A chi, l’isola, provoca questo e molto Altro… dedico questo blog, che è impalpabile, lo so… ma che spero resti fra le amarene che cantano al vento e la secca della Colombaia che intona il suo acuto più struggente.
Ti amo Ustica… ho dormito nel cuore della tua grotta azzurra, dissetandomi con l’acqua piovana che distillava dalla tua roccia formando, fra lo scoglio, una pozza dolce e potabile.
Con te, sono falco alla falconiera, rospo che salta fra gli aghi di pino, biscia che guizza fra le pietre neolitiche e fantasie di un passato ancora più remoto… quando una bambina veniva battezzata col sale, insieme al suo delfino.
Perdere per ritrovare.
Grazie “mia” isola
Valentina di Bartolo