08/04/2023 Nessun commento
Dove termina il blu del mare e inizia l’azzurro cielo, è lì che la mia anima naviga e s’incontra con te “Ustica”, in maniera unica e sentita;
mentre è con calma che poi calcolo in parallelo il mio doveroso azimut, oh mia terra emersa da sempre esistita.
Per chi naviga da sud e giunge a poche miglia da te, facilmente ti potrà immaginare come una tartaruga gigante;
altro non sei che un’isola imperiosa, con tanto di fascino seducente e sempre intrigante.
Quando sono lì con te, mi sento come su una barca a vela, che senza intelletti confini il pelago solca;
così son sicuro che non avrò mai una vita mesta e bifolca.
Grazie a te affronto i miei impetuosi mari, equipaggiato soltanto di una resistente vela e di un robusto timone;
altri non sono che cuore e testa della mia anima vagante, che agli eventi funesti della vita mia Ella austera si oppone.
Così tutte e sette le mie coscienze, beate e comunque sempre sincere, tornano a nutrirsi all’unisono di salmastre bianche onde, oneste e tutte sempre vere.
Alberga in me troppo poco questa illusione, vorrei che fosse persistente, come soavi brezze, che evitano altresì le mie miserie;
la vita fatta di sogni aiuta a rifugiare tra le nuvole la ragione, in maniera piacevole e senza cattiverie.
Poi, per riottenere quella capacità di reale discernimento,
basta che plani su di me la verità, in modo assai prudente e senza più la paura del dubbio o di un vero fallimento.
Così, in maniera pacata e appena distratta, la mia mente si ritroverà sotto una nuova luce struggente, alimentata soltanto da un potente sogno ardente, che servirà solo a valutare all’istante quel mio personale e meraviglioso presente.
Pietro Fiorito