Spett.le USTICA SAPE,
Intervengo nuovamente sulla vicenda della copertura della posizione di capo dello UTC del comune di Ustica per rappresentare i nuovi sviluppi.
Ben lungi dal dare seguito immediato alla necessaria rimozione del tecnico attualmente insediato con una procedura ritenuta, dall’organo di controllo,non legittima e fonte di danno erariale, l’amministrazione comunale ha sostanzialmente indetto una nuova selezione, stavolta per la copertura della posizione non più con contratto di lavoro a tempo indeterminato ma a tempo determinato ex art. 110 del TUEL, ignorando sia la precedente richiesta di scorrimento della graduatoria interna per la medesima posizione già inviata dallo arch. Provino, unico idoneo, sia la nuova sollecitazione in tal senso inviata dal medesimo professionista, già pervenuta al protocollo dell’ente da giorni e che qui vi allego, avendone avuto espresso consenso dall’interessato.
Mi risulta che la nota precedentemente inviata dallo arch. Provino sia stata consegnata ai consiglieri d’opposizione – agli altri destinatari non saprei…-dopo TRE SETTIMANE dall’acquisizione al protocollo o giù di lì, molto dopo che i consiglieri avevano avuto la notizia da questa testata ed avevano sollecitato la consegna della posta inviata ANCHE a loro.
Nel ribadire che, oltre alle giuste richieste dello arch. Provino, il comune dispone al suo interno delle professionalità e delle competenze per ricoprire il ruolo di capo dello utc, professionalità allo stato non valorizzate perchè utilizzate in area non tecnica, ricordo che qualcosa di analogo accade anche per il settore finanziario.
Non ripeterò quanto già scritto nella mia precedente sull’argomento, caratterizzato addirittura da un bando di assunzione a tempo indeterminato emanato da un comune in predissesto dal giugno 2017(!)ma ribadisco che le procedure adottate dalla giunta comunale mi appaiono grandemente erronee e contrarie a basilari principi normativi ed incomprensibili ad ogni analisi di semplice buon senso.
Confido, come sempre, che la ragionevolezza prevalga, che l’argomento venga portato a conoscenza di tutti i destinatari e che si apra un dibattito pubblico affinchè coloro che hanno adottato tali provvedimenti- amministratori e direzioni apicali- abbiano modo di rivedere le loro posizioni o di rendere pubbliche le argomentazioni- a mio avviso non condivisibili- che le sostengono.
Ringrazio la testata che ancora una volta consente l’avvio di un dibattito pubblico su argomenti altrimenti sottratti alla conoscenza del cittadino ed addirittura a lungo anche agli organi politici che rappresentano l’intera comunità.
Allego copia della nota che sono stato autorizzato a divulgare ed attendo – anche stavolta-di essere smentito.
Francesco Menallo
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