Dopo la pausa estiva riparte la mia rubrica anche su gradita sollecitazione di numerosi lettori e lettrici di <Usticasape> ai quali, bontà loro, la “vacazio” non è passata inosservata. Immutata l’impostazione: semplice, piacevole e amichevole “chiacchierata” con ospiti intergenerazionali, direttamente o indirettamente, a denominazione rigorosamente usticese. . Prima a farmi compagnia sul <L’ODDO VOLANTE>, seconda edizione, è la giovane usticese Jenny Palmisano, che ci racconta delle sue tappe professionali in un viaggio con biglietto, come si legge, non di sola andata ma anche di ritorno. “Ascoltiamola!!”.
Jenny, hai vissuto nella natia isola fino all’età di 18 anni; poi hai deciso di lasciarla; motivo del distacco?
“Appassionata d’arte fin da bambina, il mio sogno è sempre stato quello di poter frequentare un liceo artistico dove studiare e perfezionare la mia passione; l’ho potuto coronare grazie all’intuito di una insenante d’arte e del preside che durante la mia frequenza al liceo scientifico di Ustica hanno intravisto le mie capacità e convinto a trasferirmi a Roma dove all’Accademia di Belle Arti, considerata la più prestigiosa d’Italia, mi sono laureata con lode. In tre anni di studi intensi ho seguito tantissime lezioni pratiche grazie alle quali ho avuto la possibilità di perfezionare la mia tecnica. Esperienza davvero entusiasmante!”.
= Oltre che nella Capitale c’è anche al tuo attivo una interessante esperienza all’estero. Ne vuoi parlare?
“Si, assecondando anche la mia voglia di viaggiare ho voluto provare una nuova avventura in un’altra capitale dell’arte europea, a Parigi; per coprire le spese di soggiorno ho fatto la “ragazza alla pari” presso una famiglia francese, la cui frequentazione tra l’altro mi ha dato la possibilità di perfezionare la conoscenza della lingua. Durante questa permanenza ho avuto anche la possibilità di lavorare presso l’atelier des epinettes, un laboratorio per artisti disabili; occasione meravigliosa che mi ha portato a trasmettere ad altri la mia passione e a comprendere la potenza dell’arte-terapia”.
= Una ricorrente casistica dice che nella maggior parte dei casi si va fuori alla ricerca di sbocchi professionali con il solo biglietto di andata. Tu però hai staccato anche quello di ritorno.
“In effetti dopo aver trascorso un anno nella capitale francese ho deciso di fare rientro a Palermo e di iscrivermi al corso universitario di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte con l’intento di completare i miei studi ed intraprendere così la strada dell’insegnamento. Scelta non semplice perché dopo le grandi esperienze europee questa poteva sembrare poco stimolante ma compensata tuttavia dalla fortuna di poter conoscere professori molto preparati che hanno arricchito ulteriormente il mio percorso legato all’arte. Da tre anni a questa parte insegno a scuola e nell’ultimo anno ho anche ricevuto un incarico come restauratrice presso la Tonnara di Marzamemi in Sicilia e confesso che la possibilità di poter mettere mani su un edificio antico per poterlo salvaguardare mi ha davvero reso fiera delle mie capacità” (altro…)