Ustica, “Fortificazioni” tra storia e inclusività
Dibattito tra grandi protagonisti della cultura storica, ieri 16 agosto alle 19.30 a Ustica.
Il soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, il direttore del Parco di Solunto, Himera e Iato Domenico Targia e il direttore dell’Area Marina Protetta di Ustica Davide Bruno hanno incontrato usticesi e turisti nella sede dell’Area Marina Protetta.
I tre studiosi considerati tra i massimi esperti siciliani di mare, terra e relazioni internazionali Maurici, Targia e Bruno hanno deliziato i presenti con una ricca testimonianza dove è emerso il loro amore per questa piccola e ricchissima isola.
Il fil rouge della giornata sono state le “fortificazioni” storiche e preistoriche di Ustica intese sia come costruzioni belliche e di difesa del territorio sia come impegno comune delle istituzioni preposte alla loro tutela e valorizzazione.
Dopo i saluti istituzionali è intervenuto il Soprintendente del Mare della Regione Siciliana Ferdinando Maurici con il focus dal titolo “Ustica e le fortificazioni tra medioevo e ripopolamento moderno”. Un “reportage” pluridisciplinare che trasversalmente attraversa tutta la storia di Ustica e delle sue genti tra passato e presente.
A seguire è intervenuto il neo direttore del parco di Solunto, Himera e Iato, Domenico Targia. Una direzione che ingloba «3 parchi e 10 siti» tra cui è presente anche il sito del Villaggio preistorico dei Faraglioni di Ustica. Il direttore Targia ha esordito affermando che ad Ustica c’è uno straordinario «humus culturale» che è emerso nel corso dell’incontro con il sindaco Salvatore Militello e dei componenti della Giunta, ribadendo ai presenti che «c’è una convenzione da rivedere» e per la quale c’è una reciproca disponibilità a intervenire.
Ha concluso il direttore dell’Area Marina Protetta di Ustica Davide Bruno affermando che insieme al presidente dell’AMP Salvatore Militello si lavora per obiettivi a breve e medio periodo e che «ci siamo aggiudicati un PNRR Borghi storici ottenendo un finanziamento di un milione e trecentomila euro per la qualificazione dei beni culturali di Ustica coinvolgendo numerosi soggetti ed operatori culturali del territorio con la logica inclusiva».
Facendo un passo indietro ricordiamo che il pomeriggio era iniziato alle 18.30 con la presentazione dei nuovi dati emersi dagli studi sulla fortificazione del Villaggio preistorico di Ustica. I due relatori, l’architetto Anna Russolillo e il geologo Franco Foresta Martin, hanno riferito che questo studio è stato presentato al Convegno Internazionale di Archeologia Aerea di Lecce sotto forma di Poster e che la sua pubblicazione è in corso negli atti del convegno. Lo studio, ancora in itinere, è stato autorizzato dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dalla Direzione del Parco di Himera, Solunto e Iato. In particolare il Poster è il frutto dello studio interdisciplinare che da due anni vede coinvolti architetti, archeologi e geologi. La ricerca sul campo, lo studio delle aerofotogrammetrie storiche dal 1954 ad oggi, le prospezioni non invasive geologiche e geotermiche, il rilievo 2D e 3D della fortificazione vedono coinvolti: l’architetto Anna Russolillo (Unisob), il prof. Franco Foresta Martin (INGV), il prof. Stefano Furlani (Uni Trieste), l’archeologo preistorico Francesco Talamo (Mic), l’archeologo preistorico Giacomo Vinci (Uni Pav) e l’architetto Stefano Zangara (Regione Siciliana).
Questa giornata studi sulle “fortificazioni” rientra nella rassegna Libro Fest VIII edizione di Villaggio Letterario a cura di Anna Russolillo, Francesca Spatafora, Franco Foresta Martin e Aldo Messina. La manifestazione è realizzata con i fondi dell’associazione Villaggio Letterario e dei curatori e ha la collaborazione del Centro Studi e Documentazione isola di Ustica, del Laboratorio-Museo Scienza della Terra e di Lunaria A2 Onlus.
La rassegna ha il patrocinio morale dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, del Comune di Ustica e ha la collaborazione dell’Area Marina Protetta di Ustica.
Libro Fest VIII è dedicata alla memoria di Giovanni Mannino, tra i più illustri studiosi di preistoria siciliana, autore di numerosissime pubblicazioni e scomparso lo scorso ottobre all’età di novantadue anni.