “rotonda sul mare” di Ustica.

“Il successivo capitolo del Faraglione riguarda la parte ricreativa: diventò subito un ritrovo di divertimento, allora nel locale notturno che si chiamava “Night“; vennero ingaggiati i primi complessi musicali che allietavano con musica e canzoni migliaia di turisti presenti d’estate nell’isola e residenti; si praticavano tutti i tipi di balli, quelli alla moda in particolare, rendendo così le vacanze piacevoli e indimenticabili. Ricordo con grande affetto il gruppo musicale guidato dal compianto Pietro Felisatti per tutti “Peter“, musicisti eccezionali che hanno lasciato un segno indelebile di quel meraviglioso periodo. Marcello Caserta, Pino Pitruzzella e il sottoscritto successivamente a metà degli anni ’70 convincemmo Camillone a creare la prima discoteca dell’isola; acquistata la strumentazione necessaria si partì alla grande con pienone tutte le sere; immancabili le scaramucce tra noi Camillo e sua sorella Pina che, non rassegnandosi all’ondata dei nuovi generi musicali provenienti d’oltre oceano, continuamente chiedevano tanghi, valzer e tarantelle.

Giovanni, un locale ormai famoso non poteva che essere scelto anche sede di manifestazioni importanti.

“Tutte le manifestazioni ed eventi organizzati sull’isola, a partire dalla Rassegna Internazionale della Pesca Subacquea, si svolgevano in quel luogo; dibattiti, tavole rotonde, conferenze e congressi che riguardavano il mare vi trovavano la collocazione più naturale e accogliente; molti, soprattutto le generazioni di allora, ricorderanno che a condurle furono quelli che poi sarebbero diventati i presentatori più famosi d’ Italia, Mike Buongiorno, Pippo Baudo e Nuccio Costa … altri tempi!
Per raccontare la storia di questo locale nei particolari servirebbe scrivere un’infinità di pagine; riportare alla mente questi ricordi suscita molta nostalgia ma in fondo è piacevole. Chiudo ricordando quella che era considerata la serata clou di tutte le estati:  l’elezione di “Miss Faraglione” che si svolgeva in un clima da stadio e coinvolgeva tutta l’isola regalando momenti indimenticabili per chi  ha avuto la fortuna e il privilegio di viverli”.

La piacevole sorpresa finale, anticipata all’inizio, la riservano Giorgio e Gabriele Tranchina, i due figli del “narratore” Giovanni, che ho pensato di interpellare dal momento che, gestendo entrambi i ragazzi attualmente il locale “Il Faraglione“, ne rappresentano il presente del quale è anche bene per completezza brevemente accennare. Spende in proposito proprio due parole Giorgio che “parla” anche a nome di Gabriele. Dice …

“Io e mio fratello gestiamo il Faraglione da 6 anni, dal 2018. Per noi è un orgoglio poter far parte della storia di un ristorante che comunque rappresenta una istituzione per Ustica, ci responsabilizza ma ci stimola anche. Facciamo del nostro meglio per curare il dettaglio, sia come ambiente che come cucina. Cerchiamo di combinare innovazione e tradizione, ma soprattutto ci piace che il locale diventi non solo un ristorante, ma un luogo di ritrovo e un punto di riferimento per usticesi e amanti dell’isola. Tra le cose che più mi piacciono ce n’è una in particolare: quando gli anziani usticesi mi raccontano i ricordi che loro hanno in quel locale. Ogni volta che qualche anziano usticese viene li ha sempre qualcosa da raccontare o come esperienza di lavoro o come ricordi di balli e divertimenti del passato. Questa è una cosa che mi piace molto, proprio per questo comunque sentiamo la responsabilità di avere un posto che rappresenta qualcosa per l’isola e che non è un ristorante qualunque”. 

Pensierino finale: tornare indietro purtroppo non si può ma con i ricordi è concesso. Si è avvalso di questa possibilità Giovanni Tacco Tranchina che attraverso il suo articolato “amarcord “, andando nostalgicamente indietro nel tempo, ha sicuramente regalato più di una emozione particolarmente a chi in quella indimenticabile estate usticese non si è persa una sola “serata danzante” al Faraglione.

Non senza ringraziare Giovanni, Giorgio e Gabriele Tranchina, per aver cortesemente accettato il mio invito, concludo “dicendo”: … Lettori e lettrici di <Usticasape>, non so a voi ma a me questa “chiacchierata” a tre voci oggi sinceramente è piaciuta un sacco, anzi, per meglio dire, un … Tacco!

Mario Oddo – odmar@libero.it