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Ustica, il bravo Pino molto attento alla lettura della Passione del Signore


Ustica, Il bravo Pino molto attento alla lettura della Passione del Signore

Ustica, Domenica delle Palme – processione

Ustica, considerazioni conclusive sul dissesto


Questo sara’ veramente l’ultimo intervento sul dissesto. C’e’molto da fare e “dire”andava fatto prima. Dalle comunicazioni del sindaco e dal tenore dell’ordine del giorno convocato dalla v. Presidente del consiglio comunale (il presidente era impedito ?) Appare chiaro che non c’e’alcun interesse a porre fine ad una situazione insostenibile che mina anche i bilanci futuri finche’ non verra’ dichiarata e presentato un bilancio riequilibrato e che -questa e’ una mia opinione- non si voglia andare alla consultazione elettorale dopo aver dichiarato di aver portato il comune al dissesto, sia pur addebitando tale stato di cose all’amministrazione precedente od addirittura anche a quella antecedente al 2013. Questo si legge a chiare lettere nelle comunicazioni del  Sindaco, ultimo punto all’ordine del giorno della seduta di  consiglio comunale del 31 marzo 2023.

Assistiamo ad uno scontro nella maggioranza che ricorda il recente scontro all’ars, tra miccicheiani ed altri e ci convinciamo che gli odii piu’ grandi esplodono proprio tra i sodali, tra i piu’vicini.

Cio’ detto, dopo che l’ottimo Diego Altezza ha provveduto a mettere in risalto i passaggi della certificazione di fine mandato sindacale redatta dal revisore, che ne sconfessa il contenuto, sia pur sotto forma di una “certificazione di conformita’” con pesantissime eccezioni, quel che si puo’fare e’ di esaminare la “relazione di fine mandato del Sindaco”, costituita da una serie di schede di rilevamento dati ( gestionali e contabili).

Senza scendere nello specifico dei numeri e dei dati, appare evidente che neanche nella relazione di fine mandato si specifica che ci sono debiti fuori bilancio non riconosciuti e non approvati per euro 1.669.000,36 OLTRE l’importo di euro 1.700.000,00 gia’ riconosciuto. Si tace che tale anomalia contabile, peraltro, era stata rilevata e segnalata dall’organo di revisione e che a tale anomalia non e’ stata data alcuna spiegazione in sede di confronto con la Corte dei Conti.

Per quanto riguarda il personale, non si da’ atto che e’ stata effettuata un’assunzione, tuttora in corso, di un dirigente a tempo determinato NONOSTANTE vi fosse personale interno in grado di ricoprire il ruolo, avendo peraltro in passato dichiarato contro il vero che tale personale fosse indisponibile  a ricoprire il ruolo.

Come ha rilevato il revisore nella certificazione, la relazione non e’ veritiera in quanto continua a tacere elementi certi, segnalati dal revisore ed accertati dalla Corte dei Conti nel contraddittorio col comune.

In questa situazione il presidente del consiglio comunale continua a non convocare la seduta per la dichiarazione di dissesto e si trastulla con favolette per rincuorare il sindaco che non si capacita del voltafaccia dei suoi “viciniores” che gli hanno chiesto di non ricandidarsi.

A favore di chi? Di qualcuno estraneo alla situazione di dissesto ? A favore di qualcuno che aveva segnalato tale situazione ed aveva cercato di impedirne il verificarsi?

Il Sindaco uscente non e’ responsabile piu’ di altri della situazione attuale. Sicuramente chi non da’ seguito tempestivo alle previsioni normative lo e’ di piu’, chi non dichiara il dissesto favorendo l’allungarsi degli effetti negativi sui bilanci successivi, dopo non aver esercitato compiutamente la funzione di controllo sulla gestione amministrativa lo e’ di più’ e questo va detto chiaramente perché’ non si accreditino come salvatori della Patria soggetti che , viceversa, hanno avuto ed hanno responsabilita’ rilevanti sull’attuale stato di cose.

Quanto sopra rilevato lo potete riscontrare alla parte III punto 7.3 della relazione di fine mandato del Sindaco;  alla parte IV punto 2 in cui si afferma ( contrariamente a quanto rilevato dal revisore, che dichiara di avere fatto tempestiva segnalazione alla corte dei Conti) di non aver ricevuto rilievi dall’organo di revisione a fronte del quale l’amministrazione non ha adottato alcun provvedimento correttivo ed alla parte V in cui non si da’ atto di alcuna iniziativa per contenere la spesa ( essendo certamente impossibile sostenere che il collocamento a far fotocopie di un tecnico con trent’anni di esperienza  possa costituire “attenta riorganizzazione e distribuzione delle competenze” ed il collocamento a riposo di tre unita’ di personale e’ dovuta al calendario e non certo a brillanti iniziative amministrative).

Per il resto, prendiamo atto delle dimissioni del revisore dopo la sottoscrizione.

A quando la dovuta presa d’atto della situazione da parte di chi ha l’onere di dichiarare il dissesto ed invece attende di superare la consultazione elettorale incurante delle conseguenze del ritardo per i cittadini?

Possiamo attenderci – finalmente-una presa d’atto della situazione ed un comportamento responsabile conseguente o dovremo leggere una favoletta di Esopo giusto per estraniarci – ancora!- dalla realtà’?

Palermo, li’, 2 aprile 2023

Francesco Menallo

GIOCHI DI POTERE PER IL FUTURO DI USTICA?


In queste ore stiamo assistendo ALL”INSOSTENIBILE ARTE DEI GIOCHI DI PALAZZO”.

Così, nel consiglio del 31 marzo, sono state apostrofate dal sindaco le TRAME ORDITE dai CONSIGLIERI di MAGGIORANZA e ASSESSORI per METTERLO ALL’ANGOLO.

Di certo c’è che il SINDACO NON HA PIÙ la MAGGIORANZA tra i consiglieri.

Da mesi sosteniamo lo scollamento tra il  sindaco e i “suoi” e tra gli stessi consiglieri, prova ne sono gli infiniti consigli comunali andati deserti, non ultimo quello del 31 marzo, ove il numero legale è stato garantito, per l’ennesima volta, dai consiglieri di minoranza e dal consigliere indipendente.

Fino a questo momento abbiamo evitato qualsiasi commento pubblico sulla delibera n.67/2023 della corte dei conti.

Non è per paura che siamo stati in silenzio, né per ammissioni di colpe, ma perché riteniamo che su certi argomenti, che hanno ricaduta su tutti i cittadini, prima di esprimere una valutazione occorra un’attenta lettura.

Nel 2017 si è deciso di ricorrere alla procedura di riequilibrio pluriennale finanziario perché il Comune di Ustica non era in grado di elaborare un bilancio equilibrato infatti, a seguito di debiti pregressi maturati da opere pubbliche con procedure tecnico-amministrative non correttamente concluse, manifestazioni (rias 2011) eseguite senza le dovute coperture finanziarie, inesistente attività di emissioni ruoli dei tributi locali e tanto altro, non vi erano soldi sufficienti a far quadrare i bilanci.

Ci siamo assunti la responsabilità di provare a risanare le casse comunali mettendo in campo tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Ancor prima della pronuncia della corte dei conti abbiamo ridotto il più possibile le spese, aumentato le tasse e attivato le procedure di recupero crediti, tutto questo, informando puntualmente i cittadini nelle tante assemblee organizzate e partecipate.

Probabilmente queste scelte ci hanno fatto perdere le elezioni.

Dal 2018 in poi il compito di continuare a risanare le casse comunali non è più dell’amministrazione Licciardi, ma di quella Militello e ciò che è avvenuto è chiaro.

Nessuna azione di recupero crediti, assunzioni “illegittime” pur avendo personale interno per ricoprire i posti di capi area, presenza di debiti fuori bilancio non portati all’attenzione del revisore del conto e additare i consiglieri di minoranza come responsabili per aver fatto ciò per cui sono stati eletti, ovvero il controllo degli atti, è cosa INCOMPRENSIBILE e INACCETTABILE.

Pensare che tra poco meno di 2 mesi i cittadini andranno a votare e che ad oggi l’unica lista certa era espressione del gruppo l’Isola che invece di avere a cuore il bene comune sollecitava il sindaco sugli incarichi futuri e SPARTIZIONI di POLTRONE lascia SBIGOTTITI.

Nello scorso autunno avevamo lanciato la proposta di creare un programma chiaro e condiviso per il futuro della comunità, ma da chi amministra non avevamo ricevuto nessun segnale propositivo anzi. Evidentemente erano già troppo impegnati “nell’arte dei giochi di palazzo”.

Il gruppo Ustica Domani

Riceviamo e pubblichiamo – Bianco incandidabile, ecco tutte le sanzioni: «Punito chi ha provato a evitare il dissesto»


Da – Catania.gds.it

«Un misto di rabbia, di dolore e di orgoglio». Tre sentimenti in queste ore pesano sull’animo di Enzo Bianco dopo la sentenza della sezione giurisdizionale d’Appello della Corte dei Conti della Sicilia che lo ha dichiarato incandidabile per i prossimi 10 anni. Il provvedimento si basa su indagini erariali avviate sul dissesto finanziario del Comune di Catania.

«Fatico a trovare il modo di commentare quello che si è compiuto ieri a Palermo: chi ha causato realmente il dissesto, certificato già nel 2012 dal predissesto, l’ha fatta franca», commenta l’ex sindaco, che aveva annunciato la sua ricandidatura alle amministrative di fine maggio.

Sentenza esecutiva, tutte le sanzioni

«Il Collegio ritiene ampiamente dimostrata la sussistenza di nesso causale tra la condotta degli appellanti e il verificarsi del dissesto». Secondo la sezione d’Appello della Corte dei conti, sebbene venga riconosciuto che l’amministrazione Bianco ha trovato «una situazione finanziaria già compromessa», le responsabilità restano. La sentenza è esecutiva, tuttavia c’è un tempo di 60 giorni per fare ricorso in Cassazione.

Ecco le sanzioni pecuniarie: Enzo Bianco 38.942,56 euro, Luigi Bosco 22.148,60 euro, Rosario D’Agata 22.148,60 euro, Giuseppe Girlando 35.437,76 80 euro, Orazio Antonio Licandro 11.074,30 euro, Salvatore Di Salvo 22.148,60 euro, Marco Consoli Magnano San Lio 25.556,05 euro, Angelo Villari 22.148,60 euro, Valentina Odette Scialfa Chinnici 22.148,60 euro, Calogero Cittadino 8.564,40 euro, Natale Strano 12.846,60 euro, Fabio Sciuto 12.846,60 euro, Francesco Battaglia 8.564,40 euro, Massimiliano Carmelo Lo Certo 8.564,40 euro.

All’ex sindaco e all’assessore Girlando la Corte certifica una responsabilità maggiore, applicando «una sanzione pecuniaria pari ad otto mensilità della retribuzione mensile». Cinque mensilità invece per gli assessori Bosco, D’Agata, Licandro, Di Salvo, Consoli, Villari, Scialfa. Per loro l’interdizione consiste nel «divieto di ricoprire, per un periodo di 10 anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti e di rappresentante istituzionale».

L’interdizione per Enzo Bianco

L’interdizione per Enzo Bianco è per lui una frustata nel momento in cui aveva lanciato la sua ricandidatura a sindaco di Catania. I giudici contabili hanno accolto parzialmente il ricorso della Procura generale, ribaltando così la sentenza collegiale che aveva dichiarato la sua incompetenza rispetto all’interdizione.

L’ex primo cittadino che è stato anche deputato, senatore e ministro dell’Interno, per un decennio non potrà candidarsi «alle cariche di sindaco, di presidente di Provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei 79 Consigli comunali, dei Consigli provinciali, delle assemblee e dei Consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo». Ma non solo: per dieci anni non potrà ricoprire «la carica di assessore comunale, provinciale o regionale né alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici».

La rabbia di Enzo Bianco dopo la sentenza

Secondo Bianco è stato punito chi ha lavorato per evitare il dissesto. «Insomma, è un incentivo serio per tutti gli amministratori locali a dichiarare il dissesto del proprio comune appena si trovano davanti il primo problema
finanziario. Le accuse a me addebitate riguardano solo 3 voci sulle 800 (entrate e uscite) che compongono il bilancio del
Comune. E tutte insieme rappresentano appena l’1,2% dell’ammontare complessivo. Ecco di cosa parliamo, è bene che si
sappia».

Poi tiene a precisare: «Nessuno, neanche la Corte dei Conti  ha mai affermato che il dissesto è stato causato dall’azione
della mia giunta. La sentenza riguarda il contrario: aver tentato di evitarlo. Ebbene, lo rifarei mille volte! Non dichiarerei il dissesto appena insediato, come avrei potuto realmente fare lavandomene le mani. Mille volte tenterei di evitare il fallimento finanziario della città. Mille volte rifarei gli atti e le azioni svolte per salvare Catania, la mia Catania, dal default che altri – magari chi adesso si permette pure di gongolare – hanno causato con un’infinità di omissioni, debiti fuori bilancio, clientele e sprechi. Tutti sprechi certificati ampiamente dai tribunali. Non a caso quando mi sono insediato nel 2013 Catania era già in predissesto, decretato dalla giunta Stancanelli per il disastro finanziario causato dalle giunte Scapagnini».

Fonte: Catania.gds.it

 

Ustica 16-12-1966 Benedizione centrale elettrica passaggio voltaggio da 110 V a 220 V


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Collegamenti marittimi oggi da e per Ustica: dovrebbero essere regolari


P. ore 18,47 – Dall’agenzia Militello che l’aliscafo tiziano non potendo stare in sosta prende i passeggeri e se ne va a Palermo. 
 È’ in arrivo cattivo tempo domani corse sospese da Palermo momentaneavente previsto per i mezzi veloci.

Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


„L’istruzione rende il saggio un po’ più saggio, ma rende il cretino molto più pericoloso.“ — 

Nassim Nicholas Taleb

Buon Compleanno


A  Maria Lo Iacono 
a  Giuseppa Battaglia
a   Rosa Spampinato
a  Luca Massimo
a   Gabriele Tranchina
a   Giorgio Tranchina
a   Giorgio di Piazza
a    Alex Rayer  i Migliori
Auguri di Buon Compleanno

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Oggi si festeggia S. Francesco di Paola .
Auguri a tutti coloro che festeggiano
il loro Onomastico sotto questo Nome.

 

 

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