Ustica sape

Ustica, abbondante raccolta di pesche


Abbondante raccolta di pesche

Ustica, Cresima offertorio


Cresima offertorio

Ustica, Ustica, ragazze, una giornata a mare


Ustica, ragazze, una giornata a mare

Ustica, tavola di San Giuseppe – in attesa pasta e ceci e pane benedetto


Ustica, Tavola di San Giuseppe in attesa pasta e ceci e pane benedetto

LE VECCHIE E IL MARE


Riceviamo e volentieri pubblichiamo queste pagine di Poesia e di Luce che il nostro Cittadino Onorario e Tridente d’Oro nel 2001 per le Attività Subacquee, Domenico, Mimmo Drago, ha voluto donare alle “Vecchie di Ustica”.
Parole che toccano l’Anima ed Immagini che narrano la solitudine e le speranze delle anziane Signore, figlie, moglie e madri di tutta quella umanità silente che trova tra le onde del mare, il nutrimento per vivere.
Il Mare è il loro specchio e davanti alla schiuma confessano segretamente la loro vita, che è stata di stenti, ma ricca di amore e di fede.
Guardano il Mare, ma poi ritornano tra le loro famiglie e fino alla fine dei loro giorni hanno una parola di affetto e di misericordia verso la comunità che li ha rese preziose ed insostituibili.
Grazie caro Mimmo, per ciò che ci doni, con la tua straordinaria sensibilità!

La Redazione di usticasape.

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C’è un momento della vita o dovrebbe esistere per tutti noi, l’ora in cui l’anima umana si arrende e pura esce allo scoperto, con un panno bianco tra le mani.

A questo punto, si affronta la vita, svolta fino a quell’istante con la certezza e la presunzione del sapere, diversamente e ci si interroga con domande che forse non ci eravamo mai posti.

Si è costretti a pensare.

Ma pensare è distruggersi.

Se gli uomini sapessero meditare sul mistero della vita, se sapessero sentire le mille complessità che spiano l’anima in ogni azione, non farebbero mai un gesto offensivo, non avrebbero mai soprattutto la convinzione assoluta del loro operato.

Soltanto pochi però sono i tenaci, i testardi, gli irriducibili che non si arrendono mai, neanche quando sono prossimi alla meta finale, quando già si ode il suono di un violino che piange.

Giunge il tempo di consegnare al regista il copione della commedia che abbiamo recitato in tanti frangenti e con l’anima tremante bisogna rassegnarsi a guardare le trasparenze dove specchiarsi.

Finalmente, così, con gli occhi sull’acqua, possiamo dichiarare, come in una segreta confessione, chi siamo veramente e chi siamo stati.

Il Mare è il nostro Confessore!

Arriva turbandoci, l’ora della resa, che ha però suoni vincenti, se sappiamo ascoltarli con l’anima.

Giungono le Vecchie con abiti neri e chiome d’argento, alla riva del mare, portano in testa annodati fazzoletti e con mani rugose e tremanti, stringono al petto fiori di corallo.

Vengono da tutti gli angoli della nostra vita, da case che furono fragranti, dall’incoscienza della loro gioventù, ma ora ascoltano soltanto il brusio sommerso e si smarriscono nella luce soave della luna.                                                           

Le anziane signore sono ombre nere invisibili, simili a pesci nella notte, sono baci di velluto oscuri, sono piume di uccelli ormai stanchi di volare.

A volte sembrano gerani di luce, altre volte sono gabbiani al crepuscolo e appaiono come fantasmi incappucciati, ma hanno nell’anima sempre la gioia e le lacrime dolci dell’infanzia.

Ora hanno affidato il loro cuore allo specchio del mare e a volte si ode un canto rassegnato che sgorga dalla loro bocca che, non sempre ebbe pane.

Vivono nelle lagune della speranza con le loro preghiere sussurrate alla luce delle candele, dormono nelle acque limpide dei sentimenti, quelle stesse da dove viene la mia fragile anima.

Il crepuscolo marino, improvvisamente incendia il cielo e le vecchie mute si vanno alzando con i loro piedi di cristallo, tornano alle pagine stanche dei ricordi, alla malinconia struggente del  passato, alla monotonia delle lunghe giornate.  

Ma ora sono più forti, perché possiedono il Mare, la pienezza verde e ardente delle acque burrascose, l’azzurro delle fiamme, del fuoco liquido e delle stelle. 

Mimmo Drago

Collegamenti marittimi regolari oggi da e per Ustica


Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


Quello che tu sei io ero. Quello che io sono tu sarai.
What you are I was. What I am you will be.

St. Philip Apostle church.

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